Merate aderisce alla rete “Città sane”, 71 in Italia

Il comune di Merate ha aderito al protocollo "Città sane". Ora manca solo la delibera di consiglio, ma le formalità con l'ok da parte della presidenza della Rete di tale istituzione è già arrivato e quindi il cammino è stato tracciato.
Ad illustrarne origini, finalità, tappe, ricadute è stato il consigliere Franco Tortorella, medico con un passato lavorativo trascorso nell'Azienda di Tutela della Salute, ex ussl o asl.
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Lorenzo Ravasi, Franco Tortorella e Michele Magrin

Nel corso della commissione congiunta tra ambiente, territorio, sport, tempo libero, cultura, servizi alla persona sono state mostrate le slides che bene hanno delineato questa che vuole essere una partenza per un cambio di passo anche nell'amministrare la “cosa pubblica” che ora deve tenere conto anche del fattore salute, informando la cittadinanza sulle buone pratiche e sui rischi che si corrono non applicandole, e poi lasciando chiaramente la libertà di scelta.
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Perchè non va mai dimenticato, ha spiegato il dottor Tortorella, che anche ciò che sembra slegato dalla salute, invece, a lungo andare ha ricadute su di essa e conseguenze che possono influenzare, nel bene o nel male, il decorso della vita di una persona.
“Quando ero in ATS ci attivavamo per promuovere stili di vita sani, attività di sicurezza stradale, gruppi di cammino, piedibus. Ora che sono in amministrazione ho deciso di continuare con questa filosofia” ha spiegato “con questo protocollo andiamo a dire che la gestione della cosa pubblica ha ricadute sulla salute dei cittadini. Non dobbiamo più vedere l'amministrazione a comparti separati. Scuola, ambiente, gestione dell'acqua, strade, piano di governo del territorio sono aspetti che devono essere trattati in maniera trasversale per creare le condizioni migliori affinchè la popolazione sia in salute. Quando arriva la cura significa che siamo in presenza di una serie di mancate prevenzioni che, per diverse ragioni, non sono state attivate e hanno portato alla malattia”.
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Il progetto, presentato a maggioranza e minoranza, con una presenza anche di pubblico in sala consigliare, parte proprio dal concetto che “una Città Sana offre e costruisce ambienti fisici che contribuiscono alla salute, allo svago e al benessere, alla sicurezza, all’interazione sociale, alla mobilità facile, al senso di orgoglio e appartenenza culturale, opportunità accessibili ai bisogni di tutti i suoi cittadini”.
Ad oggi sono 71 i comuni in Italia che hanno aderito, di cui 7 in Lombardia
Concretamente, Merate ora partirà con una raccolta dati sullo stato della sua popolazione partendo dai dati che i vari uffici ed enti possono offrire (anagrafe, servizi sociali, ambiente,...) così da avere una fotografia dello stato di fatto, da cui partire.
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Si passerà poi alla valutazione degli elementi di debolezza, di quelli da rafforzare e dei nuovi da inserire. E naturalmente, fondamentale, sarà il coinvolgimento dei cittadini non da semplici spettatori ma anche da protagonisti e proponenti di queste azioni.
"Come amministratori dobbiamo vigilare e tutelare la res pubblica ma aggiungendo il fattore salute. Serve una nuova gestione dal punto di vista sanitario al ruolo di una amministrazione".

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S.V.
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