Progetto Osnago: lutto e liberazione
In questo momento di lutto per la scomparsa di Papa Francesco, l’associazione Progetto Osnago
esprime profondo rispetto per un leader spirituale che ha rappresentato una voce coraggiosa in
difesa dei più deboli, dei migranti e delle vittime di guerra.
Tuttavia, riteniamo che i cinque giorni di lutto nazionale – misura mai adottata in passato per altri
pontefici – appaiano come un tentativo implicito di oscurare l’80° anniversario della Liberazione.
L’invito a celebrazioni “sobrie”, ambiguo nella formulazione, ha già portato all’annullamento o
ridimensionamento di molte iniziative in diverse parti del Paese.
Sosteniamo la decisione dell’Amministrazione Comunale di rimodulare gli eventi previsti –
eliminando l’aperitivo in piazza e proponendo il concerto pomeridiano in forma acustica – per
rispetto verso il lutto e la sensibilità dei cattolici. Ma ribadiamo la necessità di non ridurre la portata
della celebrazione. L’anniversario della Liberazione è un momento fondativo della nostra
democrazia, ricorda la lotta contro l’oppressione dell’occupante nazista e dei codardi alleati fascisti
che avevano svenduto l’indipendenza della nostra Patria. Ricorda il successivo riscatto del popolo
italiano davanti al mondo con la Resistenza, senza la quale saremmo stati solo un popolo vinto.
È vitale oggi difendere la verità storica contro ogni tentativo di revisionismo: pietà per tutti i morti
non significa equiparare chi combatteva per la libertà con chi difendeva l’oppressione. La memoria
della Resistenza deve continuare a guidarci contro ogni forma di negazione dei diritti e delle libertà
conquistate. La celebrazione della Liberazione serve come monito e come incoraggiamento a
resistere contro qualsiasi forma di regressione e di negazione dei diritti conquistati con tanto
sacrificio. “La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” scrisse
il costituente Piero Calamandrei.
Nel ricordo di Papa Francesco e con lo spirito della Liberazione, uniamo dolore e speranza per
ribadire il nostro impegno verso un futuro più giusto e libero.
esprime profondo rispetto per un leader spirituale che ha rappresentato una voce coraggiosa in
difesa dei più deboli, dei migranti e delle vittime di guerra.
Tuttavia, riteniamo che i cinque giorni di lutto nazionale – misura mai adottata in passato per altri
pontefici – appaiano come un tentativo implicito di oscurare l’80° anniversario della Liberazione.
L’invito a celebrazioni “sobrie”, ambiguo nella formulazione, ha già portato all’annullamento o
ridimensionamento di molte iniziative in diverse parti del Paese.
Sosteniamo la decisione dell’Amministrazione Comunale di rimodulare gli eventi previsti –
eliminando l’aperitivo in piazza e proponendo il concerto pomeridiano in forma acustica – per
rispetto verso il lutto e la sensibilità dei cattolici. Ma ribadiamo la necessità di non ridurre la portata
della celebrazione. L’anniversario della Liberazione è un momento fondativo della nostra
democrazia, ricorda la lotta contro l’oppressione dell’occupante nazista e dei codardi alleati fascisti
che avevano svenduto l’indipendenza della nostra Patria. Ricorda il successivo riscatto del popolo
italiano davanti al mondo con la Resistenza, senza la quale saremmo stati solo un popolo vinto.
È vitale oggi difendere la verità storica contro ogni tentativo di revisionismo: pietà per tutti i morti
non significa equiparare chi combatteva per la libertà con chi difendeva l’oppressione. La memoria
della Resistenza deve continuare a guidarci contro ogni forma di negazione dei diritti e delle libertà
conquistate. La celebrazione della Liberazione serve come monito e come incoraggiamento a
resistere contro qualsiasi forma di regressione e di negazione dei diritti conquistati con tanto
sacrificio. “La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” scrisse
il costituente Piero Calamandrei.
Nel ricordo di Papa Francesco e con lo spirito della Liberazione, uniamo dolore e speranza per
ribadire il nostro impegno verso un futuro più giusto e libero.
Progetto Osnago