Pneumologia: o l'Inrca mantiene gli impegni o si revochi il contratto. La partita ai consiglieri regionali del lecchese

L'incontro tra la direttrice generale dell’I.N.R.C.A.di Ancona, Maria Capalbo e il direttore dell’ASST Lecco Marco Trivelli è stato annullato per sopraggiunti impegni della dirigente marchigiana. Non è una buona notizia. A ciò si aggiunge che il sostegno offerto dall’azienda lecchese all’attività del reparto ospitato al quinto piano del San Leopoldo Mandic ma tuttora afferente all’Istituto Nazionale Ricerca e Cura Anziani è appena sufficiente a mantenere parzialmente aperto il servizio pneumologico. Il quale, in assenza di robusti rinforzi di personale infermieristico potrebbe addirittura chiudere, privando così il Presidio meratese di una specialità che, al contrario, avrebbe dovuto rappresentare una eccellenza per l'intero territorio lecchese.
MandicOspedaleAssemblea.jpg (196 KB)
L'ospedale San Leopoldo Mandic di Merate

E’ evidente a questo punto che lo sforzo del Dg Marco Trivelli finalizzato a impedire la possibile chiusura della Pneumologia non è più sufficiente. Qui deve entrare in campo la politica, almeno su due livelli: quella impersonata dai sindaci di tutto il lecchese, in quanto l’attività è svolta a Merate ma come riferimento ha l'intero territorio provinciale (le USSL di Lecco, Merate e Bellano negli anni ottanta non investirono nel settore della pneumologia proprio per la presenza del Centro casatese), e quella composta dai consiglieri regionali: Mauro Piazza della Lega, Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia e Gian Mario Fragomeli del Partito Democratico.
piazzam2.jpg (353 KB)
Mauro Piazza

Il tema è in discussione da almeno una ventina d’anni. Era stato l’allora Dg Pietro Caltagirone a chiedere nel 2006 alla Regione Lombardia un cospicuo finanziamento per la realizzazione di un moderno reparto di Pneumologia presso il Mandic e conseguentemente aprire la trattativa con Ancona per ottenere il passaggio delle attività pneumologiche dell’Inrca di via Monteregio di Casatenovo all’Azienda Ospedaliera lecchese. Del resto, le sedi territoriali dell’istituto a carattere scientifico marchigiano erano già state ridotte con il passaggio delle attività e personale alle Aziende sanitarie dei presidi di Roma, Firenze e Cagliari. L’idea del dr. Caltagirone era di garantire presso il Mandic alle attività pneumologiche una sede idonea e conforme ai requisiti di accreditamento, con un riferimento particolare alle prestazioni pneumologiche acute e  della UTIR, l'unità di cure intensive.
fragomeligianmario.jpg (70 KB)
Gian Mario Fragomeli

Nel giugno 2006 l'istanza di Caltagirone trovava riferimento nel programma degli investimenti in Sanità della Regione Lombardia, mentre nel giugno 2007 la Direzione Generale della Sanità autorizzava la realizzazione del reparto al quinto piano del Padiglione Villa. Il 22 febbraio 2013 il DG Mauro Lovisari comunicava al dott. Carlo Lucchina, Direttore della Sanità lombarda, il termine dei lavori entro l'estate.
PneumlogiaIncontroPRIMA.jpg (45 KB)
Lunghi anni di trattative durante i quali si sono succeduti alla testa dell’Azienda ospedaliera lecchese Ambrogio Bertoglio, Mauro Lovisari, Giuseppina Panizzoli, Stefano Manfredi e Paolo Favini. Finalmente il 4 febbraio 2019 viene inaugurato il reparto al San Leopoldo Mandic. Ma il presidio si limita a ospitare gli operatori dell’Inrca, una specie di "comodato d'uso". All’Istituto anconetano vengono garantite e fatturate  le prestazioni specialistiche (servizi economali, Tac, Risonanze, presidi sanitari, ecc.) erogate e che, naturalmente, non erano e non sono disponibili a Casatenovo.
casatenovo_inrca_lilt2.jpg (119 KB)
L'Inrca di Casatenovo

Regione Lombardia riconosce all’Inrca per le attività che espleta  a Merate un corrispettivo contrattuale annuo di circa 4 milioni di euro. Ma spetta all’Inrca garantire il personale necessario al buon funzionamento del  "suo"reparto. Invece, a quanto risulta, adducendo la scarsità di figure professionali – complice il passaggio di infermieri dall’Inrca all’ASST mediante procedura dimissione-assunzione – l’Istituto marchigiano ha progressivamente ridotto l’impegno a favore della Pneumologia acuta e semi-intensiva del Mandic (resta operativa presso il presidio casatese la pneumologia riabilitativa), fino al giugno scorso quando sono stati chiusi i posti letto di semi-intensiva con sorveglianza H24 e trasferiti i pazienti in Rianimazione.
zamperinig1.jpg (378 KB)
Giacomo Zamperini

Adesso non c’è più tempo da perdere. I sindaci dei comuni principali a partire da quello di Lecco – la cui competenza in materia sanitaria temiamo sia di livello scolastico di I° grado – debbono far sentire la loro voce presso i rappresentanti lecchesi in Regione. Ai quali compete il compito di spingere l’assessorato a aprire la trattativa con Ancona. O l'INRCA mantiene gli impegni  o vanno messe in atto altre operazioni sulla falsariga di quanto messo in pratica per esempio dalla Toscana e dalla Regione Lazio. Il mantenimento di una attività pneumologica eccellente è un tema di straordinaria importanza per il Mandic e per tutto il lecchese. Troppo facile inondare le redazioni di comunicati stampa con finanziamento incorporato su questioni le più disparate. C’è un tema concreto su cui misurarsi. Vediamo che cosa contano davvero Piazza, Zamperini e Fragomeli in Regione.
Claudio Brambilla
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.