Calco: il ricordo di Fausta Finzi, testimone della Shoah
Il Comune di Calco ha voluto onorare il Giorno della Memoria con una toccante testimonianza sulla vicenda umana di Fausta Finzi, testimone della Shoah. Presso sala consiliare l’artista Federico Bario, che recentemente ha esposto i propri quadri presso il Polo Culturale di Arlate, ha raccontato la vita e la terribile esperienza della donna nata l'11 giugno 1920 a Milano, da padre ebreo e madre cattolica.
Negli anni Bario aveva raccolto le testimonianze di Fausta Finzi in due volumi – “A riveder le stelle” e “Varcare la soglia” – e nel corso della serata ha ripercorso i fatti più tragici che hanno segnato la sua vita.
Il 22 aprile 1944 dei soldati tedeschi arrestarono lei e il padre. Prigionieri, prima a San Vittore e poi al campo di concentramento di Fossoli, alla fine di luglio Fausta era stata deportata in Germania e il padre Edgardo fini ad Auschwitz dove fu assassinato, prima di essere ammesso al campo, il 6 agosto 1944.
Fausta rimase prigioniera nel campo di Ravensbruck per 265 giorni, fino al 27 aprile 1945. Da quel giorno dovranno passare ancora 4 mesi, trascorsi per lo più cercando di sopravvivere con altre migliaia di prigionieri nell'Europa distrutta dalla guerra, prima di poter giungere a Milano il 31 agosto e riabbracciare sua madre. Fausta e mancata il 25 giugno 2012 all'ospedale di Vimercate.
Il racconto di Federico Bario è stato estremamente toccante per il pubblico che ha riempito la sala consiliare.
Negli anni Bario aveva raccolto le testimonianze di Fausta Finzi in due volumi – “A riveder le stelle” e “Varcare la soglia” – e nel corso della serata ha ripercorso i fatti più tragici che hanno segnato la sua vita.
Il 22 aprile 1944 dei soldati tedeschi arrestarono lei e il padre. Prigionieri, prima a San Vittore e poi al campo di concentramento di Fossoli, alla fine di luglio Fausta era stata deportata in Germania e il padre Edgardo fini ad Auschwitz dove fu assassinato, prima di essere ammesso al campo, il 6 agosto 1944.
Fausta rimase prigioniera nel campo di Ravensbruck per 265 giorni, fino al 27 aprile 1945. Da quel giorno dovranno passare ancora 4 mesi, trascorsi per lo più cercando di sopravvivere con altre migliaia di prigionieri nell'Europa distrutta dalla guerra, prima di poter giungere a Milano il 31 agosto e riabbracciare sua madre. Fausta e mancata il 25 giugno 2012 all'ospedale di Vimercate.
Il racconto di Federico Bario è stato estremamente toccante per il pubblico che ha riempito la sala consiliare.
E.Ma.