Lomagna: la veglia decanale per dodici martiri missionari
Testimoni della Fede sino al sacrificio della vita. Oggi segni di speranza. 12 nomi con le loro storie che sono state ricordate accompagnate da una cero acceso posto accanto a una croce in legno sull'altare, nella chiesa di Lomagna dove lunedì sera si è tenuta la tradizionale veglia per i missionari e i testimoni uccisi per il loro credo.


Una celebrazione che si tiene dal 1980, dopo che il 24 marzo a essere trucidato a san Salvador, mentre celebrava Messa, da un sicario degli squadroni della morte che temevano il suo messaggio di pace e liberazione, fu monsignor Oscar Romero, vescovo cattolico.


Da quell'anno la Chiesa ricorda coloro che ancora oggi si spendono sino alla morte per il Vangelo.
Il decanato si è così raccolto in preghiera e a condurre la riflessione è stata l'olgiatese suor Alma che ha ricordato i suoi vent'anni in Burkina Faso dove ha scoperto la bellezza della Fede stando con gente semplice e dove la consapevolezza della propria limitatezza l'ha trovata in un proverbio locale che recita “Noi siamo nove, non siamo dieci”. A dire che la perfezione non è nell'uomo.


Tra le 12 storie di martirio suor Alma ha ritrovato quella di Eduard, un padre di famiglia, catechista e benefattore, che aveva conosciuto durante la sua missione in Burkina faso, ucciso da un gruppo armato lo scorso anno.
“Di Eduard voglio ricordare l'esempio di grande semplicità e umiltà, di disponibilità e fede e, infine, di senso della giustizia”.


Come ricordo della serata a ciascuno è stata data un'orma, con l'invito a mettersi in cammino seguendo i passi di coloro che la Fede l'hanno testimoniata con la vita.
CLICCA QUI per leggere le loro storie (martirologio)
Una celebrazione che si tiene dal 1980, dopo che il 24 marzo a essere trucidato a san Salvador, mentre celebrava Messa, da un sicario degli squadroni della morte che temevano il suo messaggio di pace e liberazione, fu monsignor Oscar Romero, vescovo cattolico.
Da quell'anno la Chiesa ricorda coloro che ancora oggi si spendono sino alla morte per il Vangelo.
Il decanato si è così raccolto in preghiera e a condurre la riflessione è stata l'olgiatese suor Alma che ha ricordato i suoi vent'anni in Burkina Faso dove ha scoperto la bellezza della Fede stando con gente semplice e dove la consapevolezza della propria limitatezza l'ha trovata in un proverbio locale che recita “Noi siamo nove, non siamo dieci”. A dire che la perfezione non è nell'uomo.
Suor Alma
L'angolo dedicato a suor Luisa Dell'Orto, piccola sorella del Vangelo uccisa nella sua missione ad Haiti
Tra le 12 storie di martirio suor Alma ha ritrovato quella di Eduard, un padre di famiglia, catechista e benefattore, che aveva conosciuto durante la sua missione in Burkina faso, ucciso da un gruppo armato lo scorso anno.
“Di Eduard voglio ricordare l'esempio di grande semplicità e umiltà, di disponibilità e fede e, infine, di senso della giustizia”.
Come ricordo della serata a ciascuno è stata data un'orma, con l'invito a mettersi in cammino seguendo i passi di coloro che la Fede l'hanno testimoniata con la vita.
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S.V.