Ancora sul tema sanità

Spett.le REDAZIONE di MERATE ON LINE, ho preso nota delle valutazioni espresse dalla lettrice 2, per quanto concerne la diversificazione fra SANITA' PUBBLICA e PRIVATA, sono pienamente in sintonia e dovremmo tutti cominciare ad orientarci su una struttura sanitaria privata, seppure in minima parte convenzionata con il SS.NN. Tale cambiamento porterebbe dei benefici alla collettività se però lo STATO rinunciasse alla quota di prelievo diretto sulle paghe dei lavoratori e sugli assegni pensionistici, ecco che allora, attraverso una polizza assicurativa personale o familiare, i cittadini e quindi i pazienti, potrebbero accedere in maniera diretta alle prestazioni sanitarie senza per questo rinunciare alle proprie cure, a causa delle infinite ed estenuanti code. Lo stesso discorso potremmo farlo in merito alle ritenute previdenziali dei pensionati, che tuttora vengono operate sugli assegni pensionistici, nonostante fossero già state versate in tutto il corso dell'attività lavorativa. Questo , purtroppo, risulta essere ancora un nervo scoperto, evidenziato in tutti i modi e che anche dopo varie sentenze della Consulta non hanno ancora trovato delle soluzioni al riguardo. A DIFFERENZA della busta paga, dove le rispettive ritenute (assistenziali e previdenziali risultano ben distinte con 2 voci separate, sul cedolino della pensione vengono incluse nella tassazione IRPEF globale e quindi i pensionati subiscono ingiustamente, a loro insaputa, una doppia tassazione. Abbiamo svelato un mistero gigantesco, di cui nessuno ne parla, ma che ben presto , sia i Sindacati tradizionali che il Governo e quindi il Parlamento, nella loro interezza, dovranno risolvere ed esplicitamente rendicontare all'intera categoria dei pensionati. Lo si può dimostrare con dati di fatto e con i più famosi consulenti del lavoro, economisti e giudici del Lavoro. Vedete, l'ITALIA è un bel Paese ma necessita di riforme vere, dal Lavoro alla Sanità, ad una degna riforma elettorale che preveda delle soglie di rappresentanza almeno del 5%, la non candidatura di soggetti inquisiti, in attesa di giudizio e ancor peggio già condannati in via definitiva con sentenza passata in giudicato. Tornando al tema in oggetto, a mio avviso, lo STATO non rinuncerà mai alle entrate provenienti dalle ritenute assistenziali e continuerà a vessare il popolo italiano con ticket sempre più crescenti, per assicurare tutti quei privilegi alla casta politica e di cui ne siamo ben consapevoli a malincuore con sdegno assoluto. Si dovrebbero approfondire le svariate questioni, i punti salienti delle forti penalizzazioni in corso, per svelare tutti gli altarini nascosti dalla stampa mediatica e dai salotti televisivi gestiti dai soliti marpioni. Carissimi amici, un'attenta riflessione potrebbe condurci ad un futuro prossimo all'insegna della parità dei diritti ed al riconoscimento dei veri valori della nostra vita quotidiana. Per raggiungere tali obiettivi però non bisogna disertare le urne e RESTARE UNITI.
Con i migliori saluti 
 
Francesco Mastropaolo
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.