Rapina sul treno ad Arcore Tre arresti, uno è lecchese
Nella serata di lunedì 27 gennaio 2025, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Monza, unitamente a personale della Stazione Carabinieri di Biassono hanno arrestato un 15enne e un 14enne, entrambi di nazionalità marocchina, residenti rispettivamente in provincia di Lecco e di Lodi, perché accusati di rapina in concorso, commessa a bordo di un treno. Inoltre, durante l’operazione, è stato arrestato un 23enne tunisino, senza fissa dimora, con l’accusa di detenzione illecita di sostanza stupefacente.
I militari sono intervenuti intorno alle ore 19.00 dello stesso giorno presso lo scalo ferroviario di Arcore, dove hanno raccolto la denuncia di un capotreno che si era rivolto alla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Monza tramite il NUE 112, segnalando una rapina appena consumata. Qui hanno ricostruito l’accaduto, accertando che qualche istante prima due minorenni, a bordo del convoglio proveniente da Ponte San Pietro (BG) e diretto a Milano Porta Garibaldi, avevano avvicinato un giovane passeggero 21enne e, dopo averlo strattonato e bloccato, gli avevano sottratto le cuffie auricolari bluetooth. La vittima era riuscita ad avvisare dell’accaduto il capotreno il quale aveva richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine.
I militari hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Arcore, dove il treno era in transito, trovandolo fermo e con le porte ancora chiuse. Una volta saliti a bordo, hanno immediatamente rintracciato ed identificato gli autori della rapina, i quali sono stati trovati in possesso della refurtiva, che è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.
Nel corso delle operazioni, nei confronti dei due minorenni, già noti alle Forze dell’Ordine, sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine ad un'altra rapina, avvenuta poche ore prima con analoghe modalità e sempre a bordo di un treno. Nell’occorso, un passeggero 14enne in viaggio lungo la tratta Sesto San Giovanni - Monza, era stato percosso e rapinato delle cuffie auricolari. I due sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria anche per questo secondo e diverso reato.
Durante l’intervento a bordo del convoglio, i militari hanno notato un ragazzo extracomunitario, estraneo all’intervento per rapina, il quale, alla loro vista, ha assunto un atteggiamento sospetto tanto da far ritenere opportuna la sua identificazione. A seguito del controllo il 23enne è stato trovato in possesso di 5 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish, avvolti nel cellophane. La sostanza è stata sottoposta a sequestro. Il giovane, anch’egli già noto alle Forze dell’Ordine per reati specifici, è stato dichiarato in stato di arresto e, come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Monza, ha atteso il giudizio con rito per direttissima presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale di Monza Brianza. Lo stesso è stato denunciato anche per porto abusivo di armi in quanto trovato in possesso di un coltello a scatto.
I due minorenni, invece, come disposto dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, al termine delle formalità di rito sono stati condotti presso l’Istituto Penale per i Minorenni “Beccaria” di Milano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
I militari sono intervenuti intorno alle ore 19.00 dello stesso giorno presso lo scalo ferroviario di Arcore, dove hanno raccolto la denuncia di un capotreno che si era rivolto alla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Monza tramite il NUE 112, segnalando una rapina appena consumata. Qui hanno ricostruito l’accaduto, accertando che qualche istante prima due minorenni, a bordo del convoglio proveniente da Ponte San Pietro (BG) e diretto a Milano Porta Garibaldi, avevano avvicinato un giovane passeggero 21enne e, dopo averlo strattonato e bloccato, gli avevano sottratto le cuffie auricolari bluetooth. La vittima era riuscita ad avvisare dell’accaduto il capotreno il quale aveva richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine.
I militari hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Arcore, dove il treno era in transito, trovandolo fermo e con le porte ancora chiuse. Una volta saliti a bordo, hanno immediatamente rintracciato ed identificato gli autori della rapina, i quali sono stati trovati in possesso della refurtiva, che è stata recuperata e restituita al legittimo proprietario.
Nel corso delle operazioni, nei confronti dei due minorenni, già noti alle Forze dell’Ordine, sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine ad un'altra rapina, avvenuta poche ore prima con analoghe modalità e sempre a bordo di un treno. Nell’occorso, un passeggero 14enne in viaggio lungo la tratta Sesto San Giovanni - Monza, era stato percosso e rapinato delle cuffie auricolari. I due sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria anche per questo secondo e diverso reato.
Durante l’intervento a bordo del convoglio, i militari hanno notato un ragazzo extracomunitario, estraneo all’intervento per rapina, il quale, alla loro vista, ha assunto un atteggiamento sospetto tanto da far ritenere opportuna la sua identificazione. A seguito del controllo il 23enne è stato trovato in possesso di 5 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish, avvolti nel cellophane. La sostanza è stata sottoposta a sequestro. Il giovane, anch’egli già noto alle Forze dell’Ordine per reati specifici, è stato dichiarato in stato di arresto e, come disposto dal Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Monza, ha atteso il giudizio con rito per direttissima presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale di Monza Brianza. Lo stesso è stato denunciato anche per porto abusivo di armi in quanto trovato in possesso di un coltello a scatto.
I due minorenni, invece, come disposto dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, al termine delle formalità di rito sono stati condotti presso l’Istituto Penale per i Minorenni “Beccaria” di Milano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.