Consorzio Distretto del Cibo, strumento e opportunità per le aziende. La presentazione
È stato presentato nella mattinata di mercoledì 12 febbraio presso Villa Sommi Picenardi a Olgiate Molgora il Consorzio Distretto della Valle del Curone, la neocostituita realtà che vede riunite 24 aziende agricole, 3 aziende legate alle produzioni agricole e una associazione onlus alla fine di lavorare insieme per la crescita del territorio attraverso una serie di iniziative.
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A prendere parte all’evento, condotto da Ester Sala, sono stati Marta Galimberti, presidente eletta del Consorzio, Andrea Cappelletti di Studio Agricovo, Claudia Crippa della azienda La Costa, gli amministratori dei tre Comuni in cui sono presenti le aziende – Olgiate, La Valletta e Montevecchia –, il presidente del Parco del Curone, Giovanni Zardoni e Francesco Valsecchi Sommi Picenardi, socio e consigliere del Consorzio, nonché ‘padrone di casa’, oltre ai rappresentanti delle aziende.
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“I Distretti del Cibo, istituiti con la legge 205 del 27 dicembre 2017, costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l'agroalimentare italiano e nascono per fornire ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio dei territori. Mirano inoltre alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari, coesione e inclusione sociale, salvaguardia del territorio e del paesaggio e in generale a una costante crescita occupazionale” ha spiegato il dottor Cappelletti di Agricovo, lo studio che ha preparato il dossier per l’accreditamento del distretto in Regione, pratica conclusa formalmente alla fine di gennaio. Il professionista ha ripercorso il lavoro svolto da inizio 2023, quando sono avvenuti i primi incontri, a oggi, spiegando nel dettaglio le varie fasi. Ha inoltre illustrato i risultati delle analisi condotte, che evidenziano come nel contesto agricolo del territorio prevalga l’agricoltura all’allevamento, con un 45% di coltivazione di foraggere e percentuali minori di seminativi, viti, vivaismo e frutta. Solo 728 gli animali allevati nei tre comuni, dato basso se considerato per esempio alla Bergamasca.
Redigendo il dossier, il professionista ha avuto modo di cogliere i punti di forza e di debolezza del Distretto. Tra i primi, le reti di collaborazione familiare nelle aziende, la condivisione di obbiettivi, la presenza di associazioni che favoriscono l’inserimento sociale di soggetti fragili, la qualità delle strutture ricettive, le collaborazioni con università, l’offerta di attività didattiche con il coinvolgimento delle scuole e infine la presenza di numerosi giovani nella conduzione di aziende.
Tra i punti di debolezza invece la gestione di aziende di piccole dimensioni con economie difficili, la poca consapevolezza del fruitore del territorio della qualità e sostenibilità dei prodotti, la gestione frastagliata della viabilità e dell’afflusso dei visitatori e infine la difficoltà di dialogo con gli enti pubblici. Proprio di questi soggetti è stato precisato che non saranno aderenti alla Società di Distretto, ma fanno parte della Consulta dei Comuni e degli Enti e avranno un ruolo di indirizzo nelle politiche di Distretto e di collaborazione.
A sintetizzare gli obbiettivi del progetto è stato il professor Giacomo Mojoli, che ha collaborato alla costituzione del Distretto. Il docente non era presente, ma ha lasciato un messaggio letto da Claudia Crippa: “Il Distretto che immaginiamo è una sorta di rete, un intreccio di esperienze connesse ed elaborate sul campo, a più dimensioni, con dentro tanto vissuto e consapevole ‘saper fare’. In sostanza, il Distretto è un incubatore di idee, un ponte tra il privato e le istituzioni, un’opportunità per quest'ultime, di riconoscere, valorizzare e sostenere una progettualità che nasce dalla ricerca della qualità di ciò che si vuole offrire. Il tutto, nella consapevolezza di dover sempre ‘governare il limite’, sapendo pensare localmente, ma con una visione dinamica e globale. Il Distretto è uno strumento, non un fine, una metodologia di lavoro, un prototipo di quello che si definisce ‘cultura del progetto’”.
“Il Distretto è uno strumento” ha ribadito la presidente Marta Galimberti, che ha illustrato le linee di intervento. In primis nuove collaborazioni tra le 24 aziende e con gli enti nella gestione di tematiche come fruizione e viabilità, quindi l’individuazione di aree parcheggio o possibili navette, poi il miglioramento nella vendita diretta in loco dei prodotti, il recupero dei vecchi terrazzamenti agricoli, la formazione di veri e propri operatori agrituristici e la divulgazione di un turismo rurale sostenibile, la definizione di un disciplinare di produzione del “Formaggino di Montevecchia” e infine l’identificazione della cultivar di rosmarino “Montevecchia” con l’intenzione di tipicizzare la varietà e sue caratteristiche organolettiche. A questi obbiettivi si aggiunge la realizzazione di un’app e sito web, la realizzazione di segnaletica informativa e di un marchio di distretto, a cui stanno già lavorando gli studenti del Liceo Artistico “Modigliani” di Cantù e la creazione di una struttura ‘vetrina’ del territorio e infopoint.
Portando i saluti del sindaco Marco Panzeri, il consigliere Samuele Panzeri di La Valletta si è detto soddisfatto per il risultato raggiunto. “È un vero strumento di crescita. Come Comune ci siamo attivati subito, abbiamo finanziato lo studio di fattibilità e siamo contenti. Auguriamo buon lavoro alle aziende”. A fare eco il vicesindaco di Olgiate Molgora, Matteo Fratangeli, che ha voluto sottolineare un aspetto: “Se questa presentazione fosse stata fatta prima, molte cose che sono state dette e scritte si sarebbero potute evitare. C’è voluto tempo per arrivare a questo Distretto, che ora porta avanti la storia del territorio, la capacità di fare impresa e produrre qualcosa di importante, ma anche quello che ci hanno lasciato amministratori illuminati. Un’ eredità preziosa da portare avanti nella tutela del territorio e nella sostenibilità, fattori che non sono in contrasto con il ‘fare impresa’”.
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Ha parlato poi il presidente del Parco, Giovanni Zardoni, che si è detto dispiaciuto di aver visto tra i punti di debolezza “la comunicazione con gli enti”. “Mi piacerebbe che passasse nei punti di forza. Come Parco dobbiamo lavorare in questa direzione. Nelle linee linee programmatiche che presenterò a breve inserirò questo punto” ha detto, ribadendo che il parco va tutelato ed è importante sensibilizzare a questo tema. “L’idea di avere un consorzio di distretto che aiuta a veicolare queste informazioni è positivo”. Zardoni ha infine ricordato quando nel 2003 era consigliere delegato all’agricoltura con Eugenio Mascheroni e si era già pensato a un ‘brand’. “Venne costituito un consorzio delle aziende che ebbe fortune alterne. Fu il primo momento in cui in Brianza ci si sedette attorno a un tavolo. Ricordo che il presidente era Giuseppe Galimberti, padre dell'attuale presidente Marta. C’è un passaggio generazionale” ha detto, spiegando che l’ente Parco vede di buon occhio il soggetto e che c’è la disponibilità a fornire atti e documenti utili a perseguire gli obbiettivi prefissati.
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Ha rivolto infine un saluto e un “benvenuto” Francesco Valsecchi Sommi Picenardi. Claudia Crippa invece ha tenuto a precisare la volontà del Distretto, in futuro, di espandersi sul territorio e accogliere nuove aziende. “Siamo partiti con un territorio piccolo e omogeneo per iniziare senza disperdere energie” ha detto. La presentazione si è conclusa con un rinfresco a base di prodotti tipici locali.
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A prendere parte all’evento, condotto da Ester Sala, sono stati Marta Galimberti, presidente eletta del Consorzio, Andrea Cappelletti di Studio Agricovo, Claudia Crippa della azienda La Costa, gli amministratori dei tre Comuni in cui sono presenti le aziende – Olgiate, La Valletta e Montevecchia –, il presidente del Parco del Curone, Giovanni Zardoni e Francesco Valsecchi Sommi Picenardi, socio e consigliere del Consorzio, nonché ‘padrone di casa’, oltre ai rappresentanti delle aziende.
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Ester Sala e Andrea Cappelletti
Redigendo il dossier, il professionista ha avuto modo di cogliere i punti di forza e di debolezza del Distretto. Tra i primi, le reti di collaborazione familiare nelle aziende, la condivisione di obbiettivi, la presenza di associazioni che favoriscono l’inserimento sociale di soggetti fragili, la qualità delle strutture ricettive, le collaborazioni con università, l’offerta di attività didattiche con il coinvolgimento delle scuole e infine la presenza di numerosi giovani nella conduzione di aziende.
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Ester Sala e Claudia Crippa
A sintetizzare gli obbiettivi del progetto è stato il professor Giacomo Mojoli, che ha collaborato alla costituzione del Distretto. Il docente non era presente, ma ha lasciato un messaggio letto da Claudia Crippa: “Il Distretto che immaginiamo è una sorta di rete, un intreccio di esperienze connesse ed elaborate sul campo, a più dimensioni, con dentro tanto vissuto e consapevole ‘saper fare’. In sostanza, il Distretto è un incubatore di idee, un ponte tra il privato e le istituzioni, un’opportunità per quest'ultime, di riconoscere, valorizzare e sostenere una progettualità che nasce dalla ricerca della qualità di ciò che si vuole offrire. Il tutto, nella consapevolezza di dover sempre ‘governare il limite’, sapendo pensare localmente, ma con una visione dinamica e globale. Il Distretto è uno strumento, non un fine, una metodologia di lavoro, un prototipo di quello che si definisce ‘cultura del progetto’”.
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La presidente Marta Galimberti
Portando i saluti del sindaco Marco Panzeri, il consigliere Samuele Panzeri di La Valletta si è detto soddisfatto per il risultato raggiunto. “È un vero strumento di crescita. Come Comune ci siamo attivati subito, abbiamo finanziato lo studio di fattibilità e siamo contenti. Auguriamo buon lavoro alle aziende”. A fare eco il vicesindaco di Olgiate Molgora, Matteo Fratangeli, che ha voluto sottolineare un aspetto: “Se questa presentazione fosse stata fatta prima, molte cose che sono state dette e scritte si sarebbero potute evitare. C’è voluto tempo per arrivare a questo Distretto, che ora porta avanti la storia del territorio, la capacità di fare impresa e produrre qualcosa di importante, ma anche quello che ci hanno lasciato amministratori illuminati. Un’ eredità preziosa da portare avanti nella tutela del territorio e nella sostenibilità, fattori che non sono in contrasto con il ‘fare impresa’”.
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Ester Sala, il vicesindaco di Olgiate Matteo Fratangeli e il consigliere di La Valletta Samuele Panzeri
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Al centro Giovanni Zardoni, presidente del Parco del Curone
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Ha rivolto infine un saluto e un “benvenuto” Francesco Valsecchi Sommi Picenardi. Claudia Crippa invece ha tenuto a precisare la volontà del Distretto, in futuro, di espandersi sul territorio e accogliere nuove aziende. “Siamo partiti con un territorio piccolo e omogeneo per iniziare senza disperdere energie” ha detto. La presentazione si è conclusa con un rinfresco a base di prodotti tipici locali.
E.Ma.