Nunc est bibendum

"Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus, sodales" (ora è il momento di brindare, amici, in libero tripudio finalmente i nostri piedi percuotano il terreno). Con questa solare esplosione di gioia Orazio, poeta chiaramente non padano, credeva di celebrare la fine dell'incubo incarnato ai suoi occhi da Cleopatra: non sapeva in realtà di scrivere per noi (incluso chi, come me, nella danza è un vero disastro). Certo la sua Italia, 2040 anni dopo, è ridotta proprio male, ed è anche giusto sottolineare che l'uomo di cui ci siamo appena liberati non non è certamente l'unico a portarne la responsabilità: la situazione è terribilmente rischiosa e ci attendono, se davvero vogliamo ricostruirci un futuro decente, anni di sacrifici e di duro lavoro. Varrà tuttavia la pena di tornare a impegnarci cercando di rendere ogni giorno più degno di essere vissuto di quello precedente: diamoci dunque da fare e, se è lecito ricorrere una volta ancora al nostro Orazio, "quem Fors dierum cumque dabit, lucro adponamus"!
Michele Bossi
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