Olgiate: resistenza e lesioni a due carabinieri. Condannato a otto mesi

Il vice procuratore onorario Mattia Mascaro aveva chiesto la condanna dell'imputato alla pena di sette mesi di reclusione. La sentenza del giudice è stata invece più severa: otto mesi e quindici giorni (seppur con il beneficio della pena sospesa) oltre al risarcimento del danno nei confronti della costituita parte civile, due esponenti dell'Arma dei Carabinieri.
Si è chiuso stamani in Tribunale a Lecco il procedimento penale nei confronti di un cittadino di origine romena classe 1986, chiamato a rispondere dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. I fatti in contestazione risalgono a due anni fa, quando gli operanti dell'aliquota radiomobile della Compagnia di Merate furono inviati dalla centrale operativa a Olgiate a seguito di una lite esplosa in ambito familiare. 
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L'imputato aveva avuto un violento diverbio con un proprio congiunto per questioni personali; l'atmosfera era dunque parecchio tesa, con i due militari chiamati a placare le ire dell'uomo. A fatica e ripetutamente, gli esponenti della Benemerita si erano dunque adoperati per contenerne la furia, rimediando tuttavia insulti, minacce e pure qualche botta. Si inserisce dunque in questo quadro la denuncia ai danni del 39enne, con la conseguente apertura di un fascicolo d'indagine a suo carico e l'udienza in scena quest'oggi. 
Molto breve l'istruttoria dibattimentale, avendo le parti prestato il consenso all'acquisizione degli atti. Se l'avvocato Giovanna Corti, difensore d'ufficio del romeno, aveva chiesto un breve rinvio affinchè il proprio assistito potesse prendere contatti con le parti offese per valutare una eventuale condotta riparatoria, il giudice Paolo Salvatore ha rigettato la proposta, invitando le parti a concludere.
Il pm ha chiesto sette mesi di reclusione; una posizione alla quale si è associato l'avvocato Daniela Fiocchi, legale delle parti civili, che aveva già depositato una richiesta di risarcimento danni nei confronti dei propri assistiti, uno dei quali aveva rimediato una prognosi di qualche giorno dopo essersi recato in pronto soccorso. 
Si è invece battuta per l'assoluzione la difesa, facendo riferimento alla situazione familiare particolarmente delicata che aveva portato l'imputato a reagire in maniera violenta nei confronti del congiunto e degli operanti. La toga ha dunque invocato il ricorso alle attenuanti generiche, non trattandosi peraltro di un danno grave.
Ritiratosi in camera di consiglio, il giudice ha però sentenziato la condanna dell'imputato a otto mesi e quindici giorni di reclusione (pena sospesa) oltre al pagamento delle spese legali; il 39enne dovrà risarcire i militari (i vice brigadieri Marco Ceraudo e Riccardo Basilico ndr) per una cifra complessiva pari a 1750 euro, provvedendo altresì al pagamento delle spese processuali da questi ultimi sostenute.
G.C.
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