Olgiate: in rsa la mostra “La persona, oltre la malattia”
È stata inaugurata nel pomeriggio di lunedì 3 marzo presso la Rsa di Olgiate Molgora la mostra fotografica “La Persona, oltre la Malattia”, realizzata in occasione della XXXI Giornata Mondiale Alzheimer.

Si tratta di 30 scatti che ritraggono residenti, familiari e operatori delle RSA Casa Famiglia di Fondazione Mantovani, Gruppo Sodalitas, Opera Pia Castiglioni e Project Life.

I soggetti sono stati tutti immortalati con lo sguardo rivolto al passato. Davanti a ognuno di loro, infatti, c’è un ricordo di vita. Il proprio matrimonio, la propria professione da giovane, la propria passione.

Tra i “modelli” anche due ospiti della Casa Famiglia olgiatese. Si tratta di Carlo Monti e Rosa Maria Mandelli. Il primo negli anni è stato un ciclista e nell’opera è immortalato su una cyclette di fronte a una sua foto da giovane in sella alla sua due ruote. Correva il 1960, anno di gare vincenti e grandi soddisfazioni. “Nessun ciclista riusciva a starmi al passo – recita la descrizione scritta proprio dal protagonista. – Mi rivedo allo specchio e provo la stessa energia di allora. Pedalavo velocissimo. Il sole in fronte, vento sulla visiera e in testa una canzone di gioia La gloria? Un po’ di denaro? Spesso solo un salame nostrano e il sorriso di una bella ragazza. Ora pedalo in palestra e lo faccio con impegno e costanza per mantenermi in forma e strappare ancora qualche sorriso di ammirazione”.

La signora Rosa Maria invece appare seduta di fronte a una sua foto da giovane, in sella a un cavallo. “Mi chiedo se sono proprio lo quella che vedo riflessa nello specchio. Una giovane donna intrepida in groppa a un cavallo dalla bionda criniera. Sono lo, sì, ed è un ricordo bellissimo di tanti anni fa, affiorato ora mentre torno al passato con un po’ di malinconia. – dice Rosa Maria. – Sembro felice e senza paura, in sintonia con l’animale che sto accarezzando. Mi piaceva andare a cavallo, mi piacevano gli odori e le attività del maneggio, un'esperienza che ho condiviso con mio marito. Una esperienza che ci ha visti all'inizio entrambi timorosi e cauti e poi sempre più entusiasti e impazienti di cavalcare veloci fianco a fianco nella natura”.


Le foto sono state disposte in varie aree della struttura sanitaria, rendendola “itinerante”. Ad ognuna è stata accostata una piccola pianta che, come ricordato da Christian Moioli, animatore della Rsa nonché presentatore della mostra, sono simbolo di rinascita. “Il significato è che anche una volta entrati in Rsa si possono ancora fare e imparare tante cose”.
La mostra rimarrà visitabile all’interno della struttura per le prossime due settimane.

Si tratta di 30 scatti che ritraggono residenti, familiari e operatori delle RSA Casa Famiglia di Fondazione Mantovani, Gruppo Sodalitas, Opera Pia Castiglioni e Project Life.

I soggetti sono stati tutti immortalati con lo sguardo rivolto al passato. Davanti a ognuno di loro, infatti, c’è un ricordo di vita. Il proprio matrimonio, la propria professione da giovane, la propria passione.

Tra i “modelli” anche due ospiti della Casa Famiglia olgiatese. Si tratta di Carlo Monti e Rosa Maria Mandelli. Il primo negli anni è stato un ciclista e nell’opera è immortalato su una cyclette di fronte a una sua foto da giovane in sella alla sua due ruote. Correva il 1960, anno di gare vincenti e grandi soddisfazioni. “Nessun ciclista riusciva a starmi al passo – recita la descrizione scritta proprio dal protagonista. – Mi rivedo allo specchio e provo la stessa energia di allora. Pedalavo velocissimo. Il sole in fronte, vento sulla visiera e in testa una canzone di gioia La gloria? Un po’ di denaro? Spesso solo un salame nostrano e il sorriso di una bella ragazza. Ora pedalo in palestra e lo faccio con impegno e costanza per mantenermi in forma e strappare ancora qualche sorriso di ammirazione”.

La signora Rosa Maria invece appare seduta di fronte a una sua foto da giovane, in sella a un cavallo. “Mi chiedo se sono proprio lo quella che vedo riflessa nello specchio. Una giovane donna intrepida in groppa a un cavallo dalla bionda criniera. Sono lo, sì, ed è un ricordo bellissimo di tanti anni fa, affiorato ora mentre torno al passato con un po’ di malinconia. – dice Rosa Maria. – Sembro felice e senza paura, in sintonia con l’animale che sto accarezzando. Mi piaceva andare a cavallo, mi piacevano gli odori e le attività del maneggio, un'esperienza che ho condiviso con mio marito. Una esperienza che ci ha visti all'inizio entrambi timorosi e cauti e poi sempre più entusiasti e impazienti di cavalcare veloci fianco a fianco nella natura”.


Le foto sono state disposte in varie aree della struttura sanitaria, rendendola “itinerante”. Ad ognuna è stata accostata una piccola pianta che, come ricordato da Christian Moioli, animatore della Rsa nonché presentatore della mostra, sono simbolo di rinascita. “Il significato è che anche una volta entrati in Rsa si possono ancora fare e imparare tante cose”.
La mostra rimarrà visitabile all’interno della struttura per le prossime due settimane.
E.Ma.