Merate: lettore “intervista” l’ex sindaco Massimo Panzeri. Dieci domande e altrettante risposte realistiche e sincere

Un lettore, evidentemente più attento alle vicende politiche locali, ha posto all’ex sindaco Massimo Panzeri, per il nostro tramite, dieci domande puntuali. In tempo zero – e di questo lo ringraziamo sinceramente – Panzeri ha risposto. Ne è uscita una intervista, anomala se si vuole, perché sviluppata da un lettore a un protagonista della vita cittadina; tuttavia di grande interesse, grazie proprio all’intervistato, che non si è sottratto di fronte anche alle domande più scomode.
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1. La Lega di Merate: dopo la lettera di Franco Lana con i suoi contenuti e la strategia messa in campo dal marzo 2023 alle elezioni dal gruppo Lega in particolare dai suoi dirigenti e fidati amici Vanotti, Centemero, Lana affiderebbe ancora a loro il timone e ascolterebbe ancora i loro consigli? Non sarebbe saggio cambiare tutte queste persone visto il totale fallimento personale e politico?
Penso che sia comunque lodevole chi dimostri il coraggio di mettersi in gioco- o in campo che dir si voglia - in prima persona in una competizione elettorale. Poi il risultato non è stato evidentemente all’altezza delle aspettative sia per loro che per me in primis. Questo è evidente tanto quanto ormai è storia. Per il futuro vedremo se e chi vorrà mettersi di nuovo in gioco. Resta l’attività politica sul territorio che ognuno ritengo sia libero di svolgere se, come e dove crede.


2. Gestione del gruppo amministrativo: Durante il suo mandato, ha deciso di revocare le deleghe agli assessori Andrea Robbiani, Giuseppe Procopio e Franca Maggioni, motivando la scelta con la perdita di fiducia nei loro confronti. Col senno di poi, ritiene che queste decisioni abbiano rafforzato o indebolito la coesione e l’efficacia della sua amministrazione?
Sono situazioni diverse: con Robbiani era venuta meno appunto la fiducia a metà mandato e non c’erano più le condizioni per continuare a lavorare insieme in armonia. Con Procopio e la Maggioni invece è stato diverso: entrambi sarebbero stati confermati da me senza esitazioni ma, per motivi loro, avevano di fatto deciso di aderire al nascente gruppo di Perego. Ho cercato di convincerli a restare fino alla fine. Non avendo ricevuto riscontro, a marzo è stato inevitabile separarsi anche da loro. Nel complesso, per tornare alla domanda, tutti abbiamo perso, mi pare evidente. Ognuno ha le sue responsabilità quando un rapporto fallisce; io come allora leader di quel gruppo ne ho e, evidentemente, me ne prendo di più. Non si sarebbe dovuti attivare a qual punto di rottura


3. Peso elettorale degli assessori rimossi: Considerando che gli assessori Procopio, Maggioni e precedentemente Andrea Robbiani, insieme, avevano ottenuto un totale di circa 1.000 preferenze personali, crede che la loro estromissione abbia influenzato negativamente il consenso elettorale del suo schieramento nelle successive elezioni? Lo rifarebbe? 
Come ho detto prima e lo ribadisco quelle decisioni, soprattutto le ultime, non possono che avere inciso negativamente sull’elettorato e conseguentemente sul risultato finale. Questo è indubbio. Lo rifarei? Non è stata una scelta ma una circostanza che avrei dovuto, e forse potuto, prevenire. Ma penso che anche loro (qualcuno me l’ha confessato) non rifarebbero le stesse scelte. Il rimpianto è di tutti.


4. Alleanze politiche locali: L’alleanza politica come impostazione della lista con esponenti di Fratelli d’Italia e con una Forza Italia percepita come poco incisiva, è stata oggetto di dibattito. Ritiene che queste scelte abbiano giovato alla sua amministrazione o, col senno di poi, le rivedrebbe? Farebbe ancora accordi politici?
Sa potessi tornare indietro farei una lista senza simboli di partito che era la prima opzione che avevo proposto al gruppo. A larghissima maggioranza si decise di tenere i simboli nella lista. No, non lo rifarei malgrado non rinneghi e non abbia mai nascosto la mia appartenenza. Certo senza simboli le scelte della composizione della lista sarebbero state meno vincolanti di come lo sono state poi invece.    


5. Influenza di Mauro Piazza: Mauro Piazza, con una lunga carriera politica regionale, ha avuto un ruolo nelle dinamiche politiche locali ( . . . .). Non pensa con il senno di poi che le scelte consigliate l’abbiano penalizzata anche a livello provinciale e regionale dentro la Lega a vantaggio dello stesso Piazza? Rifarebbe le stesse scelte consigliate?
Le rivelo un aneddoto forse sconosciuto: nel 2023 sia la segreteria regionale della Lega sia lo stesso Piazza mi chiesero a più riprese di candidarmi alle imminenti regionali. Rifiutai, seppur lusingato, senza esitazioni motivando di essere concentrato al 100% sulla mia attività di sindaco e di voler continuare a farlo ancora. Allora Piazza era fortemente desideroso di candidarsi poi a sindaco di Lecco e si ipotizzò un passaggio di consegne a metà mandato regionale. Anche questa ipotesi, tutta da realizzarsi poi, la mediterei con più attenzione a posteriori.
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6. Risultato elettorale e fattori determinanti: La sconfitta elettorale può essere attribuita maggiormente a errori interni alla sua amministrazione o a fattori e persone esterne? Quali sono, secondo lei, le principali cause di questo esito?
Discussioni interne, perdite di tempo per definire le alleanze e terza lista (quella di Perego per intenderci) non hanno certo aiutato, anzi. Questo è indubbio. Abbiamo iniziato troppo tardi la campagna elettorale perdendo tempo preziosissimo. Guardo ad esempio a Lecco dove l’attuale Sindaco a distanza di oltre un anno dalle elezioni che saranno nel 2026, è già praticamente in campagna elettorale.


7. Autocritica e lezioni apprese: Quali errori politici riconosce nel suo operato e quali lezioni ha appreso che potrebbero essere utili per future esperienze amministrative?
Con un risultato del genere come non fare autocritica? Ho passato mesi attanagliato da rimpianti e rimorsi. Non ho timore a dirlo: è stata una batosta. Sulla strategia ho certamente recriminazioni ma l’errore più grosso che mi attribuisco, può sembrare un’assurdità, è stato quello di lavorare a testa bassa fino all’ultimo. Ho trascurato e sottovalutato chi e quello che mi stava accadendo attorno. Avrei dovuto staccare mesi prima e dedicarmi ad inaugurazioni di opere (che spesso non abbiamo nemmeno fatto) e strette di mano in giro per la Città. Però vede noi brianzoli abbiamo quel brutto vizio di lavorare che ogni tanto ci frega….. 


8. Futuro politico personale: Dopo questa esperienza, quale ruolo intende assumere nella politica locale?
Al momento sono e resto capogruppo di Prospettive per Merate a cui affianco le mie attuali cariche di vice presidente in seno al Comitato di indirizzo e controllo di Lario reti holding (in scadenza peraltro), di membro del direttivo regionale di Anci Lombardia (che trovo interessante e stimolante) e quella più recente di rappresentante provinciale del Dipartimento regionale sicurezza e immigrazione della Lega.


9. Futuro politico locale: Pensa che sia necessario un rinnovamento nella leadership o ritiene di poter ancora contribuire attivamente al futuro di Merate? Per le prossime elezioni consiglierebbe al futuro candidato di fare alleanza politiche oppure di creare una lista civica non lasciando il pallino ai partiti? 
Guardi, non ho ancora compiuto 54 anni, la salute fortunatamente mi sostiene, quindi sono ancora ben lontano dalla pensione sia lavorativamente sia politicamente.  Piaccia o no all’esterno intendo ancora occuparmi di politica meratese ma non solo. In quale ruolo o carica lo vedremo- serenamente- negli anni a venire.


10. Alleanze: cosa risponde a Gagliardi che ha detto che il candidato sindaco sarà di Forza Italia? Pensa che il prossimo sindaco spetti ancora alla Lega? Che consiglio darebbe al prossimo candidato Sindaco di centrodestra.
Non sono nella condizione di dispensare consigli a nessuno. Posso al limite suggerire di non ripetere i miei stessi errori.
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