Mandic: calcolosi renale. Ora curarla è più semplice grazie al nuovissimo Stone Center

Da tre settimane l’ASST di Lecco ha inaugurato presso l’Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate il nuovo Stone Center, il centro per il trattamento della calcolosi renale e della via escretrice. Specializzato nella diagnosi, nel trattamento e nella gestione delle patologie legate ai calcoli nelle vie urinarie, il centro offre una varietà di trattamenti avanzati per rimuovere o ridurre i calcoli, tra cui tecniche non invasive come la litotrissia extracorporea a onde d'urto (ESWL), trattamenti endoscopici e interventi chirurgici minimamente invasivi avendo a disposizione le tecnologie più avanzate (utilizzo del laser, ureterorenoscopi di ultima generazione e un litotritore ad onde d’urto per il trattamento dei calcoli renali per via percutanea in day hospital). 
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Ad annunciare la novità, nella mattinata di lunedì 3 febbraio, è stato il Direttore Generale della Asst di Lecco, il dottor Marco Trivelli, con il dottor Salvatore Scuzzarella – Direttore Unità Operativa Semplice di Urologia – e il dottor Alessandro Maletta – Responsabile Unità Operativa Semplice Chirurgia Urologica a Merate. “Nella nostra Asst l’Urologia è sempre stata di gran livello” ha spiegato il Direttore Generale, parlando di quella che suo parere è una delle migliori specialità dell’azienda ospedaliere. “Quello che viene fatto è qualcosa di grande qualità in ogni ambito di applicazione, c’è un’equipe qualificata e c’è la capacità di attrarre giovani. In questo reparto non c'è la sofferenza che c'è in altri ambiti”. La struttura è sempre stata divisa tra Lecco e Merate, ma a lungo andare è sorta l’idea di concentrarla su uno dei due poli. “Già nel 2024 c’è stato un importante investimento per quanto riguarda l’Urologia a Merate, ora si è deciso si sviluppare un centro per il trattamento della calcolosi”.
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Ma di cosa si tratta nello specifico? La calcolosi è una delle più comuni malattie delle vie urinarie. È una patologia caratterizzata dalla presenza di piccoli sassolini, calcoli appunto, lungo il decorso delle vie urinarie. È stimato che colpisca circa il 10% della popolazione maschile e il 5% della popolazione femminile, con ampie variazioni a seconda della sede geografica e del clima delle varie zone. L'età con maggiore incidenza è quella compresa tra i 30 e i 50 anni.  Le recidive sono molto frequenti, tanto da verificarsi in una percentuale che varia, a seconda degli studi, dal 25 al 50% dei casi dopo 5 anni. Tra le cause, viene data molta importanza alla familiarità, a una dieta squilibrata e alla scarsa assunzione di liquidi. Nella Asst di Lecco, 3 anni fa gli interventi endoscopici per calcolosi in sala operatoria erano circa 30/40 all’anno, solo a Lecco. Lo scorso anno invece solo a Merate sono stati 60, a cui vanno a sommarsi circa 350 trattamenti effettuati senza incisioni. 
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“Grazie per aver consentito di poter credere in un progetto che da tanti anni volevo portare avanti” ha affermato il dottor Salvatore Scuzzarella, che ha ammesso di aver raggiunto già due anni fa l’età della pensione, ma di non avere alcuna intenzione di interrompere il suo lavoro, che con passione continua a portare avanti. “Il rapporto costruito con i colleghi mi ha permesso di credere in modo concreto nella realizzazione di questo progetto. La calcolosi per alcune strutture è un contorno, per noi è attività di punta. Il nostro obiettivo è creare un’unità ultraspecialistica che possa accogliere il paziente con calcolosi lungo tutto il suo percorso diagnostico-terapeutico, fornendo ampia scelta sulle metodiche utilizzate per risolvere i suoi problemi. Potremo inoltre calibrare le soluzioni terapeutiche sulle necessità e le preferenze del paziente”. Ma non solo, c’è infatti anche l’intenzione di collaborare con i colleghi nefrologi per lavorare alla prevenzione. “A volte possono emergere problematiche che rendono difficili le condizioni di trattamento, ecco perché cerchiamo di essere pronti per questa patologia. Il dottor Maletta con altri colleghi hanno messo a punto un protocollo per trattare pazienti senza correre rischi”. 
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Molto soddisfatto per la fiducia conferitagli il dottor Maletta stesso, che ha parlato del Mandic come di un ospedale “rivolto al futuro”, attrattivo con possibilità di curare patologie in breve tempo e con le migliori tecnologie. “Merate ha sempre avuto buona tradizione urologica” ha detto, spiegando che con l’apertura del nuovo Stone Center al Mandic, è stata trasferito da Lecco a Merate il litotritore, un'apposita apparecchiatura che genera onde d'urto capaci di frammentare i calcoli urinari senza introdurre strumenti nel paziente ma sfruttando la capacità delle onde sonore ad alta potenza di passare attraverso la pelle e i tessuti focalizzandosi sui calcoli che vengono poi espulsi spontaneamente dal paziente attraverso le urinarie. “L'utilizzo di strumenti all'avanguardia ridurrà la necessità di interventi successivi, accorciando la durata dei ricoveri consentendo un rapido rientro del paziente alla propria quotidianità – ha spiegato.   La collaborazione di specialisti di aree diverse sfrutterà le sinergie che sono necessarie per un trattamento completo di una malattia così frequente e soggetta a recidive”. Oltre ai trattamenti mediante litotritore, l’unità esegue anche chirurgia endoscopica mininvasiva, che utilizza invece strumenti flessibili per arrivare ai reni sfruttando le vie naturali oppure attraverso piccoli tagli sulla zona lombare per arrivare a diretto contatto con i calcoli e frantumarli attraverso energia laser o a ultrasuoni.
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L’obbiettivo che si è posto il nuovo Stone Center non è legato al quantitativo di prestazioni eseguite, ma di rispondere alle richieste del territorio, che per la Asst di Lecco ammonta a circa 300.000 utenti. E a questo si è collegato alla fine il dottor Trivelli con una considerazione sulla “fuga” di pazienti, soprattutto verso la provincia di Milano. La percentuale media di fuga, non sull’urgenza, si attesta in tanti ambiti anche sul 50%, meno per l’Urologia. “Siamo convinti però che il nuovo Stone Center di Merate diventerà invece un punto di riferimento”. 
E.Ma.
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