Montevecchia: il CAI celebra 50 anni di storia con il pranzo e i premi ai soci
Cinquant’anni di passione per la montagna, di escursioni e di impegno sul territorio: la sezione Club Alpino Italiano di Montevecchia ha festeggiato ieri, domenica 16 marzo, il prestigioso traguardo del mezzo secolo di attività con un pranzo sociale al ristorante Il Passone. Un momento di convivialità e condivisione, ma anche l’occasione per ripercorrere il cammino compiuto e per premiare quei soci che da anni contribuiscono senza sosta alla vita dell’associazione.

Il presidente Andrea Spada, assieme al vice Gianluca Varisco ed al segretario Enrico Maggioni, ha accolto i numerosi partecipanti, tra cui diversi rappresentanti dell'amministrazione comunale, in primis il sindaco di Montevecchia Ivan Pendeggia e lo storico ex primo cittadino Eugenio Mascheroni, oltre a don Marco, assistente spirituale del CAI montevecchino da diversi anni. Nel suo intervento, Spada ha espresso gratitudine verso tutti coloro che, nel corso di questi cinquant'anni, hanno reso la sezione una realtà solida e vitale: “Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla nostra storia, contribuendo con il loro impegno e la loro passione”.


Il sindaco Pendeggia ha voluto sottolineare l’importanza del CAI per Montevecchia, evidenziando il contributo fondamentale dell’associazione alla comunità: “Dico sempre che senza il CAI, Montevecchia si ritroverebbe meno ricca. Uno degli esempi più concreti è la Casetta Bis, che la Sezione ha donato alla comunità e che oggi viene vissuta sette giorni su sette”.


Durante il pranzo, il presidente ha consegnato i riconoscimenti ai soci che hanno raggiunto importanti traguardi di appartenenza: la spilla del CAI per i venticinque anni e, per chi raggiunto assieme alla Sezione il mezzo secolo, anche una targa commemorativa. Tra i premiati per il quarto di secolo di fedeltà all’associazione figurano Daniela Consonni, Canzio Dudi, Federico Dusi, Francesca Dusi, Giorgio Gallo, Stefano Maggioni, Matteo Marelli, Edoardo Molteni, Gianmario Origo, Luigia Alessandra Panzeri e Gian Pietro Scaccabarozzi. Per i cinquant'anni di iscrizione sono stati invece omaggiati Carlo Airoldi, Luigi Brivio, Marco Luca Brivio, Maurilio Brivio, Carla Conti, Giuseppina Maggioni, Giuseppe Panzeri, Lorenzo Panzeri e Pasquale Piazza.


Le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario non si sono esaurite con il pranzo sociale. La sezione ha infatti lanciato il progetto "50 Cime… per continuare a sognare in grande!", invitando i soci a portare il logo speciale dell’associazione su cinquanta diverse vette. Per farlo, sono state realizzate delle bandiere che gli iscritti potranno ritirare in sede e portare con sé sulle montagne più significative per loro, immortalando il momento con una fotografia di vetta. Ogni scatto, una volta riconsegnata la bandiera, andrà a comporre un mosaico di immagini che sarà pubblicato sul sito del CAI, testimoniando la passione condivisa per l’alpinismo e la natura.
A coronare questa celebrazione, il presidente Spada ha annunciato la prossima pubblicazione di un libro sulla storia della Sezione, realizzato grazie ai materiali raccolti negli anni, tra fotografie e documenti. Un’opera che non sarà solo una testimonianza del passato, ma anche un punto di partenza per guardare al futuro con lo stesso spirito di avventura e condivisione che ha contraddistinto il CAI di Montevecchia nei suoi primi cinquant’anni.

Il presidente Andrea Spada, assieme al vice Gianluca Varisco ed al segretario Enrico Maggioni, ha accolto i numerosi partecipanti, tra cui diversi rappresentanti dell'amministrazione comunale, in primis il sindaco di Montevecchia Ivan Pendeggia e lo storico ex primo cittadino Eugenio Mascheroni, oltre a don Marco, assistente spirituale del CAI montevecchino da diversi anni. Nel suo intervento, Spada ha espresso gratitudine verso tutti coloro che, nel corso di questi cinquant'anni, hanno reso la sezione una realtà solida e vitale: “Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla nostra storia, contribuendo con il loro impegno e la loro passione”.


Il sindaco Pendeggia ha voluto sottolineare l’importanza del CAI per Montevecchia, evidenziando il contributo fondamentale dell’associazione alla comunità: “Dico sempre che senza il CAI, Montevecchia si ritroverebbe meno ricca. Uno degli esempi più concreti è la Casetta Bis, che la Sezione ha donato alla comunità e che oggi viene vissuta sette giorni su sette”.

Il presidente Andrea Spada, il vicepresidente Gianluca Varisco e il segretario Enrico Maggioni

Durante il pranzo, il presidente ha consegnato i riconoscimenti ai soci che hanno raggiunto importanti traguardi di appartenenza: la spilla del CAI per i venticinque anni e, per chi raggiunto assieme alla Sezione il mezzo secolo, anche una targa commemorativa. Tra i premiati per il quarto di secolo di fedeltà all’associazione figurano Daniela Consonni, Canzio Dudi, Federico Dusi, Francesca Dusi, Giorgio Gallo, Stefano Maggioni, Matteo Marelli, Edoardo Molteni, Gianmario Origo, Luigia Alessandra Panzeri e Gian Pietro Scaccabarozzi. Per i cinquant'anni di iscrizione sono stati invece omaggiati Carlo Airoldi, Luigi Brivio, Marco Luca Brivio, Maurilio Brivio, Carla Conti, Giuseppina Maggioni, Giuseppe Panzeri, Lorenzo Panzeri e Pasquale Piazza.


Le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario non si sono esaurite con il pranzo sociale. La sezione ha infatti lanciato il progetto "50 Cime… per continuare a sognare in grande!", invitando i soci a portare il logo speciale dell’associazione su cinquanta diverse vette. Per farlo, sono state realizzate delle bandiere che gli iscritti potranno ritirare in sede e portare con sé sulle montagne più significative per loro, immortalando il momento con una fotografia di vetta. Ogni scatto, una volta riconsegnata la bandiera, andrà a comporre un mosaico di immagini che sarà pubblicato sul sito del CAI, testimoniando la passione condivisa per l’alpinismo e la natura.
A coronare questa celebrazione, il presidente Spada ha annunciato la prossima pubblicazione di un libro sulla storia della Sezione, realizzato grazie ai materiali raccolti negli anni, tra fotografie e documenti. Un’opera che non sarà solo una testimonianza del passato, ma anche un punto di partenza per guardare al futuro con lo stesso spirito di avventura e condivisione che ha contraddistinto il CAI di Montevecchia nei suoi primi cinquant’anni.
M.Pen.