La Pace? L’ultimo dei pensieri
Più si scende di livello e più si radicalizza lo scontro politico, a prescindere dall’argomento o dall’evento. In prima Repubblica Dc e Pci si combattevano col Psi in mezzo, alleato ora con l’uno ora con l’altro. Ma c’erano temi unificanti: la difesa del lavoro, l’impegno per la pace.
Adesso che la qualità dei protagonisti è ai minimi storici – chi ha seguito l’incontro con Fontana arricchito con puttanate e intercalari ancor più virulenti lo sa – anche la Marcia per la Pace, anziché inclusiva è divisiva. Questo scarto di destra che non ha radici culturali né ambiziosi sociali ha mostrato per l’ennesima volta il suo volto becero ignorando la Marcia per la Pace di sabato scorso a Merate come si trattasse di un evento della sinistra e non di una disperata urgenza.
Marco Benedetti leghista di Verderio – anche se residente altrove – ha definito le adesioni alle campagne nazionali tipo “r1pudia” di Emergency, carnevalate. Detto da uno showman come lui che a ogni Consiglio comunale dà spettacolo fa davvero sorridere. Per lo sconcerto. Fossimo in qualcuno della Lega che pensa (ci viene in mente solo Mauro Piazza) gli ritireremmo subito la tessera.
Tantissima gente al corteo, e questo basta. C’erano solo i sindaci di centrosinistra? Pazienza per quelli di centrodestra a partire da Gennaro Toto e Ivan Pendeggia che hanno scambiato la Pace con tutto il “peso” culturale e emotivo che una manifestazione popolare porta con sé, per un evento politico di sinistra.
Spiace non aver visto esponenti meratesi, normalmente in prima fila col petto in fuori e berretti di foggia diversi in testa, almeno mescolati tra il pubblico. Non abbiamo sentito discorsi declinati politicamente di parte. Abbiamo visto tanti ragazzi preoccupati per il loro futuro.
Ma oggi va così. Se il sindaco fosse stato di centrodestra la sua claque avrebbe sfilato per la città. Il sindaco è di centrosinistra e allora tutti a casa. E la Pace? E’ l’ultimo dei loro pensieri.
Adesso che la qualità dei protagonisti è ai minimi storici – chi ha seguito l’incontro con Fontana arricchito con puttanate e intercalari ancor più virulenti lo sa – anche la Marcia per la Pace, anziché inclusiva è divisiva. Questo scarto di destra che non ha radici culturali né ambiziosi sociali ha mostrato per l’ennesima volta il suo volto becero ignorando la Marcia per la Pace di sabato scorso a Merate come si trattasse di un evento della sinistra e non di una disperata urgenza.
Marco Benedetti leghista di Verderio – anche se residente altrove – ha definito le adesioni alle campagne nazionali tipo “r1pudia” di Emergency, carnevalate. Detto da uno showman come lui che a ogni Consiglio comunale dà spettacolo fa davvero sorridere. Per lo sconcerto. Fossimo in qualcuno della Lega che pensa (ci viene in mente solo Mauro Piazza) gli ritireremmo subito la tessera.
Tantissima gente al corteo, e questo basta. C’erano solo i sindaci di centrosinistra? Pazienza per quelli di centrodestra a partire da Gennaro Toto e Ivan Pendeggia che hanno scambiato la Pace con tutto il “peso” culturale e emotivo che una manifestazione popolare porta con sé, per un evento politico di sinistra.
Spiace non aver visto esponenti meratesi, normalmente in prima fila col petto in fuori e berretti di foggia diversi in testa, almeno mescolati tra il pubblico. Non abbiamo sentito discorsi declinati politicamente di parte. Abbiamo visto tanti ragazzi preoccupati per il loro futuro.
Ma oggi va così. Se il sindaco fosse stato di centrodestra la sua claque avrebbe sfilato per la città. Il sindaco è di centrosinistra e allora tutti a casa. E la Pace? E’ l’ultimo dei loro pensieri.
C.B.