CC Vimercate: arrestati tre minori per rapina aggravata
Nella mattinata del 20 marzo 2025, i Carabinieri della Compagnia di Vimercate hanno dato
esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i
Minorenni di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica per i Minorenni, nei confronti
di tre giovani, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, residenti a Bellusco, Cornate d’Adda e Monza. I
minori sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata, porto abusivo di armi e
lesioni personali aggravate, commessi il 22 e 23 dicembre 2024 a Busnago, nei pressi di una fermata
dell’autobus adiacente a un centro commerciale.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Bellusco sotto il coordinamento dell’Autorità
Giudiziaria, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati,
attraverso l’analisi delle immagini di videosorveglianza e gli elementi forniti dalle vittime.
Nel primo episodio, avvenuto il 22 dicembre, i tre giovani, insieme a una quarta persona non ancora
identificata, avrebbero minacciato con un coltello un 16enne, costringendolo a consegnare il
giubbotto che indossava.
Il giorno successivo, il 23 dicembre, due dei tre minori, unitamente a un complice ancora ignoto,
avrebbero aggredito due diciottenni, minacciandoli con un coltello. Uno di loro sarebbe stato colpito
con calci e pugni fino a cadere a terra, riportando lievi lesioni, mentre gli aggressori si impossessavano
del suo telefono cellulare, del portafoglio contenente 90 euro in contanti e di una carta prepagata.
Dall’altro giovane, invece, si sarebbero fatti consegnare un pacchetto di sigarette.
A seguito dell’esecuzione delle misure cautelari, il 16enne di Bellusco e il 14enne di Cornate d’Adda,
destinatari della custodia cautelare in carcere, sono stati accompagnati presso l’Istituto Penale
Minorile di Milano. Il 17enne di Monza, invece, è stato sottoposto alla misura della permanenza in
casa presso la propria abitazione, con divieto di allontanarsi se non per motivi autorizzati dai Servizi
Sociali per i Minorenni.
Gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i
Minorenni di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica per i Minorenni, nei confronti
di tre giovani, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, residenti a Bellusco, Cornate d’Adda e Monza. I
minori sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata, porto abusivo di armi e
lesioni personali aggravate, commessi il 22 e 23 dicembre 2024 a Busnago, nei pressi di una fermata
dell’autobus adiacente a un centro commerciale.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Bellusco sotto il coordinamento dell’Autorità
Giudiziaria, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre indagati,
attraverso l’analisi delle immagini di videosorveglianza e gli elementi forniti dalle vittime.
Nel primo episodio, avvenuto il 22 dicembre, i tre giovani, insieme a una quarta persona non ancora
identificata, avrebbero minacciato con un coltello un 16enne, costringendolo a consegnare il
giubbotto che indossava.
Il giorno successivo, il 23 dicembre, due dei tre minori, unitamente a un complice ancora ignoto,
avrebbero aggredito due diciottenni, minacciandoli con un coltello. Uno di loro sarebbe stato colpito
con calci e pugni fino a cadere a terra, riportando lievi lesioni, mentre gli aggressori si impossessavano
del suo telefono cellulare, del portafoglio contenente 90 euro in contanti e di una carta prepagata.
Dall’altro giovane, invece, si sarebbero fatti consegnare un pacchetto di sigarette.
A seguito dell’esecuzione delle misure cautelari, il 16enne di Bellusco e il 14enne di Cornate d’Adda,
destinatari della custodia cautelare in carcere, sono stati accompagnati presso l’Istituto Penale
Minorile di Milano. Il 17enne di Monza, invece, è stato sottoposto alla misura della permanenza in
casa presso la propria abitazione, con divieto di allontanarsi se non per motivi autorizzati dai Servizi
Sociali per i Minorenni.
Gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
