Merate: Messa solenne in suffragio del Santo Pontefice

Martedì sera le comunità di Merate si sono riunite nella chiesa parrocchiale di sant'Ambrogio per celebrare una Messa di suffragio per il Pontefice, morto alle prime luci del lunedì dell'Angelo.
A confluire nella prepositurale sono state dunque Novate, Sartirana, Pagnano, la confraternita di Sabbioncello nonché la cappellania del Mandic.
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A officiare la funzione don Mauro Malighetti assieme ai confratelli, che ha lasciato a don Sergio Massironi l'onere e l'onore della predicazione.
Da quattro anni a Roma, impegnato in studi teologici, il sacerdote ha ricordato uno dei concetti particolarmente cari a Papa Francesco e cioè l'unità della Chiesa, nelle piccole cose. “Essere qui vuol dire rendersi conto che si è Chiesa soltanto insieme”. Con un cenno agli episodi del Vangelo dove Gesù invita a “tornare in Galilea” per trovarlo, dove tutto è nato, mentre non cita Gerusalemme che è il “luogo della ragion di Stato, dove si è pagato per la sua morte e per il silenzio sulla sua Resurrezione”, don Sergio riportandosi sempre a Bergoglio ha invitato a stare lontani dall'autoreferenzialità che non fa aprire finestre e non concede boccate di ossigeno.
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“Bisogna uscire, tornare dove la vita è vita e dove gli incontri hanno il peso degli incontri”, ha proseguito per poi concludere con la caratteristica principale del defunto Papa “La Chiesa nasce ai margini, questo è stato il suo insegnamento e la dedizione del suo ministero”.

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La funzione, molto partecipata e animata dal suono dell'organo, si è conclusa con la benedizione l'invito a mantenersi saldi sui principi insegnati e praticati dal Pontefice.
S.V.
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