Paderno: Caterina Frusteri presenta "Versi irriverenti"

A quasi un anno di distanza dalla presentazione del suo romanzo "Entrata libero", Caterina Frusteri Chiacchiera è tornata alla biblioteca di Paderno d’Adda per condividere con il pubblico la sua raccolta poetica "Versi irriverenti". Sabato 22 marzo, in un dialogo appassionato e coinvolgente con la bibliotecaria Marta Fumagalli, l'autrice ha offerto uno sguardo intimo e profondo sulla sua raccolta poetica, un viaggio personale attraverso dodici anni di scrittura, dal 2012 al 2024.
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La bibliotecaria Marta Fumagalli e l'autrice Caterina Frusteri

Nata a Messina ma residente a Bergamo, dove lavora come insegnante di sostegno e conduce gruppi di teatro ed espressività, l’autrice porta con sé le radici siciliane che emergono tra le righe della sua scrittura. La Sicilia, con la sua forza evocativa, continua a vivere nei suoi versi come un’eco, lontana ma sempre presente. Durante l’incontro, Frusteri Chiacchiera ha raccontato di aver iniziato a comporre poesie fin dall’età di due anni e mezzo, un talento precoce che non ha mai smesso di coltivare. Ogni componimento di "Versi irriverenti" rappresenta un tassello del suo percorso, e tra le poesie selezionate spicca anche quella scritta l’ultimo giorno utile per la consegna alla casa editrice, simbolo di una continua ricerca e di una creatività inarrestabile.
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"Versi irriverenti" non è una semplice raccolta di poesie, ma un’esplorazione sincera della maturazione personale dell’autrice e del suo rapporto con l’identità in tutte le sue sfaccettature. Identità di genere, politica, familiare e professionale si intrecciano nei suoi versi, dando voce alle sfide quotidiane che Caterina affronta nella sua vita. Con un tono volutamente provocatorio, a tratti quasi pop, l’opera si contrappone al linguaggio politicamente corretto e al formalismo di alcune istituzioni, come la famiglia, la scuola e il lavoro. È un atto di ribellione poetica, in cui la parola diventa strumento di sovversione e liberazione. Ed è proprio da qui, oltre che dai diversi canoni poetici adottati negli anni, che deriva il significato del titolo, dalla volontarietà di provocare tramite i versi che compongono le poesie.
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"Per me la poesia ha la capacità di rendere sacro ciò che di norma non lo è, conferendo dignità e valore anche alle esperienze più ordinarie" ha spiegato Caterina. Il dialogo con la bibliotecaria ed il pubblico presente ha offerto uno spaccato autentico della visione artistica dell’autrice, che ha condiviso aneddoti personali e riflessioni profonde, oltre che la lettura di diverse sue poesie inserite nella silloge poetica.
L’evento si è concluso confermando ancora una volta la biblioteca di Paderno d’Adda come un luogo di incontro culturale e di crescita collettiva, dove la parola scritta diventa strumento di confronto e arricchimento reciproco.
M.Pen.
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