Airuno: l'ultimo saluto con il rombo delle moto a Lorenzo. “Ciao Grigna, forse sarai lassù a battere i tuoi idoli in pista”

“Se volete onorare Lorenzo, vivete ogni giorno intensamente. La vita va vissuta, va affrontata. Ragazzi, non chiudetevi nel dolore. Lui era un ragazzo molto solare, non chiudetevi nella solitudine o nell’isolamento. Siate, in nome di Lorenzo, dei giovani che fanno gruppo, così come ha fatto lui. Imparate a stare insieme, riscoprite la gioia di essere in compagnia”. Ha parlato così don Ruggero Fabris ai tantissimi giovani che nel pomeriggio di giovedì 30 gennaio si sono radunati nella chiesa parrocchiale di Airuno per dare l’ultimo saluto a Lorenzo Grignani, il 16enne morto tragicamente lo scorso venerdì in un incidente stradale a Olginate mentre tornava a casa dopo gli allenamenti di canottaggio. 
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Lorenzo Grignani
“Grigna” – come lo chiamava chi lo conosceva bene – ha lasciato un vuoto enorme nella vita della sua famiglia, degli amici, dei compagni e degli insegnanti, ma sempre verrà ricordato per l'anima vivace, che è stata al centro di una cerimonia che ha celebrato la sua passione per la vita. Una esistenza purtroppo spezzata in un istante perché, come ha ricordato don Ruggero, può essere anche terribile. Nonostante le raccomandazioni di genitori e insegnanti e la buona condotta dei ragazzi, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. 

Quello a Lorenzo è stato un ultimo saluto terreno commovente, tra lacrime e rombi di moto. La chiesa di Airuno si è riempita di giovani, con il cuore spezzato, che non hanno voluto far mancare la loro vicinanza ai genitori: mamma Barbara e papà Giovanni. Il sacerdote ha ringraziato tutti per essere accorsi così numerosi a sostenersi gli uni con gli altri. “Ciascuno di noi lo conosceva in un modo diverso: come figlio, amico, compagno di sport, di scuola o di oratorio”, ha detto il parroco. “Ma per Dio, Lorenzo è un figlio, e questo ci aiuta a dare un senso alla tragedia”. Ha poi condiviso con affetto i ricordi che aveva di Lorenzo, sin dall’estate del 2015, quando aveva terminato la prima elementare e all’oratorio estivo appariva come un bambino vivace. “Correva, saltellava, non stava mai fermo”. La sua energia e il suo sorriso, che non lo lasciavano mai, sono stati tratti distintivi del ragazzo: “Lorenzo era sempre sorridente, e così lo troverà Dio, in quella casa di luce di cui parla il Salmo”.
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Nonostante il dolore immenso della perdita, don Ruggero ha voluto infondere un messaggio di speranza. “Lorenzo non è perduto, vive in Gesù”, ha affermato, rivolgendo poi un pensiero speciale ai genitori e invitandoli a guardarsi attorno: “Siamo qui in tanti per condividere il dolore, perché i pesi vanno condivisi. Così anche il peso enorme di questo dolore, se lo condividiamo in tanti, si sopporta meglio”. Un atto d’amore e di generosità degli amici di Lorenzo verso i suoi genitori, quella stessa generosità che mamma Barbara e papà Giovanni hanno avuto nei giorni scorsi quando, di comune accordo, hanno acconsentito perché le cornee del loro figlio venissero donate. “Ciao Grigna, continua a correre e a saltare nella luce eterna di Gesù” ha concluso il sacerdote.

Al termine della cerimonia una delle insegnanti alla scuola media di Airuno ha ricordato la classe 3ªC, dove Lorenzo aveva dato vita al gruppo sportivo del martedì mattina, chiamato i “friccicantini”. “Un termine che hai citato anche in un bel tema, ricordi? Ogni volta che penseremo a te, continueremo a ridere, come se fossi ancora con noi”.
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Anche una compagna dell’Istituto Badoni di Lecco, che Lorenzo frequentava da tre anni, ha condiviso un pensiero a nome della classe. “Lorenzo ci ha lasciato nel modo che avrebbe preferito di più, in sella alla sua amata moto. Se n’è andato troppo presto lasciando in ognuno di noi un vuoto immenso della sua enorme allegria. Ogni giorno, attimo della nostra vita è un dono che va vissuto appieno e nel migliore dei modi, come Lorenzo ha fatto, dedicando tutto se stesso alla passione e ai sogni che ha voluto condividere con noi. Era imbattibile nello sport, lui aveva sempre una marcia in più. A presto ingegnere. I tuoi compagni”. 

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“Ciao Grigna, sto per leggere parole che mai nessuno di noi avrebbe immaginato di dover scrivere” ha detto infine un amico. “Prima di lasciarti vogliamo chiederti un un ultimo piacere. Vorremo che tu non andassi troppo lontano, sappiamo benissimo quanto amassi esplorare le cose, ma questa volta non ti allontanare, stacci accanto e proteggici. Grazie per averci spiegato cosa sono passione, determinazione, pazienza e costanza. Adesso sarai lassù a guardarci, proteggerci, e forse a battere i tuoi idoli in pista. Ti vogliamo bene”. 
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Al termine, ai genitori di Lorenzo è stato consegnato il casco, che prima dell’inizio della cerimonia gli amici hanno firmato in suo ricordo e che per tutta la cerimonia è stato posato sulla bara bianca, ricoperta da tantissimi fiori. L’uscita della chiesa è stata accompagnata dal rombo delle moto, dolce musica per Lorenzo. 

La salma, infine, è stata accompagnata al cimitero locale. Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di Airuno, Gianfranco Lavelli, e il sindaco di Pescate, Dante De Capitani, insegnante all’Istituto Badoni dove Lorenzo studiava.
E.Ma.
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