Osnago: il paese dice no alla guerra con Emergency

“Questo Comune R1PUD1A la guerra" si legge sullo striscione affisso nella mattinata di sabato 15 febbraio sulla facciata della Sala Civica "Sandro Pertini" di Osnago.
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Il Comune ha aderito alla campagna “R1pud1a” promossa da Emergency, continuando a dimostrare l'attenzione dell'ente e dei cittadini verso la promozione della pace e la contrarietà alla guerra. “Osnago è da sempre sensibile verso questo genere di iniziative, rimaniamo ostinatamente convinti che bisogna agire nel piccolo, partire dalla nostra realtà per diffondere la cultura della pace” ha dichiarato il sindaco Felice Rocca, aggiungendo che, proprio nella giornata di ieri, la Giunta ha rinnovato l'adesione al Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e Diritti Umani, che riconosce Osnago come “Città per la Pace e i Diritti Umani”.
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Norberto Ambrosiano, Felice Rocca, Roberta Piazza e Adriano Crisati coordinatore Emergency

“Le guerre e le violenze in corso in alcune parti del mondo, la corsa alle armi, le disuguaglianze, le sofferenze e le devastazioni che vengono generate, con perdite continue di vite umane, hanno ricadute anche sulla comunità locale, accrescendo le insicurezze e incertezze verso il futuro dei cittadini e cittadine, che chiedono alle istituzioni azioni, anche simboliche, in grado di coinvolgere la popolazione e che siano rassicuranti a livello emotivo e psicologico” cita il testo approvato, al quale l'Amministrazione ha reso fede con questa iniziativa. Osnago è stato il secondo comune della provincia, dopo Lecco, a mobilitarsi con Emergency per lanciare un messaggio chiaro di presa di posizione alla popolazione. 
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140 sono gli striscioni affissi attualmente in tutta la nazione grazie all'iniziativa, partita lo scorso 4 novembre con flash mob e banchetti, con lo scopo di coinvolgere persone e realtà che sono contrarie alla guerra. La volontaria dell'associazione Roberta Piazza ha spiegato come nel titolo della campagna il numero 1 al posto delle i vuole richiamare l'articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Una campagna apartitica, che intende unire l'Italia sotto i valori dichiarati nello statuto fondante della nazione.
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L'investimento del Paese verso spese militari ha raggiunto livelli elevati, con un incremento del 6,8% rispetto al 2022, 32 miliardi di euro sono impiegati per la difesa, 13 miliardi per l'acquisto di armamenti, una spesa che potrebbe diventare 80 di miliardi se verrà accettata la richiesta di Trump di portare gli investimenti per la difesa al 5% del PIL, superando in tale misura la spesa per la pubblica istruzione, che impegna il 4.1% del PIL, ha spiegato la volontaria.
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Un'indagine dell'istituto di ricerca Demopolis denota come l'80% italiani considera le guerre come avvenimenti evitabili, come il 74% promuova la mediazione politica e non gli interventi armati, un dato cresciuto del 12% in più rispetto al 2021, mentre il 72% della popolazione vorrebbe potenziare il ruolo dell'Onu. “Noi vogliamo fare leva su questi italiani per ampliare il movimento R1pud1a, per dare voce alla fetta della popolazione italiana che per rassegnazione non scende in piazza per dimostrare per la pace pur sopportandola”.
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“Lo striscione rimarrà appeso per il più tempo possibile, a noi piacerebbe toglierlo domani, ma sappiamo che non sarà così” ha concluso l'assessore Norberto Ambrosiano, prima di invitare i numerosi presenti in piazza Vittorio Emanuele II per una performance artistica a cura del Maestro Bruno Freddi e La Voce del Corpo che, insieme ad una nuova tela dell'artista intitolata “La guerra e la pace”, ha portato all'attenzione le vittime innocenti dei conflitti.
I.Bi.
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