Parco: il documento degli ambientalisti e i sindaci
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In qualità di membro del Consiglio di Gestione del Parco, voglio ringraziare le associazioni ambientaliste, che hanno prodotto il documento inviato ai Sindaci (non capisco, però. perché non sia stato inviato al Parco e ai suoi organismi). Oltre che condivisibile nei contenuti che, personalmente faccio miei, questo atto è utile perché riporta al centro il ruolo proprio del parco, quello peraltro previsto dalla normativa regionale. Devo dire che, ad oggi, negli incontri del Comitato di Gestione, non è emerso alcun elemento che riconduce alla volontà di qualche suo componente di sottrarsi al ruolo fondamentale di salvaguardia degli aspetti naturalisti, paesaggistici e di difesa dell'ambiente e territorio. Certo ho avuto modo di notare una sorta di confusione di tipo ideologico, ma, nei fatti, niente che faccia intravedere, la volontà di sottrarsi al ruolo di soggetto che deve porre al centro le attività di d'avanguardia. L'amico presidente Giovanni, nella sua intervista, parla di "bilanciare" il ruolo vincolistico di salvaguardia con la "protezione" delle attività produttive presenti nel territorio. L'importante, caro Giovanni, è aver chiaro che bilanciare non significa di offrire la carota per farsi perdonare del bastone. Significa, insieme, trovare forme di sviluppo sostenibile, che sia sostenibile non con una generica difesa dell'ambiente, ma connla particolarità di un territorio che va salvaguardato senza se e senza ma. Personalmente ritengo, dopo 2 mesi di approfondimenti svolti all'interno del parco, di dover ringraziare la precedente gestione del presidente Molgora e anche il direttore Cereda, perché ci consegnano un ente parco che ha svolto e consolidato il ruolo primario di conservazione, con un utilizzo saggio delle (scarse) economiche e con un buon prestigio nell'ambito delle associazioni dei parchi regionali. Purtroppo, oltre alla sostituzione del presidente Molgora, dobbiamo far fronte alle dimissioni del Direttore Cereda (memoria storica e profondo conoscitore del territorio) e mi auguro che il bando avviato consenta di individuare un nuovo direttore che possa garantire continuità nelle attività del parco. In questo contesto il ruolo delle associazioni ambientaliste è molto importante. Oggettivamente, a partire da me stesso, le figure che avranno un ruolo nel governare la barca del parco, non vantano, in quello, una grande esperienza di navigazione (questo accentuato anche dalla sostituzione di Cereda). Avere chi, costantemente, indica la rotta è utilissimo per mantenere la barra dritta. Unico suggerimento: la nomina del presidente, connessa alla discussione politica e al ruolo che, politicamente, ogni sindaco svolge, sembra aver accentuato una divisione e una enfatizzazione delle divisioni ideologiche che si sviluppano sul tema del parco. Io credo che, nella sostanza, vi sia molta più coesione di quel che la discussione preelettorale ha evidenziato e che non è un bene, per la vita del parco, alimentare e radicalizzare concezioni tra loro diverse. Alle associazioni suggerisco di avere un ruolo forte, di farci sentire il loro fiato sul collo, ma di non favorire "divisioni" nell'organismo che dirige il parco, che sta cercando di lavorare in modo unitario per garantire il ruolo di salvaguardia e, in esso, anche con il confronto con gli operatori economici. MISSION: cercare di individuare soluzioni di sviluppo sostenibile che non pongano in contraddizione la difesa dell'ambiente e della natura con lo svolgimento di attività agricole e ricettive. Il parco, difeso nelle sue caratteristiche naturalistiche e territoriali, deve essere una ricchezza comune.
Giulio Facchi