S.Maria, alberi abbattuti: era urgente? E la perizia? Brutto esempio ai bimbi

Buongiorno,
scrivo in merito all'ordinanza per abbattimento urgente di alberi all’interno della scuola primaria di Santa Maria Hoè e parlo con cognizione di causa in quanto residente e dottore agronomo che si occupa quotidianamente di alberi e della loro gestione.
Sono rimasto stupìto dalla superficialità e leggerezza con cui l’amministrazione ha provveduto a decretare tali abbattimenti in quanto i due alberi oggetto di intervento erano a mio giudizio visivo in normali condizioni vegetative e nello specifico:
·         l’abete aveva una leggera inclinazione che però era presente da tempo e quindi non legata a cedimenti causati dal vento recente
·         il larice era “secco” semplicemente perché in inverno i larici perdono le foglie. (sono tra le poche specie di conifere caducifoglie).
Questa superficialità è ancora di più aggravata dal fatto che questo intervento è stato eseguito all’interno della scuola (che esempio si da ai bambini?) e su un bene pubblico, con conseguente danno. Gli alberi sono infatti un bene pubblico dei cui benefici effetti tutti i cittadini possono godere.
Per’altro essendo il comune di Santa Maria Hoè interamente vincolato dal punto di vista paesaggistico (Decreto Ministeriale 6 giugno 1967. Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio del Comune di S. Maria Hoè) tale intervento dovrebbe essere stato autorizzato con regolare procedura. E’ anche vero che è facoltà del sindaco emettere ordinanza d’urgenza in caso di grave pericolo per l’incolumità pubblica, ma questo grave pericolo deve essere accertato da tecnici competenti e non “immaginato a sentimento” da qualcuno.
Per questo mi chiedo: Esiste una perizia agronomica eseguita sui due alberi che ha motivato tale intervento urgente?
Auspico a questo punto la messa a dimora di nuovi alberi per rimpiazzare quelli abbattuti.
Purtroppo devo concludere che le operazioni di abbattimento che NON sono state affidate a personale professionale e adeguatamente formato e non hanno rispettato i più basilari elementi di sicurezza in cantiere sono state l’unico pericolo realmente esistito in questa vicenda.
dott. agr. Elia Galbusera
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