Il vitello d'oro e i nuovi erode
Stiamo vivendo situazioni storiche planetarie nuove e assai preoccupanti.
Anche se a molti paiono lontane il rischio che “passino” anche nella vita quotidiana di ognuno di noi “culture” e comportamenti, che sembrano sempre più condizionare la convivenza tra gli Stati, risulta ormai evidente.
Questo rischio può ben trovare la sua esemplarità, tra le tante possibili, nell'eloquente video che ha postato Trump sulla cosiddetta “Riviera di Gaza”. Lì vi si possono scorgere i tratti di una subcultura, apertamente ostentata, che relativizza ogni aspetto umano a logiche di potere e di convenienza economica.
Certo, già purtroppo la si conosceva ma mai come ora viene sbandierata come modello da imitare arrivando nel video a rappresentarla sotto forma idolatrica di una gigantesca statua d'oro trampiana posizionata nel centro di una fantomatica via lussuosa di una “redenta” Gaza attorniata da grattacieli e immagini gaudenti.
Ecco il modello da imitare: lasciate fare a chi risolve i problemi perché è “concreto ed efficiente”, anzi adoratelo. Alla faccia di migliaia di povere vittime della prepotenza mascherata da interesse nazionale se non planetario.
Come quindi non pensare all'antico Vitello d'oro di biblica memoria?
E come non indignarsi di fronte ad un uso strumentale della religione a base di presunte preghiere in burlesche adunanze alla Casa Bianca?
E come non indignarsi di fronte ad un video che presenta Trump e Netanyahu in costume da bagno intenti a sorseggiare un cocktail ai bordi di una lussuosa piscina immaginariamente sorta a Gaza sopra i disastrosi resti dei bombardamenti a tappeto che ancora oggi celano migliaia di cadaveri in attesa di una degna sepoltura?
Ma che cultura è questa se non ha neppure un minimo di rispetto dei morti, dopo aver fatto scempio dei vivi?
L'unica parola che può degnamente rappresentare lo stato d'animo in presenza di tali inumani atteggiamenti è Vergogna!
E allora come non pensare ad un altro riferimento biblico e cioè a quell'Erode, potente monarca della storia mediorientale, che si macchiò della “strage degli Innocenti”?
Natanyahu, Putin, Trumph e così pure altri, che dovrebbero governare a nome nostro con giustizia ed equità le sorti del mondo, non possono essere definiti gli Erode dei nostri tempi?
E il più grande male non sta solo negli orrendi crimini umani che stanno compiendo ma nel presentare come modello di convivenza possibile quello basato sull'uso ostentato e spietato della forza e non del Diritto che tutela i più deboli e gli svantaggiati.
All'alba del terzo millennio, con tutto il bagaglio di una proclamata civiltà e di un virtuoso progresso, prevarrà ancora la legge della Jungla?
Ad ognuno e alle forze più umane contrapporre consapevolezze e comportamenti di effettiva giustizia.
Non lasciamoci irretire da solo presunte logiche di “concretezza risolutiva” a scapito dell'unico vero valore, quello della comune appartenenza ad un'unica specie. Quella Umana!
Solo così potremo concretamente salvarci dall'autodistruzione!
Anche se a molti paiono lontane il rischio che “passino” anche nella vita quotidiana di ognuno di noi “culture” e comportamenti, che sembrano sempre più condizionare la convivenza tra gli Stati, risulta ormai evidente.
Questo rischio può ben trovare la sua esemplarità, tra le tante possibili, nell'eloquente video che ha postato Trump sulla cosiddetta “Riviera di Gaza”. Lì vi si possono scorgere i tratti di una subcultura, apertamente ostentata, che relativizza ogni aspetto umano a logiche di potere e di convenienza economica.
Certo, già purtroppo la si conosceva ma mai come ora viene sbandierata come modello da imitare arrivando nel video a rappresentarla sotto forma idolatrica di una gigantesca statua d'oro trampiana posizionata nel centro di una fantomatica via lussuosa di una “redenta” Gaza attorniata da grattacieli e immagini gaudenti.
Ecco il modello da imitare: lasciate fare a chi risolve i problemi perché è “concreto ed efficiente”, anzi adoratelo. Alla faccia di migliaia di povere vittime della prepotenza mascherata da interesse nazionale se non planetario.
Come quindi non pensare all'antico Vitello d'oro di biblica memoria?
E come non indignarsi di fronte ad un uso strumentale della religione a base di presunte preghiere in burlesche adunanze alla Casa Bianca?
E come non indignarsi di fronte ad un video che presenta Trump e Netanyahu in costume da bagno intenti a sorseggiare un cocktail ai bordi di una lussuosa piscina immaginariamente sorta a Gaza sopra i disastrosi resti dei bombardamenti a tappeto che ancora oggi celano migliaia di cadaveri in attesa di una degna sepoltura?
Ma che cultura è questa se non ha neppure un minimo di rispetto dei morti, dopo aver fatto scempio dei vivi?
L'unica parola che può degnamente rappresentare lo stato d'animo in presenza di tali inumani atteggiamenti è Vergogna!
E allora come non pensare ad un altro riferimento biblico e cioè a quell'Erode, potente monarca della storia mediorientale, che si macchiò della “strage degli Innocenti”?
Natanyahu, Putin, Trumph e così pure altri, che dovrebbero governare a nome nostro con giustizia ed equità le sorti del mondo, non possono essere definiti gli Erode dei nostri tempi?
E il più grande male non sta solo negli orrendi crimini umani che stanno compiendo ma nel presentare come modello di convivenza possibile quello basato sull'uso ostentato e spietato della forza e non del Diritto che tutela i più deboli e gli svantaggiati.
All'alba del terzo millennio, con tutto il bagaglio di una proclamata civiltà e di un virtuoso progresso, prevarrà ancora la legge della Jungla?
Ad ognuno e alle forze più umane contrapporre consapevolezze e comportamenti di effettiva giustizia.
Non lasciamoci irretire da solo presunte logiche di “concretezza risolutiva” a scapito dell'unico vero valore, quello della comune appartenenza ad un'unica specie. Quella Umana!
Solo così potremo concretamente salvarci dall'autodistruzione!
Germano Bosisio