Papa Francesco: isolato da vivo, pianto da morto
Da subito è apparso a tutti come una persona di una straordinaria simpatia, con quel suo saluto “siete andati sino alla fine del mondo per trovare un nuovo Papa” concludendo quel suo primo commento con un “buona sera”.
Il suo pontificato è avvenuto in un contesto politico e sociale assai complicato, come da sempre per i vari Papi che si sono succeduti, dopo Papa Giovanni XXIII, quando lo vidi in televisione la sera, ascoltando il suo saluto, mi venne subito alla mente Papa Giovanni.
La sua elezione a Papa avvenne in un contesto delicato nella Chiesa Cattolica, Papa Benedetto XV si era dimesso volontariamente e per la prima volta avevamo in contemporanea due Papi, due figure abbastanza diverse e distinte che bene rappresentavano gli opposti che tradizionalmente albergano nella Chiesa Cattolica.
L’operato di Papa Francesco da buon gesuita ha sapientemente affrontato e gestito nella consapevolezza di aprire un confronto, facendo ben emergere le molte contrarietà nella gerarchia cattolica, diffuse nella società italiana e mondiale.
Non sono mai stato un cattolico fervente, ma credo sia importante per ciascuno di noi, cittadini impegnati in politica e nel sociale farsene un’idea dell’operato di un capo della Chiesa che ha segnato in bene ed in male, le conquiste coloniali ed i massacri, avvenute nei secoli la Storia e la realtà attuale che viviamo oggi giorno, con i vari scenari di guerra aperti.
Pur non essendo titolato e profondamente aggiornato sui vari passaggi e le molte diatribe interne alla Chiesa, Papa Francesco mi è apparso come una figura davvero innovativa e rivoluzionaria sia nei contenuti del suo agire e nelle modalità comportamentali che anch’esse hanno grande valore.
Una grande umanità consapevole del peso e delle responsabilità, che voleva parlare a tutto il mondo non solo ai cattolici, grande attenzione ha sempre manifestato per il confronto interreligioso, l’ultimo avvenuto proprio a Gerusalemme il giorno di Pasqua.
Con la Chiesa Ortodossa Russa nel Febbraio 2016 avvenne un primo incontro all’Avana con il Patriarca Kirill, dopo oltre mille anni dalla scissione delle due Chiese, rimarrà questo un compito aperto, un’eredità per la diplomazia vaticana da mantenere e sviluppare.
Furono molti i suoi viaggi apostolici in tutto il mondo, ma mi ha colpito in modo particolare il viaggio in Canada nel Luglio 2022, rivelandomi una violenza a me sconosciuta e perpetrata da secoli sino a tutti gli anni ’70.
Un “pellegrinaggio penitenziale” in cui il Papa Francesco ha ribadito indignazione e vergogna per la partecipazione di molti cristiani al sistema delle “scuole penitenziali” che ha causato devastanti conseguenze nella popolazione indigena, per l’assimilazione forzata ed i molti omicidi di giovani da sempre occultati, avvenuti con la loro complicità sino ad anni recenti.
Chi può dimenticare quella affermazione straordinaria e sorprendente rivolta a quel giornalista che gli chiese il suo pensiero rivolto alle persone gay “chi sono io per giudicare?” facendo cadere di fatto tanti luoghi comuni diffusi di contrarietà e di emarginazione di tante altre persone molte delle quali cattoliche che vivono civilmente la loro sessualità degne di rispetto reciproco ed inclusione.
La sua più grande amarezza, il sostanziale isolamento la delusione umana e politica l’ha subita in questi ultimi anni, dai molti capi di Stato e di Governo, uomini politici impegnati nelle Istituzioni Nazionali ed Europee nei vari Partiti di ogni schieramento che non hanno voluto raccogliere le sue preghiere i suoi messaggi rivolti ad evitare le guerre ed i conflitti tra i popoli, sia in Ucraina, in Israele ed in altre parti del mondo dove si esercitano gli scontri tra interessi di dominio sacrificando inutilmente vite umane.
E saranno proprio loro, molti dei quali mediocri ed ipocriti personaggi che occupano le Istituzioni, a ricordare nei Parlamenti prima e presenziare alle esequie che avverranno solennemente celebrate Sabato 26 Aprile in Vaticano a Roma, questo uomo straordinario, oggi ricordato ed onorato da tutti perché morto e tanto da loro stessi isolato e dimenticato da vivo.
Toccherà a noi tutti, persone di buona volontà, sapere raccogliere quei valori umani e quell’eredità che ha trasmesso con il suo esempio e tradurlo in comportamenti coerenti, augurandoci nel contempo che il prossimo Papa sappia continuare a coltivare nel solco da lui indicato nella pace e nella concordia dei popoli.
CIAO PAPA FRANCESCO….!!!
Il suo pontificato è avvenuto in un contesto politico e sociale assai complicato, come da sempre per i vari Papi che si sono succeduti, dopo Papa Giovanni XXIII, quando lo vidi in televisione la sera, ascoltando il suo saluto, mi venne subito alla mente Papa Giovanni.
La sua elezione a Papa avvenne in un contesto delicato nella Chiesa Cattolica, Papa Benedetto XV si era dimesso volontariamente e per la prima volta avevamo in contemporanea due Papi, due figure abbastanza diverse e distinte che bene rappresentavano gli opposti che tradizionalmente albergano nella Chiesa Cattolica.
L’operato di Papa Francesco da buon gesuita ha sapientemente affrontato e gestito nella consapevolezza di aprire un confronto, facendo ben emergere le molte contrarietà nella gerarchia cattolica, diffuse nella società italiana e mondiale.
Non sono mai stato un cattolico fervente, ma credo sia importante per ciascuno di noi, cittadini impegnati in politica e nel sociale farsene un’idea dell’operato di un capo della Chiesa che ha segnato in bene ed in male, le conquiste coloniali ed i massacri, avvenute nei secoli la Storia e la realtà attuale che viviamo oggi giorno, con i vari scenari di guerra aperti.
Pur non essendo titolato e profondamente aggiornato sui vari passaggi e le molte diatribe interne alla Chiesa, Papa Francesco mi è apparso come una figura davvero innovativa e rivoluzionaria sia nei contenuti del suo agire e nelle modalità comportamentali che anch’esse hanno grande valore.
Una grande umanità consapevole del peso e delle responsabilità, che voleva parlare a tutto il mondo non solo ai cattolici, grande attenzione ha sempre manifestato per il confronto interreligioso, l’ultimo avvenuto proprio a Gerusalemme il giorno di Pasqua.
Con la Chiesa Ortodossa Russa nel Febbraio 2016 avvenne un primo incontro all’Avana con il Patriarca Kirill, dopo oltre mille anni dalla scissione delle due Chiese, rimarrà questo un compito aperto, un’eredità per la diplomazia vaticana da mantenere e sviluppare.
Furono molti i suoi viaggi apostolici in tutto il mondo, ma mi ha colpito in modo particolare il viaggio in Canada nel Luglio 2022, rivelandomi una violenza a me sconosciuta e perpetrata da secoli sino a tutti gli anni ’70.
Un “pellegrinaggio penitenziale” in cui il Papa Francesco ha ribadito indignazione e vergogna per la partecipazione di molti cristiani al sistema delle “scuole penitenziali” che ha causato devastanti conseguenze nella popolazione indigena, per l’assimilazione forzata ed i molti omicidi di giovani da sempre occultati, avvenuti con la loro complicità sino ad anni recenti.
Chi può dimenticare quella affermazione straordinaria e sorprendente rivolta a quel giornalista che gli chiese il suo pensiero rivolto alle persone gay “chi sono io per giudicare?” facendo cadere di fatto tanti luoghi comuni diffusi di contrarietà e di emarginazione di tante altre persone molte delle quali cattoliche che vivono civilmente la loro sessualità degne di rispetto reciproco ed inclusione.
La sua più grande amarezza, il sostanziale isolamento la delusione umana e politica l’ha subita in questi ultimi anni, dai molti capi di Stato e di Governo, uomini politici impegnati nelle Istituzioni Nazionali ed Europee nei vari Partiti di ogni schieramento che non hanno voluto raccogliere le sue preghiere i suoi messaggi rivolti ad evitare le guerre ed i conflitti tra i popoli, sia in Ucraina, in Israele ed in altre parti del mondo dove si esercitano gli scontri tra interessi di dominio sacrificando inutilmente vite umane.
E saranno proprio loro, molti dei quali mediocri ed ipocriti personaggi che occupano le Istituzioni, a ricordare nei Parlamenti prima e presenziare alle esequie che avverranno solennemente celebrate Sabato 26 Aprile in Vaticano a Roma, questo uomo straordinario, oggi ricordato ed onorato da tutti perché morto e tanto da loro stessi isolato e dimenticato da vivo.
Toccherà a noi tutti, persone di buona volontà, sapere raccogliere quei valori umani e quell’eredità che ha trasmesso con il suo esempio e tradurlo in comportamenti coerenti, augurandoci nel contempo che il prossimo Papa sappia continuare a coltivare nel solco da lui indicato nella pace e nella concordia dei popoli.
CIAO PAPA FRANCESCO….!!!
Sergio Fenaroli