Il novello sindaco di Merate

Non sono residente di Merate, ma lettore di MOL e delle notizie del comune. Come in tutti i paesi, i sindaci sono attaccati o lodati in tutto quello che fanno, trenta per cento a favore e trenta per cento contrari. Il restante quaranta per cento mugugna senza un perché. Importante è lamentarsi sempre. Stessa cosa succede a Merate sull’operato del giovane sindaco sul poco fatto o sul non fatto, senza aspettare il tempo dovuto per risolvere i problemi.  Non conoscendo la persona esprimo il mio parere sulla base del giudizio dato dal direttore di MOL prima delle elezioni. Giovane, ma senza esperienza per la posizione che andrà ad occupare. 
L’intitolazione del parco pubblico a Merate ne è la prova regina del giudizio del direttore. Davanti alla donazione fatta da Berlusconi e al suo desiderio di dare il nome della madre al parco, un sindaco anche non esperto ma con gli attributi non si sarebbe fatto sottomettere dalla vecchia componente del suo partito, che a dispetto di quello che viene sbandierato sul CAV. (persona divisiva) ha dimostrato di essere un vero politico, intrattenendo rapporti con tanti paesi e leader, anche molto contestati in modo di favorire gli interessi economici del suo paese. Intelligenza avrebbe voluto che in vista, fra due anni della scadenza della convenzione sulla manutenzione del parco (127.000 euro) seguire il desiderio di Berlusconi avrebbe magari coinvolto i cinque figli in futuro a contribuire alla spesa per mantenere la bellezza del parco intitolato alla nonna. Senza nulla togliere alle 21 Costituenti magari intitolando loro un altro luogo. Ma ormai il danno è fatto e ricadrà sulle spese della cittadinanza.
R.C.
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