Merate: I giovedì del Mandic. Asst come futuro della sanità

Si è aperta con una panoramica generale della sanità del territorio la rassegna itinerante tra Meratese e Casatese “I giovedì del Mandic”, sette incontri con professionisti per condividere i bisogni della popolazione e la capacità di risposta locale del sistema sanitario.
Nella serata di giovedì 23 gennaio il sindaco di Merate Mattia Salvioni ha accolto presso l'auditorium Giusi Spezzaferri, davanti ad un vasto pubblico composto dai sindaci del territorio e da operatori del settore socio-sanitario, i dirigenti Michele Brait, (D.G. ATS) Alessandra Grappiolo, Donatella Barberis e Gianluca Peschi. Insieme al presidente dell’Ambito Distrettuale Fabio Crippa, gli esperti hanno avviato il ciclo costruito tra le Asst e l'Ambito Distrettuale di Merate, per presentare i protagonisti e le realtà che prendono in carico la cura della persona.
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Marco Trivelli, Fabio Crippa, Michele Brait, Alessandra Grappiolo, Gianluca Peschi e Donatella Barberis

Il primo a prendere la parola è stato il direttore generale dell’Agenzia di Tutela della Salute che coordina le ASST locali Michele Brait, che, con numeri e statistiche, ha illustrato la “tempesta perfetta”, l'inverno demografico che ha colpito la sostenibilità del sistema sanitario in tutta la nazione. Nell'area del meratese, ad una speranza di vita in costante crescita, con un incremento del 3.7% degli over 65 e dell'1.9% degli over 80, si affianca un continuo calo demografico causato dal basso numero di nascite. I comuni di Merate e Monticello registrano il più alto tasso di popolazione anziana, con il 33% del totale dei residenti (400.000 soggetti) affetti da malattie croniche. Brait ha chiarito che dal 2015 le ATS hanno sostituito le Asl, controllando e regolando le attività dei presidi sanitari, un'attività di vigilanza e non di erogazione di prestazioni sanitarie.
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Il focus si è dunque spostato sul presidio Mandic, con il dettagliato intervento della direttrice sanitaria di Asst Lecco Alessandra Grappiolo. “Con il decreto ministeriale 70 del 2 aprile 2015 l'ospedale è entrato in una rete clinico-assistenziale, in una rete di ospedali che, pur avendo caratteristiche diverse, hanno un unico obbiettivo: offrire a tutti la possibilità di essere curati nello stesso modo”. In questo sistema il Mandic figura come un dipartimento d’emergenza e accettazione (Dea) di primo livello capace di prendere in carico una patologia tempo dipendente, con un Pronto Soccorso aperto 24h con un'unità OBI (Osservazione Breve Intensiva), la presenza di un reparto di terapia intensiva, unità coronarica, stroke unit, medicina interna, pediatria e consulenza ginecologica, neurologia, consulenza oculistica, otorino, urologia, consulenza psichiatrica e prestazioni radiologiche, tutte h24. Il complesso è inoltre inserito nella rete regionale tempo dipendente “Stemi” (infarti), “Trauma” e “Stroke” per curare ictus ischemico che sta colpendo sempre più persone: nei primi undici mesi del 2024 la metà dei 500 pazienti accolti in neurologia a Merate, 90 dei quali mandati da altri ospedali, sono stati trasferiti d’urgenza in Stroke Unit per un ictus, casi che sono aumentati del 15%  rispetto al 2023.
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Ad approfondire il quadro delineato dal dottor Brait, è stata la responsabile dell'ufficio piano di Merate Donatella Barberis, che ha denotato quanto la crescita della popolazione “inattiva” porti ad avere una mancanza di personale necessario per rispondere ai diversi bisogni, soprattutto della fetta femminile ultra ottantenne. Dal 2021 inoltre, la spesa pro capite è passata da 88 euro a persona a 105 euro, una cifra che si avvicina alla media regionale di 113 euro. Questa progressione è stata causata dalla ripartenza di servizi e di nuovi investimenti di risorse sul sistema. Una forte richiesta di aiuto, negli ultimi tre anni, è stata fatta nell'ambito di assistenza domiciliare per persone con disabilità o non auto sufficienti. “Si è vista esprimere una nuova domanda perché è stato fatto un grande lavoro per raddoppiare le opportunità, così come è stato fatto per il 'Dopo di noi', siamo partiti da 5 situazioni nel 2021 per passare ad ora ad avere 24 percorsi attivi”.
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Il direttore sociosanitario di Asst Lecco Gianluca Peschi, ha concluso illustrando i piani finanziati dal PNRR nel distretto di Merate: la casa di comunità di Olgiate e quella di Casatenovo, la Casa Comunità di Merate e la Centrale Operativa Territoriale (COT) di Merate. Cento invece sono i progetti inseriti nel Piano di Sviluppo Territoriale per mettere in maggiore collegamento l'ospedale e il territorio. Peschi ne ha messi in luce quattro, che verranno approfonditi nei prossimi appuntamenti: la sorveglianza post dimissione ospedaliera per pazienti anziani affetti da condizioni croniche complesse, il rilancio del progetto Dama per assistere a disabilità gravi, la creazione di un centro diurno per l'adolescenza della Struttura complessa di neuropsichiatria  dell’infanzia e adolescenza e l'avvio di un ESOD: un reparto dotato di un equipe specializzata per la presa in carico ospedaliera di individui affetti da dipendenze. Peschi ha confessato che l'apertura dell'ESOD dipenderà dall'assunzione di almeno sei infermieri, il numero minimo necessario per gestire gli otto posti letto che verranno messi a disposizione, una scommessa, siccome lo scorso anno sono state reclutate 102 nuove figure e ne sono uscite 104.
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Al termine delle esposizioni sono stati diversi gli interventi per sottolineare la necessità del mantenimento di servizi evidenziati nel corso della serata, come l'assistenza domiciliare e la sorveglianza post dimissione ospedaliera. Anche il Dg dell’ASST Marco Trivelli è intervenuto mostrandosi fiducioso sel futuro dell’Azienda e dei suoi due presidi per acuti, Lecco e Merate. “Gli hub sono sempre più specializzati, la medicina cambia, non si può pensare che l'ospedale sia come vent'anni fa, l'ospedale si deve per forza connettere alle realtà che lo circondano. Se l’ospedale Mandic si lega ad altri centri non è perché sta morendo, è perché si è adattato ed evoluto al modo corretto di come deve progredire la sanità oggi”. Una opinione condivisa dal primario del Pronto Soccorso del Niguarda di Milano Filippo Galbiati “gli ospedali non terranno se vedranno le strutture che hanno intorno depauperarsi”, serve unaunione per costruire una rete sempre più forte e specializzata di enti e realtà capaci di soddisfare i bisogni di tutto il territorio del meratese e casatese.
I.Bi.
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