Lega, caro segretario Lana 'Res publica non est ludus'

Franco Lana segretario della sezione Lega di Merate
Leggo con attenzione e interesse l’intervento del signor segretario della Lega Franco Lana, ricco di osservazioni che, a tratti, suonano come un’involontaria autocritica. Ma non è la prima volta: in fondo, il segretario della Lega ha spesso mostrato una certa involontaria inclinazione all’autoflagellazione politica, anche quando l’intento è quello di colpire l’avversario. Basta ricordare la perla del 2017, ovvero il celebre post della Lega che assicurava i cittadini che “i bambini a Merate, continueranno a nascere”. Una promessa smentita dalla realtà: oggi a Merate non nasce più nessuno. Nel merito, si possono anche comprendere le perplessità sull’operato dell’attuale amministrazione. Tuttavia, è doveroso ricordare che la Lega ha governato Merate per cinque anni. E molte delle criticità oggi denunciate affondano le radici proprio in scelte, o in assenze di scelte, da parte della loro stessa maggioranza. Basti prendere l’esempio di Via Verdi: critiche feroci, toni da disfatta, ma quel progetto è un’eredità proprio della giunta precedente. Un progetto nato male e realizzato peggio. Si è ignorato il concorso di idee, dando carta bianca alla Provincia per costruire una tangenziale urbana. Il risultato? Due alberelli spelacchiati piazzati in una rotonda a biscotto, altro che Viale! La vicenda dell’intitolazione del parco con fontana è un’altra occasione persa. La Lega avrebbe potuto intitolarlo alla madre del Cavaliere durante il proprio mandato. Invece ha temporeggiato, convinta forse di una facile riconferma. Oggi che quella riconferma non è arrivata, si preferisce polemizzare. Ma il nodo centrale è un altro: Lana parla di “nove mesi di nulla”, ma in cinque anni la sua parte politica non è riuscita né a costruire una visione per la città né a mantenere un legame autentico con i cittadini. Villa Confalonieri? Solo parole. Niente progetti, il nulla cosmico. Il sindaco uscente, percepito come inadeguato, e spesso autoreferenziale, non è mai riuscito ad aggregare neppure nel suo stesso schieramento, tant'è che, vox populi, Forza Italia e Fratelli D'Italia fecero di tutto per cercare una alternativa, cedendo poi alle pressioni leghiste per ripresentarsi con Panzeri. E il risultato si è visto. Altro che marchese del grillo: qui arroganza e insipienza sono stati gli ingredienti fondamentali per la sconfitta. Se oggi amministra Salvioni, una lista che la Lega ha prima sottovalutato e ora critica in ogni dettaglio, è perché la coalizione uscente è stata sonoramente bocciata, anche per una proposta politica priva di visione e di volti credibili. Candidati come lo stesso Lana non sono riusciti a raccogliere nemmeno una manciata di voti, in certi casi nemmeno quelli dei familiari più stretti. Invece di provare una goffa riabilitazione politica sparando a zero su chi è appena salito a bordo, sarebbe più utile riflettere, con una massiccia dose di umiltà, sul disastro amministrativo e politico che ha portato a una delle sconfitte più gravi della Lega cittadina. Se oggi c’è Salvioni, è grazie all’inadeguatezza di chi ha amministrato fino a ieri. Merate per la Lega rischia di diventare come Verderio, dove i leghisti sono invisi e mal sopportati. Dovrebbe fare tre passi indietro lui come segretario, insieme a quei pochi che ancora lo circondano, perchè come dicevano i romani: res publica non est ludus.
Morpheus