Le notizie viaggiano al traino

Curioso che sia pure a distanza di 8-10 giorni la residua stampa locale cartacea si sia catafottuta sulla vicenda del sindaco Salvioni intervenuto notte tempo per tentare di calmare i facinorosi a elevato tasso alcolico, rimediando fischi e insulti. Sembra che si vada ormai al traino, effetto treno: un locomotore e dietro i tender. A debita distanza, forse per non far intendere di essere a trainati.

Il problema però sta nella differenza di acquisizione delle informazioni, tra il passa parola e il testimone oculare. Così succede che il Sindaco sia stato chiamato dal locale e non, come ha dichiarato nell’imminenza del fatto, buttato giù dal letto abitando a poche decine di metri dal locale; succede che i “maranza” erano una quindicina e non la cinquantina come minimo a occupare marciapiede e corsia di viale Lombardia; succede che abbia riportato l’ordine come un San Francesco in sedicesimo mentre, al contrario, è stato duramente contestato.

Succede che i carabinieri appostati sotto il castello Prinetti a causa di inspiegabili correnti aeree non avessero contezza del vociare proveniente dalla contigua piazza degli Eroi e soltanto dopo sollecitazioni siano intervenuti per un breve ripristino all’ordine.

Subito derogato all’allontanarsi della gazzella.

Infine, succede che la notizia è il Salvioni in piazza – lo sceriffo in città, una battuta vecchia come il cucco – e non piuttosto che la piazza sia alla mercé di chiunque, dopo la mezzanotte, con parcheggi selvaggi, stridore di gomme di auto in corsa, scontri tra piccole bande rivali, tra etnie diverse, tra ubriaconi cui nessuno mette la mordacchia.

Il rimedio? Ce lo ha illustrato con maestria un ottimo capitano dei carabinieri in servizio a Merate tra il 2003 e i 2007, ora tenente colonnello: due posti di blocco alle estremità della strada, etilometro alla mano e via con le sanzioni del codice della strada firmato Matteo Salvini.

Il problema si ridurrebbe ai minimi termini. Ciò, in assenza di un necessario provvedimento dell’autorità politica responsabile dell’ordine e della sicurezza. Sempreché detta Autorità politica locale non sia a sua volta, con l’abito festivo, un partecipante alla mensa

Altro che lo sceriffo Salvioni. Il quale peraltro, diciamolo senza offesa, non si capisce a chi possa davvero fare paura.
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