Quando una sberla non era reato

Gentile Direttore.
Ho letto a volte con interesse, le decine di interventi in merito alla vicenda di bullo e vittima, fortunatamente i miei figli non sono mai stati bullizzati dai compagni di scuola,
un episodio di bullismo si è verificato a danno di mia figlia, ad opera della mamma di una sua compagna, problema che ho risolto da par mio.
Ritengo inqualificabile il comportamento tenuto dagli insegnanti, mi chiedo con quale preparazione svolgano il ruolo che viene loro assegnato, e non mi parlino di stipendi bassi, facciano altri lavori se non sono in grado di educare.
Mi auguro che la Signora, se non è già successo, non faccia cambiare scuola al bambino, sarebbe una sconfitta per lei e poco educativo per il figlio, dal suo scritto si evince che non è una mammoletta, forza!
Nei numerosi interventi non sono mai stati citati i genitori del bullo (forse mi è sfuggito) escludo che abbiano contattato la famiglia per esprimere solidarietà, se non altro per decenza, se è così esprimo loro la mia totale disistima.

Credo che il bulletto non debba essere trattato come un criminale incallito, però.... due sberloni e un paio di calci in culo non hanno mai fatto male a nessuno, ai nostri tempi Gentile Direttore accadeva anche per molto meno.
Concludo esprimendo tutta la mia solidarietà nei confronti del bambino bullizzato e ovviamente della sua famiglia
Grazie per l'attenzione-
Fulvio Magni
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