Il rimpatrio del torturatore libico: se questa è civiltà?
Ci sono vicende che vanno ben oltre il loro articolato svolgersi perché possono rappresentare occasioni nevralgiche di pubblica riflessione e opportunità particolari per misurare la presunta civiltà dei popoli.
La vicenda della liberazione/rimpatrio del torturatore libico generale Najem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica e responsabile del centro di detenzione di Mitiga, è sicuramente una di queste.
Molte sarebbero le componenti da analizzare di quella che sicuramente è una questione tutt'altro che secondaria da vari punti di vista. a partire da quello umanitario e del diritto universale, ma vorrei limitarmi a due aspetti che mi sembrano particolarmente importanti.
Il primo è il cosiddetto “segreto di Stato” che peraltro i rappresentanti di questo Governo oggettivamente non hanno neppure avuto il coraggio di apporre nascondendosi dietro alchimie giustificative di varia natura.
Il cuore della questione, non solo a mio avviso, è che il “segreto di Stato” o anche “l'interesse nazionale”, in un'effettiva convivenza eticamente rispettosa dei diritti umani come si proclama ad ogni piè sospinto specie nel cosiddetto nostro mondo occidentale, non possono costituire legittimazione ad alcuna nefandezza perpetrata specialmente contro persone inermi ed indifese.
Se tale principio ma soprattutto tale prassi non fossero oggettivamente e realmente garantite quale sarebbe la differenza con i regimi dittatoriali? Per fare un solo esempio: torturare, ammazzare, stuprare e quant'altre azioni bestiali (come fatto in modo comprovato dal generale libico) perché allora non sarebbero giustificabili se attuate, palesemente o segretamente, dal regime nord coreano in ragione della “ragion di Stato” e in difesa dei propri interessi nazionali?
Porre l'interesse nazionale e il segreto di Stato al di sopra di ogni altro valore può costituire il peggior alibi per perpetrare le più disumane azioni repressive con l'aggravante che spesso vede anche subordinare le ragioni umanitarie a quelle squisitamente economiche, come del resto sembra accadere anche in questo caso riguardante gli interessi italiani in Libia.
E non si dica che questa è la “real politic”, opposta ad una solo presunta ingenuità utopica: se si sacrificano vite e diritti umani per interessi economici cosa ci separa dall'arbitrarietà assoluta e cosa ci distingue dalla barbarie più cieca? E questo deve valere ovviamente per governi di qualsiasi colore.
E tornando a questo inqualificabile (o forse assai qualificabile) caso: che genere di accordi sono stati sottoscritti non solo da questo Governo ma, in particolare, anche da quello di pseudo centro-sinistra “Gentiloni”?
L'altro aspetto paradigmatico che ravvedo è l'ennesima grande capacità della nostra premier di “girare il bambino nella culla” trovando una delle sue massime espressioni nel video da lei affidato ai social e qui riprodotto. Un vero e proprio “manuale di comunicazione” a scopo manipolatorio che, suggerisco al lettore, di miratamente centellinare per verificare o meno la fondatezza di tale strumentalità https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2025/01/28/meloni-ho-ricevuto-un-avviso-di-garanzia-da-lo-voi-per-almasri_49373c04-8411-41a6-b20d-e1662403728e.html.
Faccio riferimento ad alcuni più che significativi suoi alonati passaggi:
Innanzitutto la prima abile mossa di ventilata “etichettatura” al cittadino che guarda il video sta nell'introdurre elementi di giudizio preventivo sull'attendibilità del Procuratore della Repubblica Lovoi definito “lo stesso del fallimentare processo a Salvini”.
La seconda, coerente con l'azione furbescamente in qualche modo delegittimante, è nell'affibbiare una “patente” politica all'avvocato denunciante Li Gotti definito letteralmente “ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi” ben guardandosi dal riferire invece dei molti anni di passata militanza dell'avvocato nel MSI e AN come poi nell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro che non si può certamente definire uomo di sinistra.
Così pure la premier non casualmente rincara la dose insinuando una qualche mafiosità dell'avvocato “conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”. Guarda caso dimenticando che si sta parlando di persone, certamente assai deprecabili in passato, ma che hanno consentito d'infliggere pesantissimi colpi alla Mafia. Inoltre tale argomentare sembra voler alludere e in qualche modo “contestare” la funzione garantista degli avvocati nei confronti di qualsiasi cittadino, da ritenersi innocente fino alla sentenza definitiva (da che pulpito per chi a fasi alterne e quando conviene si definisce alfiere del garantismo). Naturalmente si finge di non sapere che Li Gotti ha pure assistito ad esempio i familiari del maresciallo Leonardi caposcorta di Aldo Moro ed è stato avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana e ha inoltre rappresentato la famiglia del commissario Luigi Calabresi in un lungo iter processuale. https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/chi-e-li-gotti-l-avvocato-che-accusa-il-premier-sul-caso-almasri_93112763-202502k.shtml.
Infine, ma ci sarebbe dell'altro da sottolineare, furbescamente si insinua che la Corte Penale Internazionale sia mossa da interessi tutt'altro che imparziali nella tempistica delle proprie richieste d'arresto: Anche loro “toghe rosse”, come del resto il procuratore Lo Voi notoriamente semmai assimilabile all'ala della destra conservatrice della Magistratura?
Ed ecco che tutto, per chi vuol realmente vedere, si salda alla più o meno palese azione di delegittimazione in atto su più fronti della Magistratura, pur criticabile quest'ultima per alcuni aspetti, finalizzata ad una sostanziale impunità della classe politica non solo di destra: vedere, stando solo all'attualità, la vicenda Santanchè, ma anche e soprattutto il progetto, tutto politico, della separazione delle carriere in Magistratura invece che cercare di assicurare realmente uomini e risorse, oltre che una legislazione meno farraginosa e a volte contraddittoria, per una Giustizia più rapida e efficiente. https://tg24.sky.it/politica/2025/01/30/daniela-santanche-news-visibilia-truffa-inps
https://www.rainews.it/articoli/2025/01/santanche-per-le-dimissioni-decido-io-maggioranza-divisa-tra-garantismo-e-opportunita-politica-86b86ced-53a3-4d0b-83b2-e85fc6658726.html
E quel messaggio allusivo “non sono ricattabile” della presidente Meloni a chi si riferisce? E perché invece che seminare allusioni e insinuazioni non lo spiega in Parlamento, come sarebbe suo dovere fare se avesse reale rispetto delle Istituzioni?
E' questo il livello che ci meritiamo da una classe politica che predica eticità e difesa dell'interesse comune, e soprattutto dei più deboli, e pratica l'opposto?
Ed è questa la Civiltà dei tempi moderni?
https://www.la7.it/piazzapulita/rivedila7/piazzapulita-puntata-del-3012025-31-01-2025-577761
La vicenda della liberazione/rimpatrio del torturatore libico generale Najem Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria libica e responsabile del centro di detenzione di Mitiga, è sicuramente una di queste.
Molte sarebbero le componenti da analizzare di quella che sicuramente è una questione tutt'altro che secondaria da vari punti di vista. a partire da quello umanitario e del diritto universale, ma vorrei limitarmi a due aspetti che mi sembrano particolarmente importanti.
Il primo è il cosiddetto “segreto di Stato” che peraltro i rappresentanti di questo Governo oggettivamente non hanno neppure avuto il coraggio di apporre nascondendosi dietro alchimie giustificative di varia natura.
Il cuore della questione, non solo a mio avviso, è che il “segreto di Stato” o anche “l'interesse nazionale”, in un'effettiva convivenza eticamente rispettosa dei diritti umani come si proclama ad ogni piè sospinto specie nel cosiddetto nostro mondo occidentale, non possono costituire legittimazione ad alcuna nefandezza perpetrata specialmente contro persone inermi ed indifese.
Se tale principio ma soprattutto tale prassi non fossero oggettivamente e realmente garantite quale sarebbe la differenza con i regimi dittatoriali? Per fare un solo esempio: torturare, ammazzare, stuprare e quant'altre azioni bestiali (come fatto in modo comprovato dal generale libico) perché allora non sarebbero giustificabili se attuate, palesemente o segretamente, dal regime nord coreano in ragione della “ragion di Stato” e in difesa dei propri interessi nazionali?
Porre l'interesse nazionale e il segreto di Stato al di sopra di ogni altro valore può costituire il peggior alibi per perpetrare le più disumane azioni repressive con l'aggravante che spesso vede anche subordinare le ragioni umanitarie a quelle squisitamente economiche, come del resto sembra accadere anche in questo caso riguardante gli interessi italiani in Libia.
E non si dica che questa è la “real politic”, opposta ad una solo presunta ingenuità utopica: se si sacrificano vite e diritti umani per interessi economici cosa ci separa dall'arbitrarietà assoluta e cosa ci distingue dalla barbarie più cieca? E questo deve valere ovviamente per governi di qualsiasi colore.
E tornando a questo inqualificabile (o forse assai qualificabile) caso: che genere di accordi sono stati sottoscritti non solo da questo Governo ma, in particolare, anche da quello di pseudo centro-sinistra “Gentiloni”?
L'altro aspetto paradigmatico che ravvedo è l'ennesima grande capacità della nostra premier di “girare il bambino nella culla” trovando una delle sue massime espressioni nel video da lei affidato ai social e qui riprodotto. Un vero e proprio “manuale di comunicazione” a scopo manipolatorio che, suggerisco al lettore, di miratamente centellinare per verificare o meno la fondatezza di tale strumentalità https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2025/01/28/meloni-ho-ricevuto-un-avviso-di-garanzia-da-lo-voi-per-almasri_49373c04-8411-41a6-b20d-e1662403728e.html.
Faccio riferimento ad alcuni più che significativi suoi alonati passaggi:
Innanzitutto la prima abile mossa di ventilata “etichettatura” al cittadino che guarda il video sta nell'introdurre elementi di giudizio preventivo sull'attendibilità del Procuratore della Repubblica Lovoi definito “lo stesso del fallimentare processo a Salvini”.
La seconda, coerente con l'azione furbescamente in qualche modo delegittimante, è nell'affibbiare una “patente” politica all'avvocato denunciante Li Gotti definito letteralmente “ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi” ben guardandosi dal riferire invece dei molti anni di passata militanza dell'avvocato nel MSI e AN come poi nell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro che non si può certamente definire uomo di sinistra.
Così pure la premier non casualmente rincara la dose insinuando una qualche mafiosità dell'avvocato “conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”. Guarda caso dimenticando che si sta parlando di persone, certamente assai deprecabili in passato, ma che hanno consentito d'infliggere pesantissimi colpi alla Mafia. Inoltre tale argomentare sembra voler alludere e in qualche modo “contestare” la funzione garantista degli avvocati nei confronti di qualsiasi cittadino, da ritenersi innocente fino alla sentenza definitiva (da che pulpito per chi a fasi alterne e quando conviene si definisce alfiere del garantismo). Naturalmente si finge di non sapere che Li Gotti ha pure assistito ad esempio i familiari del maresciallo Leonardi caposcorta di Aldo Moro ed è stato avvocato di parte civile nel processo per la strage di Piazza Fontana e ha inoltre rappresentato la famiglia del commissario Luigi Calabresi in un lungo iter processuale. https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/chi-e-li-gotti-l-avvocato-che-accusa-il-premier-sul-caso-almasri_93112763-202502k.shtml.
Infine, ma ci sarebbe dell'altro da sottolineare, furbescamente si insinua che la Corte Penale Internazionale sia mossa da interessi tutt'altro che imparziali nella tempistica delle proprie richieste d'arresto: Anche loro “toghe rosse”, come del resto il procuratore Lo Voi notoriamente semmai assimilabile all'ala della destra conservatrice della Magistratura?
Ed ecco che tutto, per chi vuol realmente vedere, si salda alla più o meno palese azione di delegittimazione in atto su più fronti della Magistratura, pur criticabile quest'ultima per alcuni aspetti, finalizzata ad una sostanziale impunità della classe politica non solo di destra: vedere, stando solo all'attualità, la vicenda Santanchè, ma anche e soprattutto il progetto, tutto politico, della separazione delle carriere in Magistratura invece che cercare di assicurare realmente uomini e risorse, oltre che una legislazione meno farraginosa e a volte contraddittoria, per una Giustizia più rapida e efficiente. https://tg24.sky.it/politica/2025/01/30/daniela-santanche-news-visibilia-truffa-inps
https://www.rainews.it/articoli/2025/01/santanche-per-le-dimissioni-decido-io-maggioranza-divisa-tra-garantismo-e-opportunita-politica-86b86ced-53a3-4d0b-83b2-e85fc6658726.html
E quel messaggio allusivo “non sono ricattabile” della presidente Meloni a chi si riferisce? E perché invece che seminare allusioni e insinuazioni non lo spiega in Parlamento, come sarebbe suo dovere fare se avesse reale rispetto delle Istituzioni?
E' questo il livello che ci meritiamo da una classe politica che predica eticità e difesa dell'interesse comune, e soprattutto dei più deboli, e pratica l'opposto?
Ed è questa la Civiltà dei tempi moderni?
https://www.la7.it/piazzapulita/rivedila7/piazzapulita-puntata-del-3012025-31-01-2025-577761
Germano Bosisio