Santa Maria, 25 aprile: "Un'autorità che non è servizio è dittatura"

Una mattinata intensa, carica di significato e partecipazione quella che si è svolta oggi, 25 aprile, a Santa Maria Hoè per celebrare l’80° anniversario della Liberazione. Un traguardo che ricorda con forza e rinnovata attualità il valore della Resistenza, l’importanza della memoria e la necessità di un impegno civile continuo.
Image00025.jpg (382 KB)
Image00002.jpg (395 KB)
Il sindaco Efrem Brambilla

L’evento, organizzato dal Comune in collaborazione con l’ANPI Brianza Meratese, il gruppo Alpini di Monte San Genesio e la sezione locale dei Fanti, ha preso il via alle 9.00 con il ritrovo presso la casetta degli Alpini nel parco Don Carlo Turrini, dove si è tenuto l’alzabandiera, accompagnato dalla benedizione ufficiale. A seguire, l’intervento del sindaco Efrem Brambilla che, dopo il minuto di silenzio in omaggio al Pontefice, ha ricordato una sua frase: "Un'autorità che non è servizio è dittatura" per poi proseguire il senso profondo della ricorrenza: "Ci auguriamo che il mondo non possa più subire una carneficina simile. Il 25 aprile, oltre che un giorno in cui sperare di non avere più governi autoritari e guerre, è il giorno in cui bisogna ricordare i partigiani, uomini liberi e donne libere che andarono con volontà e coraggio contro il governo dittatoriale fascista e nazifascista. Sono il simbolo di un profondo impegno civile che dobbiamo ricordarci di perseguire".
Image00005.jpg (632 KB)
Image00008.jpg (465 KB)
Fulvio Magni durante il suo intervento

A prendere la parola è stato poi Fulvio Magni, rappresentante del direttivo ANPI Brianza Meratese, che ha offerto un intervento denso di contenuti storici e riflessioni politiche attuali: "Ottant’anni fa nasceva il Comitato di Liberazione Nazionale, un’organizzazione politica e militare che unì i principali partiti antifascisti per opporsi all’occupazione tedesca e al nazifascismo in Italia. Oggi i discendenti di chi allora stava con il fascismo sono al governo, sostenuti da chi li ha votati senza cognizione. Questo ci impone di essere presenti, attivi, partecipi. A partire dai referendum di giugno, quando saremo chiamati a votare, tra le cose, per dimezzare i tempi richiesti per la cittadinanza a chi da anni vive in Italia. È un dovere che abbiamo verso i ragazzi che lottarono per la libertà". Magni ha anche ricordato figure della Resistenza locale, come Gianna Rocca, attiva a Rovagnate nella produzione di documenti falsi per salvare gli ebrei perseguitati, e ha denunciato con forza il genocidio in corso contro il popolo palestinese, parlando del silenzio internazionale e dell’uso strumentale dell’accusa di antisemitismo per nascondere i crimini in atto.

Il corteo, accompagnato dalla banda di Merate, ha poi percorso le vie del paese fino al monumento ai Caduti, dove si è tenuta la tradizionale deposizione della corona, gesto solenne di rispetto e riconoscenza verso coloro che sacrificarono le proprie vite per dar vita alla Repubblica Italiana. 

Galleria fotografica (vedi tutte le 26 immagini)

Una celebrazione, quella di questa mattina, che, proprio nell’anno dell’80esimo, ha assunto un valore ancora più profondo: non solo memoria del passato, ma monito vivo per il presente e per le sfide future.
M.Pen.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.