S. Maria: per sant'Antonio Messa e benedizione degli animali con mons. Raimondi
Nella solennità di sant'Antonio abate è stato il vescovo ausiliario Luca Raimondi a presiedere la solenne cerimonia che si è tenuta nella chiesa di santa Maria Hoè e che è coincisa con il 15° anno della comunità pastorale che porta il nome proprio del santo.
Tantissime come sempre sia le persone che hanno preso parte alla funzione religiosa che quelle che hanno atteso, causa di forza maggiore, sul sagrato in compagnia del loro animale per ricevere la benedizione che è una tradizione di questa giornata.
Cani, gatti, criceti, conigli ma anche pappagalli, asini, caprette sono stati radunati nell'area davanti all'edificio sacro, dove due bancarelle di dolciumi hanno reso l'attesa per i bambini meno lunga e noiosa.
Nel corso della sua omelia il prelato, spigliato e brillante nell'eloquio, ha ricordato le caratteristiche del santo di cui oggi si fa memoria e ha invitato i fedeli a imitarlo per due caratteristiche. La prima quella di assomigliare nei fatti sempre più a Gesù e la seconda di avere un atteggiamento caritatevole e oblativo verso il prossimo. “Questo mondo ha bisogno di cristiani che si interessino agli altri, che siano vicini nel momento della difficoltà in modo concreto, avvicinando i fratelli così come sono. Ricordiamoci che Dio ci viene sempre incontro non nelle nubi ma nel volto di qualcuno”.
Al termine della celebrazione, l'assemblea si è spostata sul sagrato e qui monsignor Luca Raimondi con don Paolo e gli altri celebranti hanno percorso tutta l'area benedicendo “sia i quattro zampe che quelli a due” ha detto il prelato scherzando, raccogliendo così la simpatia di tutti i presenti.
Tantissime come sempre sia le persone che hanno preso parte alla funzione religiosa che quelle che hanno atteso, causa di forza maggiore, sul sagrato in compagnia del loro animale per ricevere la benedizione che è una tradizione di questa giornata.
Cani, gatti, criceti, conigli ma anche pappagalli, asini, caprette sono stati radunati nell'area davanti all'edificio sacro, dove due bancarelle di dolciumi hanno reso l'attesa per i bambini meno lunga e noiosa.
Nel corso della sua omelia il prelato, spigliato e brillante nell'eloquio, ha ricordato le caratteristiche del santo di cui oggi si fa memoria e ha invitato i fedeli a imitarlo per due caratteristiche. La prima quella di assomigliare nei fatti sempre più a Gesù e la seconda di avere un atteggiamento caritatevole e oblativo verso il prossimo. “Questo mondo ha bisogno di cristiani che si interessino agli altri, che siano vicini nel momento della difficoltà in modo concreto, avvicinando i fratelli così come sono. Ricordiamoci che Dio ci viene sempre incontro non nelle nubi ma nel volto di qualcuno”.
Al termine della celebrazione, l'assemblea si è spostata sul sagrato e qui monsignor Luca Raimondi con don Paolo e gli altri celebranti hanno percorso tutta l'area benedicendo “sia i quattro zampe che quelli a due” ha detto il prelato scherzando, raccogliendo così la simpatia di tutti i presenti.
S.V.