Merate: l'AIDO incontra gli studenti del liceo Agnesi per parlare di donazione
E’ ormai un appuntamento ricorrente la conferenza organizzata dall’associazione AIDO di Merate, a cui hanno partecipato anche quest’anno gli alunni di alcune classi quarte e quinte del liceo “M.G. Agnesi”.
Il sig. Bruno Bosisio, presidente della sezione AIDO cittadina, ha presentato agli studenti il dottor Paolo Aseni, che ha lavorato per molti anni presso l’Ospedale Niguarda di Milano, occupandosi del prelievo di organi e che ora si dedica a sensibilizzare i giovani sull’importanza dalla donazione, andando nelle scuole a parlare direttamente con loro.
Il dottore ha spiegato quanto sia complesso e impegnativo effettuare un trapianto, che richiede conoscenze e competenze specifiche, ma anche capacità di collaborare con decine di colleghi e grandi doti di umanità nel rapporto con i pazienti e con i loro parenti. A una studentessa che gli chiedeva quali emozioni prova un medico in sala operatoria, ha risposto che è normale e giusto avere paura, perché significa che si procede con attenzione, ma, come succede nella vita, è importante saper dominare le proprie paure e procedere. Ha sottolineato più volte che tra le qualità di un medico, anche di un chirurgo, non può mancare l’empatia e ha concluso invitando gli studenti ad essere curiosi e a coltivare i propri sogni.
Il momento più emozionante è stato quando hanno preso la parola il sig. Ambrogio Colombo, che ha subito un trapianto di fegato, e la signora Gabriella Porta, che ha vissuto la duplice esperienza di concedere il trapianto degli organi del proprio marito defunto e in seguito di ricevere a sua volta le cornee.
Durante questo incontro sono stati affrontati argomenti duri, ma sicuramente formativi e utili alla crescita di un cittadino consapevole.
Il sig. Bruno Bosisio, presidente della sezione AIDO cittadina, ha presentato agli studenti il dottor Paolo Aseni, che ha lavorato per molti anni presso l’Ospedale Niguarda di Milano, occupandosi del prelievo di organi e che ora si dedica a sensibilizzare i giovani sull’importanza dalla donazione, andando nelle scuole a parlare direttamente con loro.
Il dottore ha spiegato quanto sia complesso e impegnativo effettuare un trapianto, che richiede conoscenze e competenze specifiche, ma anche capacità di collaborare con decine di colleghi e grandi doti di umanità nel rapporto con i pazienti e con i loro parenti. A una studentessa che gli chiedeva quali emozioni prova un medico in sala operatoria, ha risposto che è normale e giusto avere paura, perché significa che si procede con attenzione, ma, come succede nella vita, è importante saper dominare le proprie paure e procedere. Ha sottolineato più volte che tra le qualità di un medico, anche di un chirurgo, non può mancare l’empatia e ha concluso invitando gli studenti ad essere curiosi e a coltivare i propri sogni.
Il momento più emozionante è stato quando hanno preso la parola il sig. Ambrogio Colombo, che ha subito un trapianto di fegato, e la signora Gabriella Porta, che ha vissuto la duplice esperienza di concedere il trapianto degli organi del proprio marito defunto e in seguito di ricevere a sua volta le cornee.
Durante questo incontro sono stati affrontati argomenti duri, ma sicuramente formativi e utili alla crescita di un cittadino consapevole.