Airuno: al Centro Anziani si parla di infermiere di famiglia

Una nuova figura professionale che si sta facendo sempre più presente in ambito sanitario è l’infermiere di famiglia e comunità, un vero e proprio “professionista della salute”. Ma chi sono esattamente le persone che svolgono questo lavoro e di cosa si occupano nello specifico? 
È a queste domande che si è risposto nel pomeriggio di martedì 18 febbraio al Centro Anziani di Airuno, dove l’amministrazione comunale insieme al Comitato Assistenza Domiciliare Pubblica ha organizzato un approfondimento con due infermiere di comunità del territorio e il dottor Daniele Coppola, Direttore del Distretto di Merate. A dar loro il benvenuto sono state la consigliera Cinzia Soldo e l’assessore Adele Gatti
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Le infermiere di famiglia e comunità Desireé Borgonovo e Sara Colombo
Dopo la pandemia da Covid-19 in Italia come in altri Stati ci si è resi conto del "vuoto" della cura e assistenza sul territorio, constatando peraltro una serie di problemi come l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle persone con malattie croniche, delgli over 65 che vivono soli e della riduzione di circa il 50% degli anni di vita liberi da disabilità nelle persone sopra i 65.
“Da qui la necessità di un modello assistenziale orientato verso un’offerta sul territorio, che valorizzi un approccio focalizzato sul contesto di vita quotidiana” hanno spiegato le infermiere Desireé Borgonovo e Sara Colombo
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In quest’ottica è sorta, insieme alle Case di Comunità, la figura dell’infermiere di famiglia, un professionista che opera in ambulatorio, a domicilio e in “comunità”, offrendo assistenza a piccoli gruppi di persone che soffrono delle stesse patologie. Si tratta di una figura il cui lavoro va oltre a quello del “semplice” infermiere. Oltre a punture e medicamenti, legge, analizza e valuta i bisogni della persona dall'età pediatrica a quella adulta; collabora con i diversi interlocutori del territorio come l’assistente sociale comunale, le associazioni di volontariato, le RSA e  i centri diurni; mette in atto interventi di educazione terapeutica e monitoraggio delle malattie croniche; promuove iniziative volte al mantenimento dell'autonomia e della salute, sia del singolo che della comunità; identifica precocemente condizioni di rischio e di fragilità;  evidenzia e rafforza quelle che sono le capacità residue dell'assistito e del caregiver per favorire l’autocura e si occupa dell’educazione di quest’ultimo, ossia di coloro (un figlio, un genitore, un amico un vicini di casa) che si prendono cura del malato.
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Il dottor Daniele Coppola, Direttore del Distretto di Merate, e l'assessore Adele Gatti
Ad oggi sul territorio gli infermieri di famiglia e comunità sono 14 e a loro si aggiunge una coordinatrice. “Siamo tutti dipendenti dall'ASST di Lecco, provenienti da diverse esperienze ospedaliere” hanno detto le professioniste, spiegando che sono presenti sul territorio da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle 17, e sabato, domenica e festivi dalle 8 alle 13, presso le tre Case di Comunità: Merate, Olgiate Molgora e Casatenovo.

Il servizio degli infermieri di famiglia è gratuito ed è possibile farne richiesta in autonomia con impegnativa o scrivendo via mail al proprio medico di base. È possibile richiedere l’assistenza anche dopo il ricovero ospedaliero tramite dimissioni protette o dopo il ricovero in pronto soccorso su segnalazione del medico. Infine è possibile anche contattando direttamente il servizio per gli interventi a livello di comunità. 
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Adele Gatti e  Lelia Della Torre del Comitato Assistenza Domiciliare Pubblica
Attualmente gli infermieri non offrono solo assistenza negli ambulatori e a domicilio, ma anche presso una scuola elementare del territorio casatese per addestrare il personale scolastico nella gestione del diabete giovanile e l’epilessia, in un centro di aggregazione over 65 del territorio, all’ospedale di Merate in collaborazione con diversi medici specialisti nella gestione del progetto DAMA, ma anche  con il reparto di Cure Intermedie.
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Il dottor Daniele Coppola, Direttore del Distretto di Merate, ha ricordato che all’interno delle Case di Comunità è possibile usufruire anche del Punto Unico di Accesso, a supporto di chiunque abbia necessità di  un servizio. In quella di Olgiate è inoltre presente uno psicologo, ci sono dei gruppi di “auto-aiuto” psicologico guidati da terapisti che si occupano di riabilitazione e  c'è anche la possibilità di prenotare (una volta a settimana) un  elettrocardiogramma che viene eseguito lì da un infermiera ma refertato da un cardiologo del Mandic. 

Ha parlato infine anche Lelia Della Torre del CADP, che ha collaborato con l’amministrazione comunale per organizzare l’incontro. La referente del Comitato – sorto per sostenere l’assistenza domiciliare sanitaria e sociale e richiedere che venga potenziata e adeguata – ha ricordato le azioni che il sodalizio intende intraprendere per perseguire la propria causa. A tal proposito, a breve verrà richiesto un incontro con Fabio Crippa, presidente dell’Ambito di Merate.
E.Ma.
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