Lomagna: papaveri rossi e i bimbi cantano Bella Ciao

Ricordare il passato, tramandandolo alle generazioni future: come un passaggio di testimone fra chi l'occupazione l'ha vissuta e combattuta e chi la impara dai libri di scuola, Lomagna ha voluto festeggiare gli 80 anni della Liberazione al nazifascismo facendo incontrare nelle celebrazioni i bambini della Scuola Primaria e gli ospiti del centro diurno “Corte Busca”.
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Dopo la Santa Messa presso la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, infatti, la cittadinanza si è portata in corteo al Monumento dei Caduti, incorniciato di rosso dai mille papaveri creati dai bimbi e dagli anziani per l'occasione.
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Lì, alla presenza delle realtà del territorio, volontari e rappresentanti dei corpi militari, il solenne momento di raccoglimento per la resa degli onori e la deposizione di una corona d'alloro, con l'accompagnamento del Corpo Musicale Osnago-Lomagna.


“La chiave del nostro oggi per la conservazione e il rinvigorimento costante della Liberazione e della Resistenza si concretizza nel rivitalizzare e dare nuova speranza al cambiamento possibile, coraggioso, quasi sfrontato, che ognuno di noi può agire nelle scelte quotidiane non cedendo mai il fianco alla resa indifferente, al voltare lo sguardo, alla tentazione del “non mi riguarda, tanto non si può cambiare” ha dichiarato il Sindaco di Lomagna Cristina Citterio dopo l'Inno di Mameli “la libertà di oggi è il frutto del sacrificio degli uomini e delle donne della resistenza, e la nostra gratitudine per loro deve brillare sempre più fortemente e perseverare nella tenacia del non arrendersi”.

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La parola è passata poi a Luisa Crippa, vedova del membro ANPI Carlo Cerato, recentemente scomparso: “è più che mai necessario celebrare oggi il 25 aprile per ricordare ancora una volta i valori che ispirarono la Resistenza e per ribadire ancora una volta che la libertà è un bene tanto prezioso, quanto fragile, che richiede responsabilità e coraggio nell'essere perseguita e che sempre va a braccetto con la giustizia che la garantisce”.
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Coltivare i valori della difesa della giustizia e della pacifica convivenza nel proprio piccolo giardino, ha spiegato Luisa Crippa, può solo creare terreno fertile per far crescere i fiori del partigiano e della libertà, come hanno dimostrato i bambini e gli anziani di Lomagna.
“Solo se siamo privati della libertà riusciamo a capire fino in fondo il suo significato” ha continuato Filippo Tagliani, Sindaco del consiglio sovracomunale dei ragazzi e delle ragazze di Lomagna “noi giovani abbiamo il compito di mantenere viva la memoria di questi eventi: dobbiamo imparare dalla storia e impegnarci a costruire un mondo migliore, dove la pace, la giustizia e l'inclusione siano sempre presenti. Possiamo fare la differenza proprio come hanno fatto i nostri nonni”.
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Anche Giacomo Arrigoni, consigliere con delega allo sport e al tempo libero ha voluto spendere poche parole in rappresentanza dei giovani che hanno preso parte al progetto “Kenbé Fem”: “l'assetto globale sta cambiando e i movimenti sempre più estremisti sembrano avere la meglio sulle forze più moderate e progressiste, soprattutto, se si guardano i dati, tra le fasce più giovani della popolazione. Perchè tutto ciò accade? Siamo nati nel secolo nel quale la democrazia è data per scontata” il monito del giovane amministratore, quindi, è passato a parlare agli adulti, degli aspetti positivi che il sistema democratico offre, al contrario, come spesso accade, nel disfattismo.
La cerimonia si è conclusa con le riflessioni dei bambini della classe V della Scuola Primaria, che oltre ad una lettura hanno eseguito “Bella ciao” e “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè, e degli ospiti del centro diurno “Corte Busca”.
“Il papavero rosso, con la sua capacità di crescere anche nei luoghi più inospitali rappresenta la resilienza e la speranza” hanno ricordato gli anziani, prima che le due generazioni, oggi unite nel ricordo, lasciassero in omaggio al monumento un cesto dei papaveri creati insieme per la ricorrenza.
F.F.
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