Merate: manca tuttora la visione della città del futuro
Due sono, a nostro parere, le certezze sotto il cielo della politica meratese.
La prima certezza: i due gruppi di opposizione non si riuniranno mai e se anche dovessero convergere i rispettivi componenti sono comunque al capolinea. Dario Perego per l’età, Massimo Panzeri per aver subito due sconfitte su tre candidature a sindaco, Paola Panzeri in quanto con Merate nulla c’entra, Alfredo Casaletto per aver seguito testardamente Panzeri voltando le spalle agli amici di sempre, Procopio, Robbiani, Maggioni e la stessa Franca Maggioni, che non ha sfondato con la lista Noi Merate. Sull’esempio del centrosinistra, il centrodestra nel 2029 dovrà mettere in campo volti nuovi, almeno a comporre la prima fila. Qualcuno dei vecchi potrà stare in lista, ma nelle retrovie.
La seconda certezza: ViviAmo Merate non ha, al momento, alcuna visione circa il futuro della città. La stessa idea di ottenere fondi per progettare una ristrutturazione della biblioteca di piazza Riva Spoleti denota la miopia di questa Giunta. Quei locali sono angusti, vanno liberati con quelli che ospitano il museo e messi a disposizione della scuola media A. Manzoni. La rivoluzione, per dirla col compagno Mao, si sta rivelando una tigre di carta. Con un uomo solo al comando.
Proviamo anche noi a immaginare la città del futuro.
Villa Confalonieri è la sede istituzionale più adeguata. Deve essere ristrutturata prima che cada a pezzi come il vecchio oratorio. Si può procedere a lotti oppure in unica soluzione. Il grado di indebitamento pubblico è minimo, nessun mutuo, un solo leasing. Avviando subito la progettazione, in parte già acquisita agli atti, si può nel giro di tre anni, riportare in Villa, il Municipio, sede di grande prestigio. L’attuale Palazzo è stato pensato e realizzato come polo della cultura e qui devono trovare posto la biblioteca, il museo, le aule per i ragazzi, didattiche, scientifiche, musicali, ricreative, associative, culturali, con qualche sodalizio che attraverso i volontari si occupa della gestione dell’ottocentesco edificio.
Un risultato che si può cogliere nella prima consigliatura.
Nella successiva, ma lavorando già ora, si può pensare alla realizzazione di un campus in sostituzione del vetusto polo scolastico delle superiori di via dei Lodovichi, del tutto inadeguato e privo di infrastrutture, strade e parcheggi. Merate ha tre punti di forza: ha un polo ospedaliero, un polo scolastico e un territorio turisticamente molto interessante. E’ su queste tre direttrici che l’Amministrazione dovrebbe lavorare. Ci sono grandi aziende di respiro internazionale che potrebbero essere coinvolte in un progetto di partenariato pubblico-privato interessate a un Campus con elevate specializzazioni da cui “pescare” le risorse umane del domani. L’area ex Beton Villa si può prestare, mentre il polo di via dei Lodovichi può essere riciclato in residenza.
Una riflessione anche sul centro associato dei medici di base posto nella portineria di villa Confalonieri. Bene la centralizzazione col sistema di prenotazione ma è necessario che i medici, almeno una volta la settimana, tornino a rotazione, nelle frazioni. Il Comune si deve fare carico delle spese degli ambulatori di Brugarolo, Pagnano, Sartirana, Cassina e Novate. Via Garibaldi è trafficata all’inverosimile e parcheggiare è difficile nonostante il posteggio interrato. Con ambulatori attivi nelle frazioni si evita il pendolarismo e si va incontro alle necessità di una popolazione sempre più anziana.
Ultima nota sull’ordine pubblico: niente di nuovo dal fronte. Fra acqua come ieri e ieri l’altro!
Mattia Salvioni è giovane, volonteroso e determinato. Per questo si deve porre obiettivi ambiziosi. Le prime mosse – a parte l’aumento generalizzato di tariffe e oneri – sembrano impostate al ribasso: qualche rotatoria, la videosorveglianza, piccoli interventi stradali. E’ ora di presentare compiutamente il programma per il quinquennio, al di là delle formalità del DUP.
Non abbiamo ancora colto la visione di quella Merate il cui futuro doveva iniziare il 9 giugno 2024.
La prima certezza: i due gruppi di opposizione non si riuniranno mai e se anche dovessero convergere i rispettivi componenti sono comunque al capolinea. Dario Perego per l’età, Massimo Panzeri per aver subito due sconfitte su tre candidature a sindaco, Paola Panzeri in quanto con Merate nulla c’entra, Alfredo Casaletto per aver seguito testardamente Panzeri voltando le spalle agli amici di sempre, Procopio, Robbiani, Maggioni e la stessa Franca Maggioni, che non ha sfondato con la lista Noi Merate. Sull’esempio del centrosinistra, il centrodestra nel 2029 dovrà mettere in campo volti nuovi, almeno a comporre la prima fila. Qualcuno dei vecchi potrà stare in lista, ma nelle retrovie.
La seconda certezza: ViviAmo Merate non ha, al momento, alcuna visione circa il futuro della città. La stessa idea di ottenere fondi per progettare una ristrutturazione della biblioteca di piazza Riva Spoleti denota la miopia di questa Giunta. Quei locali sono angusti, vanno liberati con quelli che ospitano il museo e messi a disposizione della scuola media A. Manzoni. La rivoluzione, per dirla col compagno Mao, si sta rivelando una tigre di carta. Con un uomo solo al comando.
Proviamo anche noi a immaginare la città del futuro.
Villa Confalonieri è la sede istituzionale più adeguata. Deve essere ristrutturata prima che cada a pezzi come il vecchio oratorio. Si può procedere a lotti oppure in unica soluzione. Il grado di indebitamento pubblico è minimo, nessun mutuo, un solo leasing. Avviando subito la progettazione, in parte già acquisita agli atti, si può nel giro di tre anni, riportare in Villa, il Municipio, sede di grande prestigio. L’attuale Palazzo è stato pensato e realizzato come polo della cultura e qui devono trovare posto la biblioteca, il museo, le aule per i ragazzi, didattiche, scientifiche, musicali, ricreative, associative, culturali, con qualche sodalizio che attraverso i volontari si occupa della gestione dell’ottocentesco edificio.
Un risultato che si può cogliere nella prima consigliatura.
Nella successiva, ma lavorando già ora, si può pensare alla realizzazione di un campus in sostituzione del vetusto polo scolastico delle superiori di via dei Lodovichi, del tutto inadeguato e privo di infrastrutture, strade e parcheggi. Merate ha tre punti di forza: ha un polo ospedaliero, un polo scolastico e un territorio turisticamente molto interessante. E’ su queste tre direttrici che l’Amministrazione dovrebbe lavorare. Ci sono grandi aziende di respiro internazionale che potrebbero essere coinvolte in un progetto di partenariato pubblico-privato interessate a un Campus con elevate specializzazioni da cui “pescare” le risorse umane del domani. L’area ex Beton Villa si può prestare, mentre il polo di via dei Lodovichi può essere riciclato in residenza.
Una riflessione anche sul centro associato dei medici di base posto nella portineria di villa Confalonieri. Bene la centralizzazione col sistema di prenotazione ma è necessario che i medici, almeno una volta la settimana, tornino a rotazione, nelle frazioni. Il Comune si deve fare carico delle spese degli ambulatori di Brugarolo, Pagnano, Sartirana, Cassina e Novate. Via Garibaldi è trafficata all’inverosimile e parcheggiare è difficile nonostante il posteggio interrato. Con ambulatori attivi nelle frazioni si evita il pendolarismo e si va incontro alle necessità di una popolazione sempre più anziana.
Ultima nota sull’ordine pubblico: niente di nuovo dal fronte. Fra acqua come ieri e ieri l’altro!
Mattia Salvioni è giovane, volonteroso e determinato. Per questo si deve porre obiettivi ambiziosi. Le prime mosse – a parte l’aumento generalizzato di tariffe e oneri – sembrano impostate al ribasso: qualche rotatoria, la videosorveglianza, piccoli interventi stradali. E’ ora di presentare compiutamente il programma per il quinquennio, al di là delle formalità del DUP.
Non abbiamo ancora colto la visione di quella Merate il cui futuro doveva iniziare il 9 giugno 2024.
Claudio Brambilla