Airuno: una serata sulle CER con Paolo Arrigoni e Sinergia
Dopo neanche un anno dal suo insediamento, l’amministrazione comunale di Airuno guidata dal sindaco Gianfranco Lavelli ha già raggiunto uno dei quattro macro-obbiettivi che si era posta. Con la fine del 2024 è stata costituita ufficialmente una Comunità Energetica Rinnovabile a cui ogni cittadino, associazione e impresa può aderire per godere di notevoli vantaggi economici in termini di consumo e produzione di energia rinnovabile. Per capire meglio di che cosa si tratta, nella serata di venerdì 21 febbraio presso la sala consiliare è stata organizzato un incontro alla presenza di Paolo Arrigoni, presidente del Gestore Servizi Energetici, Lucio Brignoli e Paolo Brivio, rispettivamente presidente e vicepresidente di Fondazione Sinergia, a cui il Comune ha aderito per arrivare a costituire la CER, e Ilaria Bresciani in rappresentanza di We Project.
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Osservando nel dettaglio la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il 17,2 % è arrivato dagli impianti eolici, il 40,5 % dalle centrali idroelettriche, il 28,0 % dagli impianti fotovoltaici, il 10,2 % dagli impianti a biomasse e il 4,1 % dalla geotermia. “Anche la nostra Amministrazione, nel suo piccolo, intende dare un contributo favorendo politiche di transizione energetica che comporteranno benefici ambientali ed economici per tutti i cittadini”.
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La parola è passata al sindaco Lavelli per un saluto e poi al presidente del GSE, Paolo Arrigoni, che complimentandosi per il lavoro svolto dall’amministrazione comunale e da Fondazione Sinergia ha voluto evidenziare quanto le CER siano davvero il futuro: “Rappresentano una rivoluzione nell’uso delle fonti rinnovabili: consentono il passaggio dall’autoconsumo individuale fisico all’autoconsumo diffuso virtuale, perché diversi soggetti distinti e distanti, comunque tutti afferenti alla stessa cabina primaria, potranno condividere l’energia prodotta da nuovi impianti rinnovabili, non solo fotovoltaico, senza però la necessità di nuove reti e contatori. Il GSE è il soggetto gestore di queste configurazioni sin dal 2020, quando è entrata in vigore la disciplina transitoria che ha portato alla nascita di 192 configurazioni tra AUC (145) e CER (47). Oltre a incentivare la produzione di energia rinnovabile, le CER riducono la dipendenza energetica del Paese, che oggi si attesta al 75% rispetto a una media europea del 55-56%. L’attuale mix energetico italiano, fortemente dipendente dal gas (40-45%), rende il Paese più vulnerabile alle oscillazioni geopolitiche ed economiche”.
Il GSE ha implementato una serie di strumenti informativi e operativi, tra cui un team dedicato per assistenza e sportelli virtuali; una piattaforma formativa con webinar e tutorial tematici; vademecum specifici per comuni ed enti religiosi, come quello realizzato in collaborazione con la CEI, che mira a coinvolgere le parrocchie nelle CER; FAQ e pillole informative per chiarire dubbi e facilitare l’accesso ai benefici previsti.
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La parola è passata poi al presidente di Fondazione Sinergia, Brignoli, che è partito col dare una definizione chiara di CER, ossia un’aggregazione di soggetti (produttori e/o consumatori di energia rinnovabile) che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria all’interno dello stesso ambito territoriale. “La CER è basata su un sistema di condivisione virtuale dell’energia elettrica: ogni componente della può produrre e/o consumare elettricità e riversarla in rete. La quota riversata in rete e consumata (nella stessa fascia oraria) all’interno della comunità viene incentivata”.
Mostrando un esempio di riparto è stato spiegato che un consumatore acquista dalla rete in base al contratto col distributore (in media 240 €/MWh) e riceve una quota di premio CER. Il Prosumer – chi produce e consuma – acquista dalla rete in base al contratto col distributore (in media 240 €/MWh) e riceve il corrispettivo per il ritiro dedicato indicizzato al PUN (in media 130 €/MWh) per l’energia elettrica immessa in rete più una quota di premio CER. Il Gestore riceve una quota di premio CER e infine rimane una quota utilizzabile per la riduzione della povertà energetica da distribuire seguendo le regole della CER.
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Una CER ben progettata punta a ottenere un sistema con piccoli impianti pensati per favorire l’autoconsumo e autoconsumo condiviso; sistemi di accumulo per valorizzare la produzione e minimizzare il costo; comportamenti virtuosi per migliorare la contemporaneità tra produzione e consumi; e combinare utenze con profilo orario diverso per massimizzare i consumi.
Tutti i cittadini, associazioni e imprese airunesi interessate ad aderire alla CER possono farlo attraverso il sito web del Comune, in cui è stata inserita un’apposita sezione.
CLICCA QUI per visualizzare la presentazione
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Il presidente Paolo Arrigoni e il sindaco Gianfranco Lavelli
A dar loro il benvenuto è stato il consigliere Simone Tavola che ha seguito personalmente l’iter di costituzione della CER e si è detto felice per il traguardo raggiunto: “È un obiettivo importante poiché una sfida dell’attuale momento storico è la transizione energetica verso fonti rinnovabili. È una priorità della Commissione Europea e l’Italia è uno dei Paesi promotori delle politiche di decarbonizzazione, avendo intrapreso numerose misure legislative che hanno stimolato investimenti importanti in tema di produzione energetica da Fonti di Energia Rinnovabili, tra cui le Comunità Energetiche”. Tavola ha presentato alcuni dati rilasciati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, secondo cui nel 2024 in Italia sono stati consumati 312mila gigawattora di energia elettrica, di cui il 41,2 per cento garantito da fonti rinnovabili. “È il dato più alto di sempre”.
Osservando nel dettaglio la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il 17,2 % è arrivato dagli impianti eolici, il 40,5 % dalle centrali idroelettriche, il 28,0 % dagli impianti fotovoltaici, il 10,2 % dagli impianti a biomasse e il 4,1 % dalla geotermia. “Anche la nostra Amministrazione, nel suo piccolo, intende dare un contributo favorendo politiche di transizione energetica che comporteranno benefici ambientali ed economici per tutti i cittadini”.
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La parola è passata al sindaco Lavelli per un saluto e poi al presidente del GSE, Paolo Arrigoni, che complimentandosi per il lavoro svolto dall’amministrazione comunale e da Fondazione Sinergia ha voluto evidenziare quanto le CER siano davvero il futuro: “Rappresentano una rivoluzione nell’uso delle fonti rinnovabili: consentono il passaggio dall’autoconsumo individuale fisico all’autoconsumo diffuso virtuale, perché diversi soggetti distinti e distanti, comunque tutti afferenti alla stessa cabina primaria, potranno condividere l’energia prodotta da nuovi impianti rinnovabili, non solo fotovoltaico, senza però la necessità di nuove reti e contatori. Il GSE è il soggetto gestore di queste configurazioni sin dal 2020, quando è entrata in vigore la disciplina transitoria che ha portato alla nascita di 192 configurazioni tra AUC (145) e CER (47). Oltre a incentivare la produzione di energia rinnovabile, le CER riducono la dipendenza energetica del Paese, che oggi si attesta al 75% rispetto a una media europea del 55-56%. L’attuale mix energetico italiano, fortemente dipendente dal gas (40-45%), rende il Paese più vulnerabile alle oscillazioni geopolitiche ed economiche”.
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Paolo Arrigoni, Gianfranco Lavelli, Bruno Ferrario e Simone Tavola
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La parola è passata poi al presidente di Fondazione Sinergia, Brignoli, che è partito col dare una definizione chiara di CER, ossia un’aggregazione di soggetti (produttori e/o consumatori di energia rinnovabile) che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria all’interno dello stesso ambito territoriale. “La CER è basata su un sistema di condivisione virtuale dell’energia elettrica: ogni componente della può produrre e/o consumare elettricità e riversarla in rete. La quota riversata in rete e consumata (nella stessa fascia oraria) all’interno della comunità viene incentivata”.
Mostrando un esempio di riparto è stato spiegato che un consumatore acquista dalla rete in base al contratto col distributore (in media 240 €/MWh) e riceve una quota di premio CER. Il Prosumer – chi produce e consuma – acquista dalla rete in base al contratto col distributore (in media 240 €/MWh) e riceve il corrispettivo per il ritiro dedicato indicizzato al PUN (in media 130 €/MWh) per l’energia elettrica immessa in rete più una quota di premio CER. Il Gestore riceve una quota di premio CER e infine rimane una quota utilizzabile per la riduzione della povertà energetica da distribuire seguendo le regole della CER.
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Una CER ben progettata punta a ottenere un sistema con piccoli impianti pensati per favorire l’autoconsumo e autoconsumo condiviso; sistemi di accumulo per valorizzare la produzione e minimizzare il costo; comportamenti virtuosi per migliorare la contemporaneità tra produzione e consumi; e combinare utenze con profilo orario diverso per massimizzare i consumi.
Tutti i cittadini, associazioni e imprese airunesi interessate ad aderire alla CER possono farlo attraverso il sito web del Comune, in cui è stata inserita un’apposita sezione.
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E.Ma.