Bullismo a scuola

Tutte lodevoli le iniziative citate dalla scuola in risposta alla segnalazione della mamma. Sono certissima del fatto che la migliore arma per prevenire episodi simili sia proprio lo sviluppo dell'empatia e del mettersi nei panni altrui. Ma... ma come diavolo ci siamo arrivati al fatto che un episodio del genere non venga più "punito"? Solo perchè non si è riusciti a individuare il responsabile? Come è possibile credere che nessuno abbia visto un bambino cospargere di colla (e non poca, dalle immagini) la sedia del compagno? Non un insegnante, non uno compagno? Suvvia... Non si vede e non si trova ciò che non si intende vedere o cercare. Se il bullismo si combatte "con la froza del gruppo", allora che si coinvolga e responsabilizzi anche il gruppo. In classe di mia figlia, presso altro istituto, più volte è capitato che per colpa di uno (ignoto) non si facesse credito a nessuno. Che si saltasse tutti quanti l'intervallo (per dedicarlo, piuttosto, alle discussioni di cui sopra). O altre iniziative del genere. E alla fine, dopo 2 o 3 castighi collettivi, il gruppo s'è stufato di proteggere e coprire le azioni del singolo. Bello sapere che un compagno che mi vede in difficoltà mi mostri empatia, dopo. Ma non sarebbe più utile che mi mostrasse vicinanza ed aiuto, prima? Va bene educare ai sentimenti e all'empatia (ne abbiamo bisogno come l'aria!). Ma anche trasmettere il concetto che, ad ogni azione, corrisponde una reazione, o una conseguenza (per gli altri, si, MA ANCHE PER ME STESSO che quel gesto l'ho compiuto) , forse non sarebbe una cattiva idea. Responsabilità, si chiama. E non è meno importante dell'empatia.
Gloria
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