La Valletta: rischio “classi pollaio” alla secondaria. La preoccupazione dei genitori
Se non si troveranno sei alunni disposti a “migrare” dal tempo ridotto a quello prolungato oppure altrettanti da fuori zona interessati a frequentare la prima media al don Pointinger di La Valletta brianza, il prossimo mese di settembre il rischio è di trovarsi classi “pollaio” con un minimo di 25 iscritti.
La situazione, grave e con soluzioni che devono essere reperite in breve, si sta ponendo per l'avvio del nuovo anno scolastico presso l'istituto che ha sede a La Valletta brianza e a cui afferiscono i plessi della primaria di Santa Maria (2 classi), Castello brianza (1 classe), ex Perego (1 classe), ex Rovagnate (1 classe).
In totale sono 76 bambini che dalla primaria approderanno alla secondaria di primo grado, di cui 46 che hanno scelto la formula dell'orario ridotto e 30 quella del prolungato.

Le quattro classi attese per le due modalità, però, sono state bocciate dal provveditorato agli studi di Lecco che ne ha ammesse due per il tempo breve e una per quello lungo.
Quindi il rischio ora è che gli alunni vengano “spalmati” da un corso con l'altro, rendendo di fatto tutte e tre le classi con numeri minimi di 25 unità. Una soglia molto alta che rischia di non dare la giusta attenzione ai bambini, con l'aggravante che in presenza di eventuali disabilità e certificazioni, la situazione si complichi ancor più.
Nel corso dell'anno, poi, i 25 alunni di settembre potrebbero aumentare per l'arrivo di bocciati, da fuori territorio, nuovi ingressi per via di situazioni problematiche, flussi di stranieri non prevedibili.
La preoccupazione da parte dei genitori è tanta.
Sia perchè le “classi pollaio” non portano a una preparazione adeguata dei bambini sia perchè l'eventuale “migrazione” forzata da un tempo (prolungato-ridotto) con l'altro rischia di mettere in difficoltà equilibri famigliari e lavorativi non semplici.
La scuola, da parte sua, ha fatto tutto il possibile per cercare una soluzione ma l'ultima parola spetta al Provveditorato che ha dato picche. Contattata telefonicamente, la referente occupata in una riunione non ha poi dato più riscontro alla nostra richiesta di chiarimenti.
L'ultimatum di trovare entro lunedì sei bambini disposti a cambiare la formula scelta oppure a reperirne altrettanti da fuori, pare quantomeno difficile e soprattutto proposta nelle modalità e nei tempi sbagliati.
Restano però ora il disagio per le famiglie ma soprattutto la preoccupazione che sia difficile offrire una istruzione serena, a misura di bambino.
La situazione, grave e con soluzioni che devono essere reperite in breve, si sta ponendo per l'avvio del nuovo anno scolastico presso l'istituto che ha sede a La Valletta brianza e a cui afferiscono i plessi della primaria di Santa Maria (2 classi), Castello brianza (1 classe), ex Perego (1 classe), ex Rovagnate (1 classe).
In totale sono 76 bambini che dalla primaria approderanno alla secondaria di primo grado, di cui 46 che hanno scelto la formula dell'orario ridotto e 30 quella del prolungato.

Le quattro classi attese per le due modalità, però, sono state bocciate dal provveditorato agli studi di Lecco che ne ha ammesse due per il tempo breve e una per quello lungo.
Quindi il rischio ora è che gli alunni vengano “spalmati” da un corso con l'altro, rendendo di fatto tutte e tre le classi con numeri minimi di 25 unità. Una soglia molto alta che rischia di non dare la giusta attenzione ai bambini, con l'aggravante che in presenza di eventuali disabilità e certificazioni, la situazione si complichi ancor più.
Nel corso dell'anno, poi, i 25 alunni di settembre potrebbero aumentare per l'arrivo di bocciati, da fuori territorio, nuovi ingressi per via di situazioni problematiche, flussi di stranieri non prevedibili.
La preoccupazione da parte dei genitori è tanta.
Sia perchè le “classi pollaio” non portano a una preparazione adeguata dei bambini sia perchè l'eventuale “migrazione” forzata da un tempo (prolungato-ridotto) con l'altro rischia di mettere in difficoltà equilibri famigliari e lavorativi non semplici.
La scuola, da parte sua, ha fatto tutto il possibile per cercare una soluzione ma l'ultima parola spetta al Provveditorato che ha dato picche. Contattata telefonicamente, la referente occupata in una riunione non ha poi dato più riscontro alla nostra richiesta di chiarimenti.
L'ultimatum di trovare entro lunedì sei bambini disposti a cambiare la formula scelta oppure a reperirne altrettanti da fuori, pare quantomeno difficile e soprattutto proposta nelle modalità e nei tempi sbagliati.
Restano però ora il disagio per le famiglie ma soprattutto la preoccupazione che sia difficile offrire una istruzione serena, a misura di bambino.
S.V.