Sul pontificato, confronto tra un lettore e Santoro

In questo momento di dolore e commozione è del tutto inutile ricordare quanto il sig. santoro scrisse sul pontificato di Francesco. E' più importante riconoscere positività e bellezza in questo scritto. Del resto solo gli stolti non cambiano parere (Socrate) e il nostro sicuramente non è uno stolto ha solo visto certi fatti attraverso degli occhiali con lenti di un colore politico ben preciso.( Ogni riferimento a Kant è puramente casuale.)
Giuseppe
Gentilissimo,
la ringrazio per le parole di apprezzamento e per aver colto la volontà, in questo momento così delicato, di rendere onore e verità a una figura come quella di Francesco, nella luce del suo passaggio all’eternità. Sono stato molto critico nei confronti di questo pontificato – e non rinnego quanto scritto. L’ho fatto con onestà intellettuale e dentro una riflessione teologica, non certo ideologica. Gli “occhiali” di cui parla forse erano più teologici che politici, basti pensare alle mie posizioni su omosessualità e ministero femminile. Lunedì ho voluto rileggere il cammino di Papa Francesco come un pellegrinaggio di misericordia, segnato da luci e ombre, come ogni storia umana. Ma a volte si ha l’impressione che, comunque si parli – bene o male – si finisca per sbagliare. Non si può accontentare tutti.
La ringrazio comunque per il tono rispettoso e per il confronto, che resta sempre la forma più alta di attenzione.
Un caro saluto

Pietro Santoro
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