Io, 'furestera' da 20 anni a Merate, vi descrivo come vorrei fosse la nostra città

Buona sera
Io abito a Merate da vent’anni e i meratesi doc sanno che sarò sempre una “furestera”. Tranquilli, non voglio lamentarmi e non voglio offendermi. Qui dalle nostre parti funziona così ed è così anche nei paesi limitrofi. Me ne farò una ragione. Merate è una bellissima cittadina e io sono molto fiera di abitarci. Tuttavia non sono cieca e le saracinesche che si abbassano le vedo anch’io. Questo processo, però, è iniziato tanti anni fa, quando il commerciante meratese non aveva bisogno di ingraziarsi i clienti perché i clienti erano gli amici d’infanzia, il cugino, il vicino di casa, il commerciante di fianco. Ricordo uno dei primi aperitivi che ho fatto a Merate. Non vi dico in quale bar, ma è tutt’ora aperto ed è famosissimo anche se spesso è vuoto. Eravamo io e mio marito. Erano le 19.00. Siamo entrati da XXXXXX. Era l’unico bar aperto in centro alle sette di sera. La città era deserta. Ci mancava solo un cespuglio rotolante e la musica di Sergio Leone. Non ricordo cosa avessimo chiesto. Forse un Aperol Soda, ma poco importa. Insieme al presunto Aperol ci hanno portato una decina di patatine (dieci di numero) su un bel piattino di plastica. Abbiamo preso l’aperitivo in piedi al banco perché le sedie erano tutte sui tavoli. L’aperitivo lo abbiamo bevuto schivando lo spazzolone della signora che voleva pulire il pavimento proprio lì, vicino al banco, dove c’erano i due fastidiosi clienti dell’ultimo minuto. Beh, la mentalità di Merate non è cambiata e l’esperienza del Narciso lo ha dimostrato (ricordate tutti i negozi chiusi il primo weekend?) Ho letto sul vostro giornale che in molti vorrebbero che i bar chiudessero alle 23.00. Solo quelli del centro, però, perché disturbano gli abitanti, in periferia possono anche fare h24. Gli altri 14.900 abitanti di Merate che andassero a dar via i piedi. Ho letto che c’è chi propone di multare i proprietari di cani che passeggiano in centro, ma di non disturbare con multe inopportune quelli che parcheggiano senza disco orario in piazza Prinetti . Guardate che se una persone spende 180 euro per un paio di sandali, non è che va in banca rotta se paga 1 euro di parcheggio. A Merate evidentemente sì. In questi giorni c’è una polemica che riempie il web perché a Milano vorrebbero vietare l’ingresso ai cani nei parchi pubblici. Ma qualcuno si è accorto che a Merate i cani non possono entrare nei parchi pubblici da sempre? Questo non vi fa capire quanto la nostra città e la sua gente vivano fuori dal mondo? Si, già sento il genio che dirà di portarli all’Area Cani e bla bla bla. Invece chi ha un cani di piccola taglia difficilmente potrà portare il quadrupede all’area cani, ma preferirà una passeggiata tranquilla con guinzaglio e sacchettini per raccolta ricordini. Perché, pensate, esistono anche persone educate, che comprano in centro nonostante la manifesta ostilità di alcuni commercianti. C’è chi parcheggia con il disco orario o magari, udite udite, si muove a piedi. Esistono meratesi che amano passeggiare con il proprio cane su strade pulite e tengono pulito. Forse per avere una città più accogliente bisognerebbe essere noi stessi più accoglienti. Basterebbe capire che se le regole ci sono vanno rispettate, che se vuoi fare il commerciante non devi dar l’impressione di voler tirare un bicchiere in faccia ai clienti delle 19. Ancora oggi se non sei di Merate alcuni baristi non ti salutano quando entri e ti fanno le smorfie se paghi con il bancomat. E non solo in centro. Bene. Sperando che al posto dell’orrenda fontana di Piazza degli Eroi mettano presto un portone spazio temporale che trasporti Merate nel futuro, chiudo questa mia lunga lettera ringraziandovi per lo spazio offerto e per il servizio che fate (anche se ogni tanto non condivido le vostre posizioni. Sarà perché sono e resterò sempre una Furestera). Buona serata. Elena
Elena
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