Il 9 aprile 1945 Merate e Cernusco, rischiarono la catastrofe per le bombe Usa

L’operazione era stata pianificata per le ore 9,30 del 9 aprile (1945): dodici “fortezze volanti”, bombardieri pesanti americani erano pronte a decollare dalla base di Rosignano Solvay per raggiungere Merate e Cernusco e bombardare i due paesi nel quali erano acquartierate le truppe tedesche con alti ufficiali delle SS alla ricerca della contessa Edda Ciano, figlia di Mussolini e tenutaria di un diario segretissimo scritto dal marito Galeazzo. La Contessa era stata ospite un giorno e una notte in una villa di una Dama della Croce Rossa. Tutto era pronto per l’operazione, gli obiettivi erano stati individuati in alcune ville poste nelle attuali via Garibaldi, viale Lombardia e lungo la Statale. Per la popolazione civile il rischio era enorme. Mezz'ora prima del decollo parte un radiomessaggio dal quartier generale operativo dell’U.S.A.F. con precedenza assoluta che annulla la missione su Merate e Cernusco.
Come mai la missione fu annullata risparmiando i due paesi e chissà quante vite umane?
Si seppe più tardi, a seguito di una inchiesta effettuata dal governo militare alleato su deposizione del maggiore G.A. Warren, governatore militare alleato della provincia di Varese, che l’azione su Merate era stata annullata grazie agli ordini tassativi della Missione Dock-Ciliegio, paracadutata a Lecco al comando del maggiore pilota della R.C.A.F. Hyacinth Dominigue Lazzarini, alias Denis Martin Buffet, alias Fulvio Athatos, missione militare informativa, organizzativa e di sabotaggio.
Ma chi era questo “Fulvio” il cui provvidenziale ordine evitò la distruzione di Merate e Cernusco?
Lo racconta Luigi Zappa nel suo insostituibile volume Storia di Merate: il colonnello Giacinto Domenico Lazzarini di Muralto era il comandante della missione militaria informativa e organizzativa Dick-Ciliegio, paracadutato il 6 febbraio 1945 in località Cassina del Pian dei Resinelli da una fortezza volante partita dall’aeroporto militarie di Rosignano Solvay (LI).
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Il comandante partigiano Lazzarini in divisa di ufficiale accompagna il Generale De Gaulle durante una cerimonia militare a Parigi

La storia del colonnello Lazzarini è la storia di un eroe di guerra di cui Merate conserva la memoria. Il 25 aprile 1976 è stato insignito della onorificenza di “Cittadino onorario di Merate” e il suo nome ricorre spesso nei discorsi dei sindaci che si sono succeduti nella carica, durante gli interventi a ogni anniversario della Liberazione.
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Il sindao Giuseppe Ghezzi consegna al Comandante Lazzarini il diploma della cittadinanza onoraria

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Il Comandante Lazzarini con la moglie rende omaggio al Monumento ai Caduti. Al loro fianco lo scalatore Cassin e il consigliere provinciale ing. Zappa

Tante le onorificenze assegnate al Colonnello tra le quali quella di “Giusto fra le Nazioni” per aver salvato numerosi ebrei durante le persecuzioni naziste.
Il colonnello Lazzarini è morto a Milano il 13 aprile 1990.
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