La scuola, qualche anno fa...
Scrivo in merito alla questione del ragazzo bullizzato e dall’”intervento” di chi di dovere. In quell’esatto istituto, qualche anno fa, sono stato sospeso per aver utilizzato il cellulare durante un progetto pomeridiano e aver filmato dei miei compagni e pubblicato il video sui social; un video innocuo, ma ovviamente non avendo ottenuto l’autorizzazione dei genitori non potevo pubblicarlo. Ho subito colloqui su colloqui, incontri con Dirigente, Vice e altri docenti, oltre ad umiliazioni varie, quali il mostrare i miei profili social in consiglio di classe e commentare in modo inopportuno. Vorrei solo capire come sia possibile che, nel giro di qualche anno, siano cambiate le regole, e come da una scuola così rigida e attenta ad ogni singola infrazione siamo arrivati ad una scuola che “lascia passare” il tutto, semplicemente invitando gli alunni a riflettere sulle proprie azioni, guardando dei video e svolgendo giornate a tema. Se questo si ritiene il modo giusto di intervenire in un contesto così grave e delicato, non sono di certo io a doverlo giudicare, ma vorrei solo far riflettere chi di dovere. Concludo invitando la DS a rileggere il Regolamento Disciplinare del proprio istituto, che, in caso di azioni gravi come questa, prevede “Eventuale esecuzione di attività a favore della scuola (Consiglio di classe) e/o provvedimento di sospensione” o, a seconda della valutazione della gravità, “ Provvedimento di sospensione anche superiore ai quindici giorni con eventuale esclusione dallo scrutinio finale”.
RL