Spreafico/PD: spiagge del lago a pagamento? Ipotesi fuori luogo

Ombrelloni a pagamento sul Lario

Spreafico e Gaffuri (PD): "La privatizzazione delle spiagge è fuori luogo"

 

È critico il parere dei consiglieri regionali di Lecco e Como del Partito Democratico, Carlo Spreafico e Luca Gaffuri, circa l'idea d'introdurre spiagge a pagamento sulle rive lariane, lanciata dal presidente del Consorzio del Lario, Luigi Lusardi.

 

I due consiglieri regionali sottolineano i numerosi motivi che causano la loro opposizione e spiegano: «Sarebbe un nuovo balzello per i cittadini costretti a pagare a un bene che, essendo demaniale, appartiene a tutta la collettività».

 

Il problema sta nelle risorse che occorrono per assicurare la pulizia delle spiagge, la manutenzione delle attrezzature e la sicurezza dei bagnanti? Spreafico e Gaffuri, oltre a ricordare che già nel 2007 il Consiglio Regionale aveva impegnato con un ordine del giorno la giunta Formigoni a creare, in collaborazione con gli enti locali, progetti riguardanti il servizio di salvataggio e vigilanza per le spiagge libere, ribattono: «Nello scorso giugno il decreto sul federalismo demaniale ha trasferito alle regioni le acque interne e quindi anche i laghi: ma attualmente non c'è alcuna chiarezza su come si procederà nella fase applicativa e su come saranno coinvolti le province e i comuni. Durante il dibattito che si è svolto sul tema in Consiglio regionale - sottolineano Spreafico e Gaffuri - abbiamo chiesto che cosa la Giunta intendesse fare. L'assessore al Bilancio e alla Programmazione, Romano Colozzi, ci ha risposto che al momento non c'è nessuna ipotesi».

 

«Il trasferimento del demanio lacuale significa potere contare su nuove risorse - dicono i due consiglieri regionali democratici - e non è possibile che la Regione non individui i meccanismi per restituirne una parte consistente al territorio e quindi ai comuni affinché possano provvedere anche alla cura dei luoghi e garantire a tutti i cittadini di godere di un bene, il lago, che è della collettività. La privatizzazione delle spiagge dunque è fuori luogo».

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