Bruno Mauri: il volto genuino della Lega Nord delle origini

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Con la scomparsa di Bruno Mauri, Merate perde un pezzo importante della sua storia politica. Uomo di principi solidi e carattere schietto, Mauri è stato uno dei protagonisti della Lega Nord negli anni ‘90, quando il movimento incarnava gli ideali dell’autonomia, del federalismo e del cambiamento radicale, con una forte identità territoriale e un rispetto reciproco che oggi sembra lontano.
Mauri era un leghista della prima ora, di quelli che credevano nella politica come servizio alla comunità, senza compromessi ma con un profondo senso delle istituzioni. La sua azione politica è sempre stata ispirata alla coerenza: difendere le idee della Lega Nord senza mai scadere nell’intolleranza, pretendendo rispetto per le proprie posizioni ma garantendolo sempre anche agli avversari politici.

A differenza della Lega di oggi, che ha cambiato volto e strategia sotto la guida di Matteo Salvini, Mauri apparteneva a una stagione in cui la Lega Nord rappresentava una battaglia identitaria chiara: il federalismo, la tutela delle comunità locali, il decentramento del potere. Non una semplice “destra”, ma un movimento con una sua specificità, che sapeva distinguersi sia dalla politica romana che dalle forze conservatrici tradizionali.

Nel dibattito politico meratese, Mauri è stato un punto di riferimento per chi vedeva nella Lega non solo un partito, ma un’idea di governo diversa, più vicina ai territori e lontana dalle logiche centraliste. Il suo impegno ha lasciato un’impronta che ancora oggi si riflette nelle discussioni politiche locali, anche se spesso la sua visione è stata dimenticata da chi ha ereditato il simbolo del Carroccio senza condividerne più le radici.

Il suo ricordo resta legato a una politica fatta di ideali e di battaglie portate avanti con fermezza ma con onestà intellettuale, un esempio di militanza e dedizione che merita di essere ricordato al di là delle appartenenze politiche.

Merate saluta Bruno Mauri con gratitudine e rispetto, consapevole che con lui se ne va un pezzo di quella Lega che non c’è più, ma che ha lasciato un segno nella storia locale e nazionale
Giuseppe Procopio
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