ASST: riconosciuto il "tempo tuta" ai lavori dell’ospedale
Riconosciuto il “tempo tuta” ai lavoratori dipendenti delle imprese di pulizia degli ospedali di Lecco e Merate. Con la sentenza depositata il 10 febbraio 2025, la sezione lavoro del tribunale di Lecco ha riconosciuto ai dipendenti delle imprese di pulizia che operano negli ospedali Alessandro Manzoni di Lecco e Mandic di Merate, assistiti dall’avvocato Giuseppe Chiarella, la retribuibilità del cosiddetto tempo-tuta, ovvero del tempo necessario alla vestizione e svestizione degli indumenti di lavoro.
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“Il giudice del lavoro di Lecco – precisa l’avvocato che ha assistito i lavoratori - anche sulla base delle verifiche svolte dall’ispettorato del lavoro, ha accertato come l’obbligo di custodia degli indumenti di lavoro presso il luogo di lavoro, il divieto di fare uso di tali indumenti al di fuori del luogo di lavoro, la disciplina delle modalità temporali delle operazioni di vestizione e svestizione da effettuare prima della timbratura in entrata e dopo la timbratura in uscita e mai presso le abitazioni dei lavoratori, unitamente al fatto che, nell’ambito di una struttura ospedaliera la divisa, anche quella indossata dagli addetti alle attività di pulizia e sanificazione, risponde alla finalità pubblicistica di igiene e sicurezza sanitaria, ha sancito che il tempo-tuta deve essere retribuito”.
È stato quindi riconosciuto ai dipendenti un periodo temporale di dieci minuti al giorno che deve essere retribuito. A seguito della sentenza che ha riconosciuto il diritto reclamato dai lavoratori, l’avvocato Chiarella ha commentato: “Si tratta di un importante riconoscimento a favore dei lavoratori delle imprese di pulizie che operano nelle strutture sanitarie. Del resto, già il CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) del comparto sanità prevede a favore degli operatori sanitari il riconoscimento economico del tempo di vestizione e svestizione degli indumenti di lavoro”.
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L'avvocato Giuseppe Chiarella
“Il giudice del lavoro di Lecco – precisa l’avvocato che ha assistito i lavoratori - anche sulla base delle verifiche svolte dall’ispettorato del lavoro, ha accertato come l’obbligo di custodia degli indumenti di lavoro presso il luogo di lavoro, il divieto di fare uso di tali indumenti al di fuori del luogo di lavoro, la disciplina delle modalità temporali delle operazioni di vestizione e svestizione da effettuare prima della timbratura in entrata e dopo la timbratura in uscita e mai presso le abitazioni dei lavoratori, unitamente al fatto che, nell’ambito di una struttura ospedaliera la divisa, anche quella indossata dagli addetti alle attività di pulizia e sanificazione, risponde alla finalità pubblicistica di igiene e sicurezza sanitaria, ha sancito che il tempo-tuta deve essere retribuito”.
È stato quindi riconosciuto ai dipendenti un periodo temporale di dieci minuti al giorno che deve essere retribuito. A seguito della sentenza che ha riconosciuto il diritto reclamato dai lavoratori, l’avvocato Chiarella ha commentato: “Si tratta di un importante riconoscimento a favore dei lavoratori delle imprese di pulizie che operano nelle strutture sanitarie. Del resto, già il CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) del comparto sanità prevede a favore degli operatori sanitari il riconoscimento economico del tempo di vestizione e svestizione degli indumenti di lavoro”.
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