Chiusura ex manicomi criminali: Lega Nord, decisione pericolosissima

Ad un provvedimento su cui il giudizio della Lega Nord è già estremamente negativo perchè comporta il cedimento nei confronti della criminalità, consentendo a molti colpevoli di reati di stare comodamente a casa propria anzichè in carcere, è stato aggiunto un emendamento che creerà enormi problemi al Paese. Infatti, seguendo una logica tipica della sinistra ideologica, la norma impone di chiudere entro il 31 marzo 2013 gli ospedali psichiatrici giudiziari. Per usare un linguaggio più crudo, ma forse più comprensibile, stiamo parlando di manicomi criminali, dove sfortunati esseri umani incapace di intendere e di volere ma con incontrollabili istinti criminali vengono tenuti rinchiusi sia per tentare di guarirli sia per impedire loro di fare del male a loro stessi e ad altri.
Nell'emendamento si prevede che essi debbano essere ospitati in apposite strutture regionali che nella stragrande maggioranza delle regioni non esistono neppure sulla carta e che quindi certamente non saranno pronte per la data prevista. Non si capisce pertanto dove queste persone, in alcuni casi pericolosissime, andranno a finire. Insomma una sorta di legge Basaglia che tanti problemi ha creato alle famiglie italiane, con il contenuto esplosivo che questa volta si tratta di criminali, anche se incolpevoli in quanto malati. È fin troppo facile prevedere che questi sventurati finiranno in situazioni ancora più insostenibili o addirittura liberi, pronti a fare ancora del male. Criticabilissima poi è la copertura finanziaria trovata per costruire queste nuove strutture, che di fatto azzera i fondi per la cooperazione internazionale.
La Lega Nord riconosce che il problema dello stato di degrado di alcuni istituti esiste e va immediatamente superato, ma ritiene che una materia così delicata non possa essere affrontata a colpi di emendamento, non consentendo alcuna miglioria al testo. La strada maestra sarebbe stata quella di presentare, data l'importanza dell'argomento, una legge da discutere in Parlamento.
Questa è la posizione della Lega Nord espressa in aula dalla senatrice Irene Aderenti e dai senatori Roberto Castelli e Sergio Divina.
Roma, 25 gennaio 2012
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