In mostra al castello di Solza le sculture di Dolores Previtali
In mostra al Castello Colleoni di Solza, in provincia di Bergamo, le sculture in bronzo e terracotta dell’artista Dolores Previtali.
E’ un percorso artistico e al tempo stesso umano e spirituale, quello che da sabato 12 aprile si potrà compiere visitando l’antico maniero in cui ebbe i natali il celeberrimo condottiero rinascimentale. Dal cortile d’onore al loggiato, passando per le segrete, il Castello di Solza accoglie nel grembo delle sue storiche sale, grazie alla raffinata curatela di Vittorio Balini, un’interessante selezione delle opere dell’artista bergamasca.
Sia che si tratti dei celebri gruppi di uomini, spasmodicamente stretti gli uni agli altri e con lo sguardo rivolto verso l’alto, sia che si tratti dei torsi lacerati da profonde e strazianti ferite, l’umanità dolente e angosciata di Dolores Previtali appare schiacciata dal peso dei suoi orrori, ma al tempo stesso sorretta dalla speranza di una possibile salvezza.

Ad accogliere il visitatore all’ingresso del Castello, a guisa di oscuro memento mori, è il gruppo bronzeo della “Danza macabra”, che da sola sembra incarnare, verrebbe da dire imprigionare, tutto il vano e doloroso tormento della condizione umana. Tormento dal quale è però possibile affrancarsi: alle spalle della “Danza macabra”, infatti, una luminosa teoria di uomini affiora su ampi pannelli di gesso bianco per incamminarsi verso un riscatto e una redenzione che lo spettatore avverte non solo come possibili, ma imminenti.

E’ forse questa la “conversione” a cui gli ”uomini” di Dolores Previtali invitano lo spettatore, perché solo camminando insieme, stretti gli uni agli altri in un patto di reciproca assistenza, è possibile costruire una convivenza pacifica e amorevole e prima ancora che un futuro, un presente migliore e più giusto.
Ben ha scritto la poetessa Alda Merini, legata all’artista da una profonda amicizia: “Il dolore è come una manciata di semi che possono dare grandi fioriture. Le sculture di Dolores Previtali sono materia lacerata dall’urlo e l’urlo genera il vuoto nella cavità di queste figure vilmente offese, dove fa il nido la pietà”.
E’ un percorso artistico e al tempo stesso umano e spirituale, quello che da sabato 12 aprile si potrà compiere visitando l’antico maniero in cui ebbe i natali il celeberrimo condottiero rinascimentale. Dal cortile d’onore al loggiato, passando per le segrete, il Castello di Solza accoglie nel grembo delle sue storiche sale, grazie alla raffinata curatela di Vittorio Balini, un’interessante selezione delle opere dell’artista bergamasca.


Ad accogliere il visitatore all’ingresso del Castello, a guisa di oscuro memento mori, è il gruppo bronzeo della “Danza macabra”, che da sola sembra incarnare, verrebbe da dire imprigionare, tutto il vano e doloroso tormento della condizione umana. Tormento dal quale è però possibile affrancarsi: alle spalle della “Danza macabra”, infatti, una luminosa teoria di uomini affiora su ampi pannelli di gesso bianco per incamminarsi verso un riscatto e una redenzione che lo spettatore avverte non solo come possibili, ma imminenti.

E’ forse questa la “conversione” a cui gli ”uomini” di Dolores Previtali invitano lo spettatore, perché solo camminando insieme, stretti gli uni agli altri in un patto di reciproca assistenza, è possibile costruire una convivenza pacifica e amorevole e prima ancora che un futuro, un presente migliore e più giusto.
Ben ha scritto la poetessa Alda Merini, legata all’artista da una profonda amicizia: “Il dolore è come una manciata di semi che possono dare grandi fioriture. Le sculture di Dolores Previtali sono materia lacerata dall’urlo e l’urlo genera il vuoto nella cavità di queste figure vilmente offese, dove fa il nido la pietà”.
DOLORES PREVITALI
Dolores Previtali nasce a Bergamo nel 1949 e trascorre i primi anni della sua infanzia a Baccanello, frazione di Calusco d’Adda (Bg), paese d’origine della famiglia.
Dopo il matrimonio si trasferisce sull’altra sponda del fiume Adda, a Robbiate (Lc), dove tuttora vive e lavora.
La sua ricerca artistica comincia nel 1972, quando inizia a dipingere opere pastose e materiche.
Da autodidatta matura significative esperienze sostenuta dal pittore Antonio Manzoni, che nel ‘74 la incoraggia alla scultura.
“Una nascita spirituale nella materia”, dirà lei.
Il primo gruppo di uomini, che fino ad oggi, pur con tutte le variazioni del caso, rappresenta la sua cifra artistica, prende subito forma tra le sue mani.
Dovranno trascorrere però ancora vent’anni di intenso lavoro prima che Dolores Previtali accetti di allestire la sua prima mostra.
Esordisce nel 1993 a Calusco d’Adda con la personale “Concitati silenzi”, inaugurando così una lunga serie di mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
È tra i fondatori del progetto multidisciplinare “La bellezza resta.”, nato nel 2015.
Sue opere sono presenti in diversi musei, in Italia e all’estero.
Dalla metà degli anni ‘80 realizza disegni e plaquette in terracotta
per i libricini della casa editrice Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy. I suoi lavori suscitano l’interesse di Alda Merini che chiede
di poterla conoscere. Da quell’incontro nasce un’amicizia intima e
profonda destinata a durare fino alla morte della poetessa.
Di lei hanno scritto importanti esponenti del mondo della cultura
ed autorevoli critici e storici dell’arte.
