Merate: variazione bilancio. Casaletto, atto illegittimo. Il punto ritirato dall’odg
Qualcosa del genere era accaduta nel novembre 2023 in sede di votazione di una mozione, quando ignorando il valore degli astenuti l'allora sindaco Massimo Panzeri aveva dichiarato respinta una mozione presentata da Aldo Castelli e sostenuta anche, dai banchi della maggioranza, da Andrea Robbiani. In prima battuta si pensava che gli astenuti facessero quorum senza inficiare il voto, invece Roberto Perego, anche lui consigliere di opposizione aveva spiegato che gli astenuti non rientrano tra i voti validi.
Il caso di lunedì sera è diverso ma in qualche modo richiama il precedente, quanto a non completa preparazione da parte del gruppo di maggioranza e dei funzionari incaricati di verificare la legittimità degli atti.
Tema: una variazione al bilancio di previsione 2025/2027 neanche di particolare importanza e urgenza. La illustra all'Aula il sindaco Mattia Salvioni tenutario della delega alle finanze comunali. Se ne è giù parlato in Commissione, sembra un passaggio rapido senza ostacoli. Invece chiede la parola l'avvocato Alfredo Casaletto del gruppo "Prospettive per Merate" e dice:
"Leggendo gli atti del consiglio mi sono accorto che il codice del capitolo d' uscita 3175 - Fondo Obiettivi di Finanza Pubblica - meglio noto come spending review - presentava un codice di identificazione errato, ovvero l' "U. 1.10.01.99.999", anziché quello indicato dal Decreto Interministeriale adottato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero dell'Interno (v. all.), che all'art. 2 impone ai comuni, alle province e alle città metropolitane, quale codice di bilancio del capitolo denominato "Fondo Obiettivi di finanza pubblica", il seriale U.1.10.01.07.001. L'art. 2 dell'allegato Decreto obbliga i comuni, con riferimento al bilancio di previsione 2025-27, a iscrivere il fondo in questione con il nuovo codice entro 30 gg. dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto stesso. Quindi, il comune di Merate, poteva anche soprassedere dal portare in variazione questo capitolo (6 k circa); la fretta (ingiustificata) è stata cattiva consigliera, perché l'indicazione di un codice identificativo errato del ridetto capitolo, ha finito per inficiare l'intera variazione".
Casaletto ha quindi posto al Consiglio la questione pregiudiziale ai sensi dell'art. 36 del Regolamento di Consiglio comunale, chiedendo di espungere dall'ordine del giorno della seduta di consiglio la variazione di bilancio. Il consiglio all'unanimità ha approvato la pregiudiziale ritirando il punto all'odg.
"Peraltro - ha spiegato poi l'avvocato Casaletto - la Ragioneria Generale dello Stato ha raccomandato i comuni, le province e le città metropolitane di attendere, comunque, prima della individuazione del capitolo e delle risorse, la pubblicazione del decreto contenente il 18° correttivo dell'armonizzazione contabile che prevede anche la modifica del piano dei conti e l'adeguamento degli schemi contabili".
L'approvazione all'unanimità dell'eccezione pregiudiziale dimostra che tutti si sono accorti dell'errore; errore che non poteva essere contestato in sede di redazione di bilancio perché, prudenzialmente, l'amministrazione aveva fatto bene ad accantonare l'importo dovuto per la spending review e, a dicembre del 2024, il codice non esisteva ancora e quel capitolo, sebbene con un diverso codice, poteva trovare spazio nel bilancio di previsione. Ovviamente, a seguito della pubblicazione del decreto che ha individuato il nuovo codice per il capitolo, lo stesso non poteva essere più identificato con il codice provvisorio.
"Tengo a precisare - ha concluso il consigliere di minoranza - che non si tratta di una critica agli uffici, ma di una doverosa azione di garanzia in ordine alla legittimità degli atti a tutela della stessa amministrazione anche in sede di controlli superiori".
Il caso di lunedì sera è diverso ma in qualche modo richiama il precedente, quanto a non completa preparazione da parte del gruppo di maggioranza e dei funzionari incaricati di verificare la legittimità degli atti.

"Leggendo gli atti del consiglio mi sono accorto che il codice del capitolo d' uscita 3175 - Fondo Obiettivi di Finanza Pubblica - meglio noto come spending review - presentava un codice di identificazione errato, ovvero l' "U. 1.10.01.99.999", anziché quello indicato dal Decreto Interministeriale adottato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero dell'Interno (v. all.), che all'art. 2 impone ai comuni, alle province e alle città metropolitane, quale codice di bilancio del capitolo denominato "Fondo Obiettivi di finanza pubblica", il seriale U.1.10.01.07.001. L'art. 2 dell'allegato Decreto obbliga i comuni, con riferimento al bilancio di previsione 2025-27, a iscrivere il fondo in questione con il nuovo codice entro 30 gg. dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto stesso. Quindi, il comune di Merate, poteva anche soprassedere dal portare in variazione questo capitolo (6 k circa); la fretta (ingiustificata) è stata cattiva consigliera, perché l'indicazione di un codice identificativo errato del ridetto capitolo, ha finito per inficiare l'intera variazione".
Casaletto ha quindi posto al Consiglio la questione pregiudiziale ai sensi dell'art. 36 del Regolamento di Consiglio comunale, chiedendo di espungere dall'ordine del giorno della seduta di consiglio la variazione di bilancio. Il consiglio all'unanimità ha approvato la pregiudiziale ritirando il punto all'odg.
"Peraltro - ha spiegato poi l'avvocato Casaletto - la Ragioneria Generale dello Stato ha raccomandato i comuni, le province e le città metropolitane di attendere, comunque, prima della individuazione del capitolo e delle risorse, la pubblicazione del decreto contenente il 18° correttivo dell'armonizzazione contabile che prevede anche la modifica del piano dei conti e l'adeguamento degli schemi contabili".
L'approvazione all'unanimità dell'eccezione pregiudiziale dimostra che tutti si sono accorti dell'errore; errore che non poteva essere contestato in sede di redazione di bilancio perché, prudenzialmente, l'amministrazione aveva fatto bene ad accantonare l'importo dovuto per la spending review e, a dicembre del 2024, il codice non esisteva ancora e quel capitolo, sebbene con un diverso codice, poteva trovare spazio nel bilancio di previsione. Ovviamente, a seguito della pubblicazione del decreto che ha individuato il nuovo codice per il capitolo, lo stesso non poteva essere più identificato con il codice provvisorio.
"Tengo a precisare - ha concluso il consigliere di minoranza - che non si tratta di una critica agli uffici, ma di una doverosa azione di garanzia in ordine alla legittimità degli atti a tutela della stessa amministrazione anche in sede di controlli superiori".
