Prendersi cura del paziente fragile. Il Meeting hospital
Sabato 5 aprile si è svolto presso la Fondazione Cometa a Como l’evento “Prendersi cura del paziente fragile” organizzato da Andrea Costanzi, Primario di Chirurgia Generale dell’Ospedale Mandic di Merate in collaborazione con il Paolo Dionigi Rossi, Direttore della S.C. di Medicina Generale del Mandic.

Scopo dell’Hospital Meeting è stato quello di condividere i contenuti del “percorso clinico-assistenziale di medicina perioperatoria” che i due primari hanno intrapreso insieme alla fine del 2023 e che ha già coinvolto una ventina di pazienti. Il punto di partenza è la constatazione della fragilità, principalmente correlata all’età, dei pazienti spesso oncologici, ma non solo, che vengono trattati in Chirurgia dall’équipe del Dottor Costanzi.
Di fronte alla sua équipe al completo, compresi i coordinatori infermieristici ed alcuni infermieri, il Dottor Costanzi ha aperto i lavori spiegando la scelta della location, la sede della Fondazione Cometa di cui è socio, che si occupa di educazione e formazione accogliendo 1.300 bambini e ragazzi. Si tratta di un contesto in cui si esprime e sostiene la resilienza dell’individuo, cioè la capacità di affrontare e superare un evento traumatico o una difficoltà, in un contesto comunitario, proprio come succede al paziente chirurgico fragile curato con un approccio multidisciplinare. In platea erano presenti i direttori meratesi di Anestesia e Rianimazione, Davide Guzzon, di Riabilitazione Specialistica, Pietro Tavani, di Pneumologia Daniele Colombo e la Gastroenterologa ed endoscopista Cristina Hervoso.
In Italia ad oggi un quarto della popolazione ha più di 65 anni. Ma nessuno è pronto per lo Tsunami Argento che ci aspetta. Nel 2050 questa quota aumenterà al 35%. Giampaolo Ugolini, associato di Chirurgia Generale dell’Università di Bologna e direttore della Chirurgia dell’Ospedale di Ravenna, partendo dalla sua vasta esperienza, ha illustrato la prospettiva che investe tutti reparti di chirurgia. Oltre la metà dei tumori solidi oggi riguardano pazienti anziani e grandi anziani. Questi ultimi in particolare ricevono una disparità di trattamento perché vengono considerati inadeguati alla chirurgia. È quello che Matteo Cesari, Ordinario del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, ha chiamato “ageismo”, cioè una discriminazione nei confronti dell’anziano che si può combattere misurando le riserve funzionali individuali, la capacità intrinseca, un sinonimo di resilienza. Se si valutano approfonditamente questi pazienti e si trovano controindicazioni che sono gestibili nonostante l’età anagrafica sembri a sfavore è giusto fare loro una proposta di cura su misura.

È intervenuto il Gianluca Peschi, Direttore Socio-Sanitario di ASST Lecco, che ha illustrato il percorso virtuoso della presa in carico del paziente da parte del Dipartimento della Fragilità nato a Merate. All’interno di questo quadro storicamente favorevole sarà possibile sviluppare il percorso di medicina peri-operatoria fortemente voluto dai dottori Costanzi e Rossi e trovare anche lo spazio per replicare le possibilità di supporto al paziente chirurgico che ha presentato il Professor Ugolini. Nel suo reparto a Ravenna sono presenti delle cyclette medicali per gli operati in reparto, mentre fiore all’occhiello dell’Istituto Oncologico Romagnolo è il Prime Center di Cesena dove tutte le attività di supporto per il paziente sia prima che dopo l’intervento chirurgico sono integrate, dall’attività fisica con il personal trainer oncologico all’educazione alimentare mediante lo show cooking, dal supporto psicologico allo yoga.
Andrea Costanzi, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Generale dell'Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate – ASST Lecco
“Nell’ultimo anno con il Dr Rossi e i suoi geriatri abbiamo iniziato a misurare la fragilità nei nostri pazienti e quando abbiamo riscontrato una condizione che poteva essere migliorata attraverso la Pre-Abilitazione, cioè un allenamento all’intervento, lo abbiamo fatto. Per circa quattro settimane abbiamo trattato le carenze nutrizionali grazie anche al Centro Nutrizionale di Lecco, e ridotto con la fisioterapia i deficit respiratori e motori. L’idea è quella di creare un percorso completo per questi ammalati in modo che si possano sentire accolti e guardati non solo per la patologia di cui sono portatori o l’età anagrafica. Anche il desiderio di essere curati gioca un ruolo fondamentale”.

Un’esperienza molto interessante di awareness surgery nel paziente fragile, cioè di chirurgia con paziente in respiro spontaneo e anestesia neuroassiale, è stata proposta dal Carmelo Magistro, Direttore della Chirurgia Generale dell’Ospedale di Vizzolo Predabissi dell’ASST Melegnano – Martesana.
L’ultimo a intervenire è stato lo psichiatra Giorgio Cerati consulente della regione Lombardia ed esperto del lavoro in équipe che ha sottolineato che nessuno cura bene da solo, bisogna curare chi cura perché anche il medico ha la sua fragilità e solo la condivisione e l’integrazione lo rendono efficace.
Marco Trivelli, Direttore Generale di ASST Lecco
“Il progetto multidisciplinare della chirurgia della fragilità va nella direzione di riscoprire la vocazione dell’Ospedale di Merate adattandola alle circostanze e alle sollecitazioni che la realtà indica. Questa è la via per rinnovare la vitalità e la capacità del Mandic”.
Scopo dell’Hospital Meeting è stato quello di condividere i contenuti del “percorso clinico-assistenziale di medicina perioperatoria” che i due primari hanno intrapreso insieme alla fine del 2023 e che ha già coinvolto una ventina di pazienti. Il punto di partenza è la constatazione della fragilità, principalmente correlata all’età, dei pazienti spesso oncologici, ma non solo, che vengono trattati in Chirurgia dall’équipe del Dottor Costanzi.
Di fronte alla sua équipe al completo, compresi i coordinatori infermieristici ed alcuni infermieri, il Dottor Costanzi ha aperto i lavori spiegando la scelta della location, la sede della Fondazione Cometa di cui è socio, che si occupa di educazione e formazione accogliendo 1.300 bambini e ragazzi. Si tratta di un contesto in cui si esprime e sostiene la resilienza dell’individuo, cioè la capacità di affrontare e superare un evento traumatico o una difficoltà, in un contesto comunitario, proprio come succede al paziente chirurgico fragile curato con un approccio multidisciplinare. In platea erano presenti i direttori meratesi di Anestesia e Rianimazione, Davide Guzzon, di Riabilitazione Specialistica, Pietro Tavani, di Pneumologia Daniele Colombo e la Gastroenterologa ed endoscopista Cristina Hervoso.
In Italia ad oggi un quarto della popolazione ha più di 65 anni. Ma nessuno è pronto per lo Tsunami Argento che ci aspetta. Nel 2050 questa quota aumenterà al 35%. Giampaolo Ugolini, associato di Chirurgia Generale dell’Università di Bologna e direttore della Chirurgia dell’Ospedale di Ravenna, partendo dalla sua vasta esperienza, ha illustrato la prospettiva che investe tutti reparti di chirurgia. Oltre la metà dei tumori solidi oggi riguardano pazienti anziani e grandi anziani. Questi ultimi in particolare ricevono una disparità di trattamento perché vengono considerati inadeguati alla chirurgia. È quello che Matteo Cesari, Ordinario del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano, ha chiamato “ageismo”, cioè una discriminazione nei confronti dell’anziano che si può combattere misurando le riserve funzionali individuali, la capacità intrinseca, un sinonimo di resilienza. Se si valutano approfonditamente questi pazienti e si trovano controindicazioni che sono gestibili nonostante l’età anagrafica sembri a sfavore è giusto fare loro una proposta di cura su misura.
È intervenuto il Gianluca Peschi, Direttore Socio-Sanitario di ASST Lecco, che ha illustrato il percorso virtuoso della presa in carico del paziente da parte del Dipartimento della Fragilità nato a Merate. All’interno di questo quadro storicamente favorevole sarà possibile sviluppare il percorso di medicina peri-operatoria fortemente voluto dai dottori Costanzi e Rossi e trovare anche lo spazio per replicare le possibilità di supporto al paziente chirurgico che ha presentato il Professor Ugolini. Nel suo reparto a Ravenna sono presenti delle cyclette medicali per gli operati in reparto, mentre fiore all’occhiello dell’Istituto Oncologico Romagnolo è il Prime Center di Cesena dove tutte le attività di supporto per il paziente sia prima che dopo l’intervento chirurgico sono integrate, dall’attività fisica con il personal trainer oncologico all’educazione alimentare mediante lo show cooking, dal supporto psicologico allo yoga.
Andrea Costanzi, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Generale dell'Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate – ASST Lecco
“Nell’ultimo anno con il Dr Rossi e i suoi geriatri abbiamo iniziato a misurare la fragilità nei nostri pazienti e quando abbiamo riscontrato una condizione che poteva essere migliorata attraverso la Pre-Abilitazione, cioè un allenamento all’intervento, lo abbiamo fatto. Per circa quattro settimane abbiamo trattato le carenze nutrizionali grazie anche al Centro Nutrizionale di Lecco, e ridotto con la fisioterapia i deficit respiratori e motori. L’idea è quella di creare un percorso completo per questi ammalati in modo che si possano sentire accolti e guardati non solo per la patologia di cui sono portatori o l’età anagrafica. Anche il desiderio di essere curati gioca un ruolo fondamentale”.

Andrea Costanzi e Paolo Dionigi Rossi
Un’esperienza molto interessante di awareness surgery nel paziente fragile, cioè di chirurgia con paziente in respiro spontaneo e anestesia neuroassiale, è stata proposta dal Carmelo Magistro, Direttore della Chirurgia Generale dell’Ospedale di Vizzolo Predabissi dell’ASST Melegnano – Martesana.
L’ultimo a intervenire è stato lo psichiatra Giorgio Cerati consulente della regione Lombardia ed esperto del lavoro in équipe che ha sottolineato che nessuno cura bene da solo, bisogna curare chi cura perché anche il medico ha la sua fragilità e solo la condivisione e l’integrazione lo rendono efficace.
Marco Trivelli, Direttore Generale di ASST Lecco
“Il progetto multidisciplinare della chirurgia della fragilità va nella direzione di riscoprire la vocazione dell’Ospedale di Merate adattandola alle circostanze e alle sollecitazioni che la realtà indica. Questa è la via per rinnovare la vitalità e la capacità del Mandic”.
